Il
libro di De Kerckhove, filosofo dei new-media e successore di McLuhan all’università
di Toronto, è una vera e propria esplorazione del paradigma digitale
con ottantuno parole chiave in grado di veicolare nuovi concetti.
Una vera e propria alfabetizzazione, “l’alfabeto è stato
ed è una tecnologia centrale nell’elaborazione umana dell’informazione,
la sua applicazione influisce non solo sul contenuto dell’informazione,
ma anche sulla struttura della sua elaborazione”.
Un' alfabetizzazione da cui scaturisce una nuova consapevolezza critica sull’impatto
che i new-media hanno nella nostra società dell’informazione
( da cui sviluppa una serie di interessanti ragionamenti sul concetto di e-mersività,
ed immersione ), in tutti i suoi campi.
De Kerckhove non è un architetto, di conseguenza questo non è
un testo di architettura, seppur questa abbia una grande importanza all’interno
del suo ragionamento. L’architettura infatti ha la capacità di
concretizzare il nuovo paradigma non solo nello spazio materiale ma anche
e soprattutto nel cyberspazio. L’architettura è lo strumento
in grado di legare il mondo materiale a quello virtuale, De Kerckhove qui
quasi fonda una nuova professione, quella del cybertect. ”L’etimologia
di architetto rivela che la parola è composta da due concetti greci
archis, il primo o il sommo, e tektos, il
carpentiere, o il costruttore” […] “sostituendo archi con
cyber, la parola che indica il timone, teniamo l’elemento costruttivo,
ma aggiungiamo alla funzione il nuovo segno della navigazione interattiva”.
De Kerckhove ci rivela la sua utopia di una società non solo globale,
ma “connessa” in un sistema di comune interazione.
Un mondo di menti connesse infatti è un mondo di non sottovalutabili
implicazioni politiche e sociali, in grado di dar vita ad una vera coscienza
collettiva che travalica i limiti fisici dei confini nazionali.
“Il world wide web è la nuova res pubblica, la nozione grecoromana
di proprietà comune”.
Questo è anche alla base del suo progetto Global Village Square (GVS),
a cui ha riservato uno degli ultimi paragrafi del libro, progetto che prevede
l’istallazione in un area pubblica significativa di ogni città
di una serie di schermi video sui quali un segnale di videoconferenza porterebbe
un' immagine in tempo reale da altre GVS in qualche altro posto nel mondo.
Quello che accade a Mosca è così vissuto in tempo reale a Parigi,
a Milano ecc. e viceversa, in modo da rafforzare il senso di comune appartenenza
ad una società globale, e servendosi di internet come strumento in
grado di annullare i limiti spazio-temporali delle nostre realtà.
Lo sviluppo tecnologico dell’elettronica ha ovviamente un gran peso
in tutte le pagine del libro non solo per il suo valore materiale di protesi,
De Kerckhove sottolinea come “la tecnologia possiede la peculiarità
di diventare un' indispensabile parte della carne”, ma anche per le
considerazioni filosofiche e concettuali ad esso connesse.
CONNECTED ARCHITECTURE
Derrick De Kerckhove, L'architettura
dell'intelligenza, Testo&immagine, Torino 2001.