Maria Montessori (Chiaravalle, 31 agosto 1870 - Noordwijk aan Zee, 6 maggio 1952)
è stata un'educatrice, scienziata, medico, filosofa, femminista e volontaria italiana.
Figlia di Alessandro e Renilde Stoppani e nipote dell'abate Antonio Stoppani, geologo
e patriota, nasce, come ci informa il suo certificato di battesimo, il 31 agosto 1870 a
Chiaravalle (AN), in un'abitazione al civico 10 di Piazza Mazzini. Pochi anni dopo si
trasferisce, con tutta la famiglia, a Roma, divenuta da poco capitale. Fin dai primi anni di
studio manifesta interesse per le materie scientifiche, soprattutto matematica e biologia,
una circostanza che le causerà contrasti con i genitori, i quali avrebbero voluto avviarla
alla carriera di insegnante. Andando contro le aspettative familiari, si iscrive alla Facoltà
di Medicina dell'Università di Roma scelta che la porterà ad diventare, nel 1896, la prima
donna medico dopo l'unità d'Italia Ottiene la nomina di assistente presso la clinica
psichiatrica dell'università, dedicandosi al recupero dei bambini con problemi psichici, da
lei definiti anormali. Il lavoro in clinica la porta ad entrare materialmente in contatto con gli
ambienti scientifici di Inghilterra e Francia. Nasce così il suo interesse per la letteratura
scientifica francese del primo Ottocento a proposito dei casi di fanciulli selvaggi, allevati
da animali, ritrovati in zone isolate nel corso del Settecento e per gli esperimenti
rieducativi tentati da Jean Marc Itard (1765-1835). Attira inoltre la sua attenzione il lavoro
svolto da Itard e il suo collaboratore, Edouard Seguin (1812-1880), riguardo alla possibilità
di inserimento nella comunità dei bambini anormali, attraverso un percorso di educazione
adeguato. Proprio la partecipazione a numerosi convegni pedagogici, in varie città europee,
le permettere di entrare in contatto con la scuola di Itard e Seguin e di apprendere i loro
metodi sperimentali di rieducazione dei minorati mentali, applicato dai due medici francesi.
Contribuisce con il suo impegno all'emancipazione femminile ed è rimasto famoso
un suo intervento al Congresso femminile di Berlino nel 1896. Nel 1898 presenta a
Torino, al congresso pedagogico, i risultati delle sue prime ricerche e dopo breve tempo,
diventa direttrice della scuola magistrale ortofrenica di Roma. Con lo spostamento dei
suoi interessi sul lato delleducazione, decide di rinnovare le sue basi culturali laureandosi
in Filosofia. Nel 1907, a San Lorenzo, apre la prima Casa dei Bambini, in cui applica una
nuova concezione di scuola d'infanzia: Il metodo della pedagogia scientifica, volume scritto
e pubblicato a Città di Castello (Perugia) durante il primo Corso di specializzazione (1909),
viene tradotto e accolto in tutto il mondo con grande entusiasmo. Nel 1913, ad esempio,
il suo metodo riscosse un discreto interesse nel Nord America, col tempo poi affievolitosi,
fino a quando non fu riportato in auge da Nancy McCormick Rambusch, fondatrice, nel
1960, della Società Montessori Americana. Dal successo del suo esperimento
nasce il movimento montessoriano, dal quale nel 1924 avrà origine la scuola magistrale
Montessori e l'"opera Nazionale Montessori", eretta, quest'ultima, in Ente Morale e volta
alla conoscenza, alla diffusione, all'attuazione e alla tutela del suo Metodo. Maria
Montessori ne diviene Presidente onoraria. Nel 1929 viene fondata l'Associazione
Montessori Internazionale (A.M.I.) di cui attualmente è presidente la nipote Renilde
Montessori. Nei primi anni trenta incontra incomprensioni e crescenti difficoltà da parte
del regime fascista che aveva tentato di farne uno strumento di propaganda politica e
nazionalistica e soprattutto da parte del regime nazista che fece sì che la sua immagine
e i suoi libri venissero dati alle fiamme prima a Berlino e poi a Vienna. Nel 1933
esce "La pace e l'educazione", ma la Montessori è ormai emarginata dalla cultura fascista.
Nel 1933 Maria e il figlio Mario Montessori decidono di dimettersi dall'Opera
Nazionale, che in pratica verrà definitivamente chiusa dal fascismo nel 1936, insieme
alla "Scuola di metodo" operante a Roma dal 1928. A causa degli ormai insanabili
contrasti con il regime fascista si trova costretta ad abbandonare l'Italia, nel 1934.
