1571.
Michelangelo
Merisi (Caravaggio) nasce il 29 settembre a Milano, dove si trovava il padre
Fermo - capomastro nelle proprietà del marchese di Caravaggio - con la seconda
moglie Lucia Aratori, entrambi nativi di Caravaggio, nei dintorni di Bergamo.
La famiglia Merisi possedeva alcuni beni e godeva di un discreto reddito.
1572.
Nasce
Giovanni Battista, fratello minore dell'artista che diventerà sacerdote, come
lo zio Ludovico Merisi.
1577.
La famiglia
Merisi si trasferisce da Milano a Caravaggio per sfuggire all'epidemia di peste
scoppiata nella città. Qui muoiono comunque il padre, il fratello Pietro e i
nonni paterni.
1578.
Morto il
padre, la madre assume la tutela sui quattro figli: Michelangelo, Giovanni
Battista, Giovanni Pietro e Caterina.
1584.
E' datato 6
aprile il contratto per il suo apprendistato a Milano presso la bottega del
pittore tardomanierista di origine bergamasca Simone Peterzano - allora assai
quotato - , autore degli affreschi della Certosa di Garegnano, presso Milano.
1588.
Termina la
sua permanenza presso la bottega di Simone Peterzano. Conosce in questo periodo
l'opera di Giovan Girolamo Savoldo, dal quale il giovane Caravaggio apprende
l'uso dei toni freddi e il tocco luminista.
1589.
Vende, con
l'autorizzazione materna, un appezzamento di terreno.
1590.
Muore la
madre. Sembra che trascorra un anno in prigione a Milano per essersi rifiutato
di testimoniare in un caso di omicidio.
1592.
Dopo la
liquidazione della sua eredità, spartita con i fratelli, nella seconda metà
dell'anno parte per Roma dove trova misera ospitalità dapprima presso monsignor
Pandolfo Pucci da Recanati grazie all'intercessione dello zio prete Ludovico;
poi presso l'oste Tarquinio - proprietario di locande e di un bordello - al
quale Caravaggio farà forse un ritratto, e infine presso un pittore siciliano.
1593.
Entra per
alcuni mesi nella bottega di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino. L'11
agosto testimonia nell'ambito di una querela a Roma. Viene ricoverato
all'Ospedale della Consolazione forse per un calcio di cavallo.
1594.
Porta a
termine il Ragazzo con il canestro di frutta, iniziato
l'anno precedente, e La buona ventura.
1595.
Il
cardinale Francesco Maria Del Monte, ambasciatore del granduca di Toscana a
Roma, accoglie il pittore in casa sua. Sono di questo periodo I bari, San Francesco in estasi, il Riposo nella
fuga in Egitto, la Maddalena penitente.
1596.
Il fratello
minore Giovanni Battista si trova a Roma. E' intorno a questo anno che esegue
il Suonatore di liuto con vaso di fiori e frutti, Bacco, il Canestro di frutta.
1597.
Il
testamento del reverendo Ruggero Tritonio di Udine redatto il 25 ottobre lo
definisce «celeberrimo pictore». Dipinge Medusa, oggi agli Uffizi
1598.
Inizia
probabilmente a dipingere Giuditta che decapita Oloferne e Narciso.
1599.
Il 23
luglio ottiene la sua prima commissione pubblica: le Storie di san Matteo,
con la Vocazione e il Martirio, per la cappella Contarelli nella
chiesa di San Luigi dei Francesi. Dipinge Santa Caterina d'Alessandria col
volto della prostituta Fillide Melandroni. La stessa ricorrerà in Marta che
rimprovera Maddalena, dello stesso anno.
1600.
Riscuote il
saldo per le opere in San Luigi dei Francesi. E' di quest'anno la commessa di
due quadri (Crocifissione di
san Pietro, Conversione di san
Paolo) per la cappella Cerasi nella chiesa di Santa Maria del
Popolo. Il 19 dicembre aggredisce con bastonate e un colpo di spada tale
Girolamo Stampa. Da qui partirà la sequela di denunce degli anni a venire.
1601.
Il giurista
Laerzio Cherubini di Norcia gli commissiona una pala per la propria cappella,
la Morte della Madonna oggi al Louvre. Termina in quest'anno le tele
dipinte per la cappella Cerasi della chiesa di Santa Maria del Popolo: la Crocifissione di
san Pietro e la Conversione di san
Paolo. Esegue il Ritratto di Maffeo Barberini.
1602.
Tra la fine
dell'anno e l'inizio del successivo termina la seconda redazione di San Matteo e
l'angelo realizzata a completamento della decorazione della
cappella Contarelli. L'opera verrà saldata il 22 settembre.
1603.
Il 28
agosto Caravaggio e alcuni suoi amici artisti vengono denunciati e poi
processati per aver diffamato il pittore Giovanni Baglione. Caravaggio viene
arrestato e rilasciato in libertà condizionata grazie all'intervento
dell'ambasciatore del re di Francia. Inizia a dipingere per il cardinale Maffeo
Barberini - futuro papa Urbano VIII - il Sacrificio d'Isacco oggi agli
Uffizi e la Madonna dei pellegrini.
1604.
Viene
arrestato varie volte per ingiurie e porto d'armi abusivo. Il 24 aprile un
garzone d'osteria lo accusa di avergli tirato in faccia un piatto di carciofi.
Termina la Deposizione, di cui Rubens eseguirà una copia nel 1612.
1605.
Il 28
maggio viene arrestato per porto d'armi abusivo. Il primo settembre viene
denunciato dalla sua padrona di casa per non aver pagato l'affitto; per
vendicarsi le romperà le gelosie delle finestre a sassate. Si rifugia quindi a
Genova per circa un mese in seguito al ferimento del notaio Mariano Pasqualone;
a Genova porta a termine Ecce Homo.
1606.
Viene ritirata da San Pietro
la Madonna dei Palafrenieri; è rifiutata la Morte della Madonna
perché ritenuta indegna. Il 26 maggio durante una rissa al gioco della
pallacorda Caravaggio uccide Ranuccio Tomassoni da Terni, rimanendo egli stesso
ferito alla testa. Per questo delitto riceve il bando capitale (chiunque e
dovunque può eseguire la sua sentenza di morte). Fugge allora nei feudi dei
suoi protettori Colonna (a Zagarolo e Paliano) e in seguito a Napoli.
1607.
Il 9
gennaio conclude la pala con le Sette opere di misericordia per l'altare
maggiore del Pio Monte della Misericordia a Napoli e ne riceve il saldo. Dal 22
luglio soggiorna a Malta dove inizia l'enorme Decollazione del Battista,
l'unica opera firmata. Il 25 settembre il duca di Mantova Vincenzo I Gonzaga
acquista la sua Madonna del Rosario oggi a Vienna.
1608.
Il 14
luglio viene nominato cavaliere dell'Ordine di Malta ma ne viene espulso il
primo dicembre. Scoperto come omicida, fugge a Siracusa. Esegue a Siracusa il Seppellimento
di santa Lucia.
1609.
Continua la
sua fuga tra Messina, Palermo e Napoli; qui viene aggredito e ferito al volto.
A Messina dipinge la Resurrezione di Lazzaro e l'Adorazione dei
pastori.
1610.
Dipinge a
Napoli la Flagellazione
nella chiesa di San Domenico Maggiore e il Martirio di
sant'Orsola. Ottenuta la grazia dal papa, cerca di tornare a
Roma via mare: il 18 luglio, muore misteriosamente su una spiaggia, delirante
di febbre, presso Porto Ercole (Grosseto).
(Testo adattato dal web)