PROVA A PRENDERMI [CATCH ME IF YOU CAN, 2002]

«La gente crede a ciò che gli si racconta.» Scappato di casa all’età di 17 anni, quando i genitori decidono di divorziare, Frank William Abagnale Jr. (Leonardo Di Caprio) comincia a truffare le banche di tutta New York e non solo utilizzando un blocchetto di cinquanta assegni scoperti regalatogli dal padre Frank William Abagnale Sr. (Christopher Walken). Abilissimo nel falsificare, ben presto comincia a ingannare le banche di tutti gli Stati Uniti arricchendosi sempre più; ma i problemi con l’FBI non tardano ad arrivare: viene inseguito dall’ossessivo ispettore Carl Hanratty (Tom Hanks) attraverso gli Stati Uniti fino in Francia, mentre si cimenta in una serie interminabile di lavori e relativi travestimenti: prima pilota, poi dottore e avvocato…

Sceneggiato da Jeff Nathanson, è la storia vera di Frank Abagnale Jr. (tratta dalla sua autobiografia): il genio che ha raggirato l’America e numerosi paesi europei all’età di soli 19 anni. Dopo il suo arresto nel 1969, ha collaborato con l’FBI stessa e nella finanza, apportando innovazioni che rendono le truffe sempre più difficili; ora ha avuto anche l’occasione di collaborare con Steven Spielberg come consulente per il film.

Spielberg dirige una commedia ironica e frizzante che potrebbe apparire frenetica e ritmata ma che invece sorprende (o delude) trasformandosi in un inseguimento dal ritmo lento e pacato, dal montaggio rilassato e dalla musica jazz di John Williams.

I fatti si svolgono tra il 1963 e il 1969 e lo spirito degli anni ’60 è minuziosamente ripreso nelle scenografie e nei costumi, nelle musiche e nelle luci, grazie ad un’ostentata cura per i particolari. Se nei primi minuti l’atmosfera è piuttosto cupa, fredda e statica nei colori e nelle luci, mentre il personaggio del protagonista cresce e ottiene sempre più successo nelle sue truffe, sono proprio quei colori e quelle luci a fiorire nelle tonalità pastello e nelle variazioni dei colori primari: la plasticità delle superfici, il gusto per il kitsch e i colori pop tipici degli anni ’60 sono catturati da una maniacale attenzione per i dettagli. I deliziosi titoli di testa animati, per esempio, riprendono tutti questi elementi, rievocando la commedia francese del periodo.

Un cast di bravi attori che, insieme, si completano l’un l’altro e che interagiscono tra di loro nella varietà dei loro rapporti. Leonardo Di Caprio è sempre brillante e fascinoso, riesce a dare al suo personaggio la vitalità della giovinezza e l’arguzia di una personalità vivace ed espansiva. Tom Hanks è l’ispettore Carl Hanratty, burbero e testardo, ma che stabilisce poi un bel rapporto, in sospeso tra amicizia e diffidenza con Abagnale. Christopher Walken è un maestro nella parte di un padre inusuale, una figura che si ripercuote inconsciamente anche nella personalità del figlio; la sua recitazione è perfetta nella scena al ristorante.

Dagli elementi tipicamente spielberghiani (la rottura di una famiglia, l’importanza della figura del padre, il lieto fine che almeno lascia perplessi, quando non è completamente falso), Prova a Prendermi è una minuziosa e distesa commedia, tenera e soffusa, dal divertimento singhiozzante e dal ritmo rilassato; non osa mai prendersi sul serio, pur stimolando qua e là qualche interrogativo; rappresentare quegli ideali, che sono tipici della società americana, di scalata sociale, affermazione personale e mitizzazione, reintegro e recupero sociale dei criminali è il fine primario del film. Se poi, nel fare questo, il film riesce ad intrattenere e a divertire, tanto meglio.

 

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