Continuano così i suoi viaggi in vari paesi per diffondere la propria teoria educativa. Si
reca in India, durante la seconda guerra mondiale, dove continua a diffondere la sua
opera pedagogica, per tornare poi in Europa nel 1946. Ovunque viene accolta con onori.
Al suo rientro in Italia, nel 1947, si preoccupa innanzitutto di ricostruire l'Opera
Nazionale alla quale vengono affidati praticamente gli stessi compiti previsti dallo Statuto
del 1924, la cui attuazione e il cui sviluppo venne favorito anche attraverso la presenza
di "Vita dell'infanzia" di cui ispirò e determinò la nascita. Grazie all'impulso datole
da Maria Jervolino e Salvatore Valitutti, l'Opera Montessori poté riprendere e sviluppare le
proprie finalità valorizzando i principi pedagogici della fondatrice e diffondendo la
conoscenza e l'attuazione del Metodo. A causa di una grave crisi finanziaria ed
organizzativa ne fu commissariata la gestione fino al 1986, quando, completamente
risanata, riacquistò la propria fisionomia statutaria che ancor oggi la caratterizza.
Maria Montessori muore il 6 maggio 1952 nella città di Noordwijk in Olanda
Pensiero pedagogico
Il pensiero pedagogico montessoriano parte dallo studio dei bambini con problemi
psichici, successivamente lo espande allo studio dell'educazione per tutti i bambini.
Lei stessa sosteneva che il metodo applicato su persone subnormali aveva effetti
stimolanti anche se applicato per l'educazione di bambini normali. Il suo pensiero
identifica il bambino come essere completo, capace di sviluppare energie creative e
possessore di disposizioni morali (come l'amore), che l'adulto ha ormai compresso dentro
di sé rendendole inattive. L'adulto ha la tendenza a reprimere la personalità del bambino e
spesso lo costringe a vivere in un ambiente di altra misura con ritmi di vita innaturali.
Il principio fondamentale deve essere la libertà dell'allievo, poiché solo la libertà favorisce la
creatività del bambino già presente nella sua natura. Dalla libertà deve emergere la
disciplina. Un individuo disciplinato è capace di regolarsi da solo quando sarà necessario
seguire delle regole di vita. Il periodo infantile è un periodo di enorme creatività, è un
fase della vita in cui la mente del bambino assorbe le caratteristiche dell'ambiente
circostante facendole proprie, crescendo per mezzo di esse, in modo naturale e
spontaneo, senza dover compiere alcun sforzo cognitivo. Con la Montessori molte
regole dell'educazione consolidate nei primi anni del secolo cambiarono. I bambini
subnormali venivano trattati con rispetto, venivano organizzate per loro delle attività
didattiche. I bambini dovevano imparare a prendersi cura di se stessi e venivano
incoraggiati a prendere decisioni autonome. La Montessori sviluppa tutto il suo
pensiero pedagogico partendo da una costruttiva critica della psicologia scientifica,
corrente di pensiero affermatasi nei primi anni del secolo. L'equivoco di base della
psicologia scientifica era da ricercare nella sua illusione di fondo, secondo la quale erano
sufficienti una osservazione pura e semplice e una misurazione scientifica per creare una
scuola nuova, rinnovata ed efficiente. Il pensiero pedagogico montessoriano riparte
dalla pedagogia scientifica infatti l'introduzione della scienza nel campo dell'educazione è
il primo passo fondamentale per poter costruire un'osservazione obiettiva dell'oggetto.
L'oggetto dell'osservazione non è il bambino in sé, ma la scoperta del bambino nella
sua spontaneità ed autenticità. Infine, della scuola tradizionale infantile Maria
Montessori critica il fatto che, in essa, tutto l'ambiente sia pensato a misura di adulto.
In un ambiente così concepito il bambino non si trova a suo agio e quindi nelle condizioni
per poter agire spontaneamente.
Bambino come embrione spirituale
La Montessori definisce il bambino come un embrione spirituale nel quale lo sviluppo
psichico si associa allo sviluppo biologico. Nello sviluppo psichico sono presenti dei
periodi sensitivi, definiti nebule, cioè periodi specifici in cui si sviluppano particolari
capacità. Le fasi di sviluppo sono così delineate:
dai 0 ai 3 anni: il bambino ha una mente assorbente, la sua intelligenza opera
inconsciamente assorbendo ogni dato ambientale. In questa fase si formano le
strutture essenziali della personalità.
dai 3 ai 6 anni: fase in cui inizia l'educazione prescolastica. Alla mente assorbente
si associa la mente cosciente. Il bambino sembra ora avere la necessità di organizzare
logicamente i contenuti mentali assorbiti.
