Pizzo Scalino
(3.323 m - difficoltà F, ore 3)

Il Pizzo Scalino è stata in assoluto la prima mia prima esperienza di alpinismo: una cima molto elegante con un panorama mozzafiato, di ampio respiro. La sua relativa facilità, la quota non elevatissima, il percorso non lungo e i buoni punti di appoggio rendono questa classica l'ideale per una splendida esperienza di alta montagna.

Il punto ideale per la partenza è il Rifugio Cristina, privato, posto nella bellissima conca verdeggiante posta proprio sotto la piramide dello Scalino. Da qui si gode una bellissima veduta sul Disgrazia e sulle propogini più meridionali del gruppo del Bernina.
In alternativa si può partire dal rifugio Zoia, più basso di qualche centinaio di metri, ma dall'avvicinamento più breve. Entrambi i rifugi si raggiungono percorrendo la strada che da Chiesa Valmalenco (SO), risale prima a Campo Franscia, poi, diventando sterrata porta fino a Campo Moro, dove si trova un comodo parcheggio (per raggiungere il rifugio Cristina, si può prendere un sentiero più diretto qualche km prima di Campo Moro, seguendo le indicazioni per l'Alpe Campagneda).
La piramide di Pizzo Scalino
La piramide di Pizzo Scalino
Massimo sulla cresta finale
Massimo sulla cresta finale
Ho salito il Pizzo Scalino due volte, la prima nel 1996 e la seconda nel 2000, sempre intorno a metà agosto...in entrambi i casi, ho trovato metereologicamente un'ottima giornata.
Compagno di entrambe le ascensioni è stato Massimo, mio cognato: prima di allora, aveva già calcato la cima in "Gioventù" (....anni e anni or sono.....). Le condizioni del percorso sono molto cambiate nel corso degli anni: la posizione isolata, le dimensioni ridotte del bacino glaciale e la quota non elavata lo rendono particolarmente variabile....inoltre, l'assotigiamento progressivo del ghiaccio di questi ultimi anni, a mio parere ha reso quest'ascensione più difficile rispetto a quanto potete trovare sulle relazioni delle guide alpinistiche.
Nel mio racconto, parlerò soprattutto della prima ascensione, per me più emozionante.
Al pomeriggio siamo saliti al Rifugio Cristina, dove abbiamo passato una serata e una nottata un po'.....movimentata (non scendo in particolari, ma io e Massimo ci siamo fatti una cifra di risate...).
Rispettando gli "orari classici", dopo la colazione fatta alle primissime luci dell'alba, verso le 6, ci si avvia verso il sentiero, subito dietro al rifugio, che porta nell'ampio pianoro posto sotto la cresta che unisce Scalino al Cornetto. Quest'ultimo è poco più che un grosso sasso, ma dal fondo valle sembra una piccola cima. Arrivati sulla verticale del Cornetto, si piega verso destra (ci sono dei bolli rossi), e si risale un ripidissimo sentiero che sbuca alla destra della protuberanza rocciosa...ragazzi, è una gran faticata: arrivati al Cornetto il percorso è ancora lungo, ma buona parte del dislivello è stato salito. Quindi non demoralizzatevi se avete la lingua strisciante, la parte più faticosa è andata....godetevi lo splendido panorama, prendete fiato e preparatevi a calcare il piccolo ghiacciaio.
Percorso
Percorso
Cartina
Cartina
Il Bernina dal Cornetto
Il Bernina dal Cornetto
Dal Cornetto si piega verso destra, portandosi sotto la Piramide di Scalino, oltrepassando una zona di grossi massi accatastati. Non si risale molto soprattutto per non rischiare le scariche di sassi che arrivano dalla cresta, ma si scende leggermente nella conca fra la cresta ed il ghiacciaio: di solito la traccia è abbastanza visibile.
Raggiunto il ghiacciaio si calzano i ramponi, si prende la picozza e ci si lega....ai grandi alpinisti potrà sembrare forse esagerato, ma soprattutto negli ultimi anni le condizioni del ghiacciaio sono peggiorate e nella prima parte l'ablazione della neve fa affiorare un ghiaccio vivo e durissimo...attenzione, quindi!
E poi un po' di prudenza non fa mai male: si rischia di rovinare un'ascenzione divertente in qualcosa di rischioso per un kiletto di picca e ramponi...non ne vale la pena.
La prima parte del ghiacciaio è molto ripida: questa parte è molto peggiorata negli ultimi anni, è diventato un muro di ghiaccio vivo...ma dopo qualche centinaio di metri il ghiacciaio diventa pianeggiante
Su visibile traccia si attraversa tutto il ghiacciaio dello Scalino restando sempre vicino alla piramide rocciosa...non troppo, mi raccomando, le scariche di pietre sono sempre in agguato. Arrivati sul versante Sud-Ovest, si risale lo scivolo che porta ad un piccolo colle: la pendenza diventa un po' più impegantiva, a volte si deve saltare un piccolo crepaccietto, ma normalmente non ci sono grandi difficoltà. Arrivati al colle, si tolgono i ramponi e si prosegue prima lungo la cresta, e poi spostandosi sul versante occidentale, si seguono le tracce che tra roccie rotte portano alla cima, dove è posta una grande croce d'acciaio.
Foto di vetta...un classico
Foto di vetta...un classico
Dalla cima del Pizzo Scalino il panorama è emozionante: una grande piramide isolata che si traduce in un panorama a 360 gradi. A Sud si gode un gran panorama sul Pizzo Coca e sulle vicine Orobie Valtellinesi, verso Ovest si aprono il gruppo dell'Ortles Cevedale e le Retiche, a Nord si ha la vista completa della grandiosa bastionata Sud del gruppo del Bernina e, verso Est, prima il Gruppo del Disgrazia e via via tutte le cime delle alpi centro-occidentali.
Insomma, un vero osservatorio "alpinistico". Una cima alla portata di tutti...ma pur sempre di alpinismo si parla, quindi occhio alla penna! Io ho "iniziato" da qui, ed è come il primo amore, non si scorda mai.....magari ci incontreremo sotto la grande croce, magari ancora in compagnia di Massimo e chissà...