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Nome
inventato per lui da Pietro Trissino intorno al 1540, quando inizia a lavorare
autonomamente come architetto con “vocazione” classicista. Ex lapicida e
scalpellino.
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1549,
prima clamorosa affermazione: restauro del Palazzo della Ragione a
Vicenza (concorso con G. Romano, Sansovino, Serlio, Sanmicheli e vince),
recinzione delle strutture, loggiato a due ordini sovrapposti, noto come “la
Basilica” (regolarizza la piazza dove tornerà nel 1571 con la Loggia del
Capitaniato, eretta in commemorazione della battaglia di Lepanto.
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Circoli
umanistici di Trissino e Corsaro. Dopo la morte di Trissino (1550) protetto da
Daniele Barbaro Þ Villa Barbaro a
Maser (1555-60), doppia funzione agricolo-residenziale, affreschi di Veronese
nella crociera e nella sala dell’Olimpo.
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Lettura
di Vitruvio, scelta tipologica (la forma segue la funzione e il luogo) e misura
proporzionale.
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Con
Barbaro scrive nel 1554 a Roma un libro fortunato, L’antichità di Roma
raccolta brevemente dagli autori antichi e moderni, e illustra il De
Architectura di Vitruvio stampato a Venezia nel 1556 con commento di
Barbaro. Nel 1570 scriverà I quattro libri dell’Architettura.
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Classicista,
ma classico non è uno schema rigido e condizionante. Libertà, creatività e
capacità di disegno (uno dei più grandi di tutti i tempi per l’architettura).
Capacità “imprenditoriale” di valorizzare i materiali poveri e di utilizzarli
nobilitandoli a fini espressivi.
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Nei
Quattro libri riflessione insistente sulla pianta centrale.
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2
chiese a Venezia, San Giorgio Maggiore (1566) e il Redentore
(1576), entrambe longitudinali. L’ultima costruita su ordine del Senato dopo
una peste (cerimonia di ringraziamento), con richiami al tempio antico e al
Pantheon; la prima di fronte a San Marco, “classica” e “veneziana”.
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La Rotonda (Villa Capra, 1553), sala musica al centro in cima a una
collina.
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1580,
Teatro Olimpico a Vicenza, dell’Accademia Olimpica di cui faceva parte
anche Palladio. Costruito dal figlio Silla o dall’allievo V. Scamozzi.
Derivazione dai templi antichi, ma coperto. Primo stabile dopo l’età classica,
riferimento: il teatro Odeon realizzato da G.M. Falconetto per la casa padovana
di Alvise Corsaro (contatto tramite Trissino).