BATMAN & ROBIN [BATMAN & ROBIN, 1997]

Due nuovi cattivi minacciano la tranquillità di Gotham City: Mr. Freeze (Arnold Schwarzenegger) e Poison Ivy (Uma Thurman), alias Dr. Victor Fries e Dr.ssa Pamela Isley; dopo rispettive mutazioni genetiche, si alleano per il compimento di un piano che porti all’eliminazione completa della razza umana attraverso un’era glaciale e il trionfo dei vegetali sulla natura. Batman (George Clooney) è di nuovo affiancato da Robin (Chris O’Donnell) e da un nuovo eroe per ostacolare l’apocalittico piano. Nel frattempo, però, il maggiordomo di Batman Alfred (Michael Gough), è ammalato e sta morendo, solo una cura lo potrà salvare, ed è nelle mani di Mr. Freeze.

Quarto episodio della serie tratta dai fumetti omonimi e dai personaggi ideati da Bob Kane; serie che ha subito un calo di qualità decrescente dopo l’uscita di scena del regista Tim Burton (Batman, Batman – il Ritorno) e l’entrata di Joel Schumacher (Batman Forever), regista tanto eclettico quanto mediocre; Batman/Bruce Wayne non ha più il volto del combattuto Michael Keaton, nemmeno quello del deludente Val Kilmer, ma ha l’ironia e il fascino di George Clooney.

Sequel che si concentra sull’azione e sugli effetti speciali più che su una buona sceneggiatura o sulla psicologia dei personaggi (i cattivi di Burton sono più distanti che mai), ma che ha la presunzione di non risultare superficiale in un finale stomachevolmente moralista e sull’episodio di Alfred che, se all’inizio appare come l’unico spiraglio di una profondità dei personaggi ormai perduta, ben presto scade nel banale. Tutto è finalizzato al successo di botteghino, all’insegna dell’azione e della superficialità: le grandiose e innumerevoli scenografie di Barbara Ling, il trucco e i costumi ultrasexy, gli effetti speciali d’avanguardia, le musiche pompose di Elliot Goldenthal, gli “squilibri” cromatici della fotografia di Stephen Goldblatt. La sceneggiatura si inventa anche un nuovo supereroe: Batgirl; ce n’era davvero bisogno dopo il “reclutamento” di Robin?

Forse non è giusto fare un confronto, in quanto Schumacher sceglie un’impostazione diversa per il film: lo spirito del fumetto è forse più presente in questo film che in quelli di Tim Burton, lo spirito del buon cinema un po’ meno; manca quell’equilibrio tra azione e divertimento e quel personaggio combattuto e tenebroso che Batman ha sempre rappresentato.

˜˜