La casa dei bambini
Nel 1907 fonda a Roma la prima casa dei bambini, destinata non più ai bambini ritardati
ma ai figli degli abitanti del quartiere San Lorenzo. Si tratta di una casa speciale,
non costruita per i bambini ma è una casa dei bambini. È ordinata in maniera tale che i
bambini la sentano veramente come loro. L'intero arredamento della casa è
progettato e proporzionato alle possibilità del bambino. In questo ambiente il bambino
interagisce attivamente con il materiale proposto, mostrandosi concentrato, creativo e
volenteroso. Il bambino trova un ambiente per potersi esprimere in maniera originale e allo
stesso tempo apprende gli aspetti fondamentali della vita comunitaria. Essenziale è
la partecipazione dei genitori per la cura della salute e dell'igiene come prerequisito per la
scuola. Il compito dell'insegnante è l'organizzazione dell'ambiente. Deve attendere
che i bambini si concentrino su un determinato materiale, per poi dedicarsi all'osservazione
dei comportamenti individuali. L'insegnante aiuta il bambino, lo sviluppo del quale
deve compiersi secondo i ritmi naturali e in base alla personalità che il bambino dimostra.
Materiale didattico
La Montessori realizza del materiale didattico specifico per l'educazione sensoriale e
motoria del bambino e lo suddivide in:
materiale didattico analitico, incentrato su un'unica qualità dell'oggetto, per esempio peso,
forma e dimensioni. Educa i sensi isolatamente.
materiale didattico autocorrettivo, educa il bambino all'autocorrezione dell'errore e al
controllo dell'errore, senza l'intervento dell'educatore.
materiale didattico attraente, oggetti di facile manipolazione e uso, creato per invogliare
il bambino all'attività di gioco-lavoro con esso.
Il bambino è libero nella scelta del materiale. Tutto deve scaturire dall'interesse spontaneo
del bambino, sviluppando così un processo di autoeducazione e di autocontrollo.
Critiche al metodo Montessoriano
Alla Montessori sono state mosse accuse sul piano ideologico per quanto riguarda la
contrapposizione troppo rigida del fanciullo buono all'adulto sclerotizzato e corrotto.
Sul piano didattico è stato criticato il carattere artificioso dei materiali e l'uso troppo
rigido del loro impiego. Nonostante le critiche il metodo montessoriano è tuttora
diffuso ed utilizzato in modo particolare all'estero.
Opere di Maria Montessori (1896-1909)
Sul significato dei cristalli del Leyden nell'asma bronchiale, in Bollettino della Società
Lancisana degli Ospedali di Roma, anno XVI, fascicolo I, 1896.
Ricerche batteriologiche sul liquido cefalo rachidiano dei dementi paralitici, in Rivista
quindicinale di Psicologia, Psichiatria, Neuropatologia, fascicolo 15 , 1° dicembre 1897,
pp. 1-13.
Sulle cosiddette allucinazioni antagonistiche, in Policlinico, anno IV, volume IV,
fascicolo 2, febbraio 1897, pp. 68-71 e fascicolo 3, marzo 1897, pp. 113-124.
Intervento al Congresso di Torino, in ‘’Atti del Primo Congresso Pedagogico Nazionale
Italiano’’, Torino 8-15 settembre 1898, a cura di G. C. Molineri e G. C Alesio,
Stabilimento Tipografico diretto da F. Cadorna, Torino 1899, pp. 122-123.
Miserie sociali e nuovi ritrovati della scienza, in ‘‘Il Risveglio Educativo’‘, anno XV,
n. 17, 10 dicembre 1898, pp. 130-132 e n. 18, 17 dicembre 1898, pp. 147-148.
La questione femminile e il Congresso di Londra, in ‘‘L'Italia Femminile’‘, anno I, n. 38,
1° ottobre 1899, pp. 298-299 e n. 39, 8 ottobre 1899, pp. 306-307.
Riassunto delle lezioni di didattica, Roma, Laboratorio Litografico Romano, 1900
Norme per una classificazione dei deficienti in rapporto ai metodi speciali di
educazione, in Atti del Comitato Ordinatore del II Congresso Pedagogico Italiano
1899-1901, Napoli, Trani, 1902, pp. 144-167.
L'Antropologia pedagogica, Antonio Vallardi, Milano 1903.
La teoria lombrosiana e l'educazione morale, in ‘‘Rivista d'Italia’‘, anno VI, volume II,
1903, pp. 326-331.
