Il consiglio della Credenza


Durante il periodo comunale a Ivrea la facoltà di fare le leggi spettava a due Consigli e a due Credenze che si integravano a vicenda ed erano presiedute dal Podestà.

Quasi certamente prima del 1300 esistevano una Credenza e un Consiglio; ma poi parve cosa migliore far partecipare un più elevato numero di cittadini nelle deliberazioni di maggior importanza. I membri della credenza, detti Credendari, dovevano avere la cittadinanza eporediese e venivano eletti a vita.

Verso la metà del 1300 vi erano due Credenze:
  • Credenza generale, formata da 40 persone
  • Credenza dei capi di casa composta da 75 cittadini rappresentanti, in misura uguale, dei terzieri.

La Credenza generale si occupava di tutte le questioni più semplici; invece, quando si trattava di decidere le spese del comune, di fare alleanze o di dichiarare guerra, doveva accordarsi con la Credenza dei capi di casa.

Vi era poi un Consiglio privato ed un Consiglio dei 24 di maggior censo ( formato dalle famiglie più ricche della città); il primo si occupava delle cose di ordinaria amministrazione, mentre il secondo interveniva in questioni più importanti.

La Credenza generale aveva il compito di provvedere in tutti gli affari. Quando si doveva deliberare su questioni importanti, come pace o guerra, si cercava l'approvazione dei capi di casa, in questi casi le due credenze si riunivano.

Le deliberazioni della Credenza dovevano essere rispettate da tutti finché non venivano cambiate o annullate. Ogni anno all'inizio d'agosto, il Consiglio della Credenza doveva fare una riunione per decidere se erano necessarie riforme o aggiunte agli statuti.

Se era riconosciuta la necessità si eleggeva una commissione composta da 3 o 4 statutari per terziere e di un Notaio, i quali, entro 15 giorni, dovevano presentare le riforme e nuove disposizioni su pergamena con gli articoli in cinabro (cioè scritti in rosso). La Credenza, inoltre, approvava gli statuti speciali delle diverse corporazioni e tutti gli artieri dovevano annualmente giurare al Podestà di compiere il lavoro secondo le regole stabilite. Era la Credenza a stabilire le tariffe di ogni arte e mestiere.