OCEAN’S TWELVE [OCEAN’S
TWELVE, 2004]
Terry Benedict (Andy Garcia), derubato da Danny Ocean (George Clooney)
e la sua banda, soprannominati gli Ocean’s Eleven, rivendica la somma di 160 milioni di dollari
maggiorata degli interessi. Danny e i suoi undici,
riunitisi per decidere su come trovare i soldi, convengono che sarà necessaria
una serie di furti per recuperare i 97 milioni che mancano. In ogni loro colpo
però, vengono sempre anticipati dal prestigioso Nightfox (Vincent Cassel), che rivendica il titolo di miglior ladro
contemporaneo. Ma egli offre ad Ocean una sfida: se
gli undici la vinceranno, Nightfox coprirà il debito
che devono a Benedict. Ma per fare tutto ciò Ocean avrà
bisogno di un dodicesimo, essenziale collaboratore…
Sequel di Ocean’s Eleven del
2001, ancora una volta per la regia di Steven Soderbergh, il film si apre con una presentazione
elementare dei personaggi: giusto una spolveratina
per ricordarci chi sono gli “undici di Ocean” e che
cosa fanno attualmente: si spazia dallo Utah, Miami, New Orleans, Las Vegas a
Roma e Amsterdam. Ma tra tutti questi personaggi uno è nuovo: Isabel Lahiri (Catherine Zeta-Jones) è una delle
più famose detective nel campo dei furti nonché ex
fidanzata di Rusty Ryan (Brad Pitt).
La regia di Soderbergh è meno
originale che nel primo ma questo è giustificato dal fatto che abbia scelto una
diversa impostazione da dare allo svolgimento dei fatti: non si può ignorare
l’influenza europea che città come Amsterdam, Roma e Como hanno sull’atmosfera
del film, più pacata, stirata e distesa del
precedente; come non si potrebbe immaginare un film senza quel generoso cast di
celebrità che lo rende famoso. Ma un film non si fa solo di celebrità e di attori e, chiarito questo, si può considerare Ocean’s Twelve un
film valido, soprattutto pensando che si tratta di un sequel.
Non mancano i momenti divertenti e originali soprattutto
nella seconda parte quando la moglie di Ocean, Tess (Julia
Roberts), finge di essere la Roberts
a Roma per visitare il Museo Nazionale ed incontra “l’amico” Bruce Willis, che ci regala un autoironico cameo. I giochi di
colori e luci che il direttore della fotografia Chris
Connier e lo stesso regista (creditato
come al solito col nome di Peter
Andrews) spesso ci regalano non sono più irritanti e
stomachevoli come lo erano in Traffic, ma qui sono limitate ad alcune scene: visivamente belle
quelle del retroscena del furto ad Amsterdam e della danza di Nightfox tra i laser del Museo di Roma. Verde, blu, giallo
e rosso i colori e le luci preferiti; quasi amatoriali i cliché usati per il
montaggio: dissolvenze, entrate e tagli di scena da programmino da computer,
tra il kitsch e l’originalità. Minori
le “performance” musicali, sempre con le musiche originali di David Holmes. Brillanti e splendenti gli attori
(avevamo dubbi?): i migliori Matt Damon,
Brad Pitt, Julia Roberts e Catherine Zeta Jones, sui quali
il film punta di più. Irriverente e comico Clooney.
Minore rispetto a Ocean’s Eleven per
originalità e novità, questo sequel rimane sempre un
buon prodotto, divertente e d’intrattenimento, che punta molto sul cast
sbalorditivo, ma che non delude nemmeno sul lato di una buona regia e di una solida
ed originale sceneggiatura. 120 minuti piacevoli e frizzanti.