Sui caratteri antropometrici in relazione alle gerarchie intellettuali dei fanciulli nelle
scuole, in ‘‘Archivio per l'Antropologia e l'Etnologia’‘, volume XXXIV, fascicolo 2, 1904,
pp. 243-300.
Influenze delle condizioni di famiglia sul livello intellettuale degli scolari, in ‘‘Rivista di
filosofia e scienze affini’‘, anno VI, volume II, n. 3-4, settembre-ottobre 1904,
pp. 234-284.
Caratteri fisici delle giovani donne del Lazio in ‘‘Atti della Società Romana di
Antropologia’‘, Società Romana di Antropologia, Roma 1905, volume XII, fascicolo I,
pp. 3-83.
L'importanza dell'etnologia regionale nell'antropologia pedagogica, in ‘‘Ricerche di
Psichiatria e Nevrologia, Antropologia e Filosofia’‘, Vallardi, Milano 1907, pp. 603-619.
La Casa dei Bambini dell'Istituto Romano dei Beni Stabili (conferenza tenuta il 7 aprile
1907), Bodoni, Roma 1907.
La morale sessuale nell'educazione, in ‘’Atti del I° Congresso Nazionale delle donne
italiane, Roma 24-30 aprile 1908’’, Stabilimento Tipografico della Società Editrice
Laziale, Roma 1912, pp. 272-281.
Come si insegna a leggere e a scrivere nelle ‘‘Case dei Bambini’‘ di Roma, in ‘‘I
Diritti della Scuola’‘, anno IX, n. 34, 31 maggio 1908.
Corso di Pedagogia Scientifica, Città di Castello, Società Tipografica Editrice, 1909.
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all'educazione infantile nelle Case dei
Bambini, Città di Castello, Casa Editrice S. Lapi, 1909.
Opere di Maria Montessori (1910-1952)
Antropologia Pedagogica, Milano, Vallardi, senza data (circa 1910).
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all'educazione infantile nelle Case dei
Bambini, II edizione ampliata, Loescher, Roma 1913.
L'autoeducazione nelle scuole elementari, E. Loescher. - P. Maglione e Strini,
Roma 1916.
Manuale di pedagogia scientifica, Alberto Morano Editore, Napoli 1921 (I edizione
inglese intitolata Dr. Montessori's Own Handbook, 1914)
I bambini viventi nella Chiesa, Alberto Morano Editore, Napoli 1922.
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all'educazione infantile nelle Case
dei Bambini, III edizione ampliata, Maglione e Strini, Roma 1926.
La vita in Cristo, Stabilimento Tipolitografico V. Ferri, Roma 1931.
Psico Geométria, Araluce, Barcellona 1934.
Psico Aritmética, Barcellona, Araluce, 1934 (I edizione italiana con il titolo
Psicoaritmetica, Garzanti 1971).
Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all'educazione infantile nelle Case
dei Bambini, III edizione ampliata, Maglione e Strini, poi Loescher, Roma 1935.
Il bambino in famiglia, Todi, Tipografia Tuderte, 1936 (I edizione tedesca con il titolo
‘’Das Kind in der Familie’’, 1923).
Il segreto dell'infanzia, Bellinzona, Istituto Editoriale Ticinese S. Anno, 1938
(I edizione originale francese con il titolo ‘’L'Enfant’’, 1936).
Dall'infanzia all'adolescenza, Garzanti, Milano 1949 (I edizione francese con il
titolo ‘’De l'enfant à l'adolescent’’, 1948).
Educazione e pace, Garzanti, Milano 1949.
Formazione dell'uomo, Garzanti, Milano 1949.
La Santa Messa spiegata ai bambini, Garzanti, Milano 1949 (I edizione inglese con
il titolo ‘’Mass Explained to Children’’, 1932).
La scoperta del bambino, Garzanti, Milano 1950 (I edizione inglese con il titolo
‘’The discovery of child’’, 1948).
La mente del bambino. Mente assorbente, Garzanti, Milano 1952 (I edizione originale
inglese con il titolo ‘’The absorbent mind’’, 1949).
Educazione per un mondo nuovo, Garzanti, Milano 1970 (I edizione inglese con il
titolo ‘’Education for a new world’’, 1947).
Come educare il potenziale umano, Milano, Garzanti, 1970 (I edizione inglese con
il titolo ‘’To educate the human potential’’, 1947).
Curiosità
Durante gli anni '90, Maria Montessori è stata raffigurata sulla banconota da 1.000 lire
italiane sostituendo Marco Polo, fin quando l'Italia adottò l'Euro. Maria Montessori
è stata la prima ed unica donna italiana a cui è stata dedicata una banconota.
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