ROMEO + GIULIETTA DI WILLIAM SHAKESPEARE [WILLIAM SHAKESPEARE’S ROMEO + JULIET, 1996]

La più grande storia d’amore che il mondo abbia conosciuto. La tragedia di Romeo e Giulietta di William Shakespeare trasportata nell’odierna Verona Beach, mix tra Miami e Los Angeles dove due clan sono da sempre rivali: quello anglosassone e protestante dei Montecchi e quello cattolico e latino dei Capuleti. Un amore, quello tra Romeo Montecchi (Leonardo Di Caprio) e Giulietta Capuleti (Claire Danes), destinato alla rovina.

Musica rock e rap, rombanti corse automobilistiche, tuonanti sparatorie, slang mischiati al testo originale shakespeariano e viaggi psichedelici provocati dall’acido. Baz Luhrmann ci sbatte in faccia, già con la prima scena nella stazione di servizio, il micromondo di Verona Beach, dove le due famiglie rivali si sfidano tra multinazionali e le pistole possono essere usate solo se provocati. L’idea di base è decisamente eccentrica e innovativa, e il regista ha il merito di mantenere l’integrità emozionale e sentimentale dell’opera originale, ma il film risulta frivolo nell’immediatezza e nella frenesia di alcune scene iniziali. Il tutto riacquista bellezza e poesia col procedere della storia portando lo spettatore ad apprezzare ogni singola eccentricità.

La recitazione di Leonardo Di Caprio, che in altri film può risultare fin troppo teatrale, qui è perfetta, nel ruolo cult che lo proiettato direttamente al successo e che lo ha reso l’idolo di migliaia di adolescenti. Claire Danes è brava e semplice, il Tibaldo di John Leguizamo è caricato e estremizzato all’esagerazione. Ma la vera star dei due clan è il Mercutio di Harold Perrineau, irriverente e provocante.

Sensazionale colonna sonora, con le canzoni di Cardigans, Radiohead, Garbage e la romantica Kissing You di Des’Ree, tema d’amore del film. Frenetica e spettacolare la scena della sparatoria tra Capuleti e Montecchi alla stazione di servizio, parodia degli spaghetti western di Sergio Leone: musica pseudo-Morricone, zoom accelerato sui particolari, movimenti di macchina veloci e lunghi, tacchettio degli stivali. Geniale l’idea della sparatoria di  Tibaldo (John Leguizamo) in passi di flamenco, a sottolineare l’origine latina del clan. Barocche scenografie di Catherine Martin, accuratissima la festa a casa Capuleti, il primo bacio degli innamorati nell’ascensore e le luci e i colori commoventi del direttore della fotografia Donald M. McAlpine nelle scene dell’acquario, della piscina e nella tragica scena finale nella cattedrale, illuminata dalle candele e da crocifissi al neon. Sontuosi costumi di Kym Barrett, che spaziano dalle camicie hawaiane dei Montecchi all’iconografia cattolica dei Capuleti.

Barocco e contemporaneo allo stesso tempo, duro e romantico, volgare ed elegante, Romeo + Giulietta resta comunque un opera magica, anche se troppo eccentrica, che si pone l’obiettivo primario di stupire e che in certi momenti non è coinvolgente come l’opera prima di Luhrmann, Moulin Rouge!. Certamente troppo sopravvalutata, ma comunque destinata a durare nel tempo.

 

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