iMM

BLOG

POSTA

ARCHIVI

EDITORIALE

SOMMARIO

In questo quarto numero parliamo di sentimenti, di immaginazione, di stati d’animo… di qualcosa di sottile e profondo che anima le nostre giornate. Parliamo anche della fantasia che molto spesso ci fa uscire dal grigiore di una vita di routine poco soddisfacente, permettendoci di ampliare lo sguardo verso orizzonti momentaneamente preclusi.
Un numero colorato al femminile quindi, visto che quanto sopra è sempre stato riconosciuto come caratteristica tipica delle donne. E alle donne sono dedicati due tra i primi articoli: dalla poesia di Madre Teresa di Calcutta permeata da un sano realismo e da una profonda visione interiore, all’articolo sulle donne nella società contemporanea.
Di fantasia è invece la pagina del diario di un’ anonima che ci ha molto colpito per la sua efficacia descrittiva e che, proprio per questo, non disponendo di altre informazioni, avevamo inizialmente creduto una storia vera.
Dalla fantasia all’immaginazione la strada è breve e volentieri pubblichiamo l’articolo intitolato L’imagination au pouvoir! Certo che un mondo più creativo,meno fossilizzato e schedato in caselle obbligate non sarebbe male… E’ un mondo che tutti vorremmo ma che non è stato ancora fatto. Non aspettiamo che qualcuno ce lo consegni in formato” pacco dono”. Diamoci da fare per realizzarlo e ben presto ci accorgeremo che questo darsi da fare per un mondo migliore è già un salire su una carrozza piena di cose belle.
Sempre sul tema, SEGNALIAMO il progetto della classe 2aLSS e del prof Petterlin (Scienze Sociali), che si propongono di effettuare un’indagine sugli stili di vita per rispondere al difficile quesito: Siamo austeri/e o edonisti/e?
Non sarà il solito questionario da compilare ma avrà una forma simile a quella del test sul razzismo che vi abbiamo proposto in una precedente edizione del giornalino.
Purtroppo è impossibile pubblicare direttamente sul giornalino cartaceo il test, perché per ottenere il proprio profilosarebbero necessari calcoli troppo complessi. Per il momento potete rivolgervi direttamente ai socio-psico-antropologi della 2 LSSma….. ci stiamo attrezzando per permettervi di autopsicoanalizzarvi on-line.

 

Intanto… buone vacanze pasquali

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni…
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.

Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ad ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.

Fai in modo che invece che compassione,
ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni non potrai correre,
cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare usa il bastone.

Però non trattenerti mai!!!

Madre Teresa di Calcutta

IMAGINATION AU POUVOIR

Ammettetelo, dai!.. siete contenti.
“Di cosa?”, direte voi.
Strana, ecco come mi sento. Da quando ho iniziato l'anno mi sento strana. Strana nel senso buono. Strana e contenta... ma con un retrogusto di malinconia. La malinconia di non saperecosa mi attenderà nelfuturo. Più vado avanti a studiare più mi accorgo di quanto possano sembrare inutili alcune materie, o alcuni argomenti.
Per esempio: a cosa mi serve nella vita sapere che cos'è un'ellisse? O sapere chi era un determinato filosofo o un determinato scrittore?. “Studiate per voi, non per la pagella!”.. eh sì! Bella storia. Ma provi lei ad andare da sua madre e dirle “ Mamma ho deciso che la matematica non mi serve... è per quello che ho preso 4!”
Mentre sto scrivendo questo articolo sto ascoltando una canzone che rappresenta in parte i miei dubbi, il cantante dice: “medie, superiori, lunghi anni all'università per misurare il tuo quoziente intellettivo”. E il vostro? Qual è il vostro quoziente intellettivo?
Vi siete mai sentiti dire da qualcuno “stupido”, o magari “idiota” o ancora peggio: “non sarai mai in grado!?”. Beh, se qualche presuntuoso/a, che non vi conosce affatto, o che magari crede di conoscervi, si arrischia a dirvi ciò non stupitevi, non dategli corda; ma sappiate solo che è con i fatti che si dimostra ciò che si è, ciò che veramente si è dentro. Da ragazza adolescente che sono, impacciata in tutto, nei discorsi, nelle azioni e nella vita mi sono sempre predisposta a lavorare su ciò che credo sia giusto fare. Su ciò che meglio mi riesce. Così credo che anche voi lo facciate. Se fare delle cavolate è ciò che vi riesce meglio, allora fatelo! Nessuno, ripeto nessuno, potrà avere il diritto di dirvi che fare, o dire o pensare, La vita è vostra vivetela, assaporatela, gustatela ... e infine… digeritela. Non è tutto rose o fiori; questo lo sanno tutti. Ma la miriade di ostacoli che il Destino ci pone davanti deve essere in qualche modo affrontata. Con le vostre convinzioni, con le vostre credenze politiche, religiose o quant'altro, con gli amici, con gli amori, con gli odori, con le sensazioni e(last but not least) con la mente!
La parola e la mente, insieme alla fantasia, formano l'arma più potente che esista al mondo... nessun W. Bush o Bin Laden che dir si voglia, ha offesa più distruttiva. Datemi carta e penna e io vi porterò nello spazio, al Polo nord, tutto comodamente stando a casa seduti su una poltrona.
Ora capite il perché sono felice? O il perché voi dovreste esserlo? Ho scoperto un'arma contro gli illusi e uno strumento per la mia e per la vostra sopravvivenza: la fantasia è il potere di tenere in mano la mia vita, a dispetto di chiunque, con poco sforzo.

“c'è qualcosa di più importante della logica:
l' immaginazione” (Alfred Hitchock)

Garzetti Margherita

ANGOLO DELLA FANTASIA

 

 22 FEBBRAIO:

Da quando l’ho visto la prima volta, ho capito che era lui l’uomo che avrei voluto accanto per il resto della mia vita.
LO AMO!!
Non so se anche lui prova il mio stesso sentimento… ma non m’importa! In questo momento non sono sicura di niente, so solo che lo desidero più di ogni altra cosa al mondo.
Ho provato più di una volta ad allontanarmi da lui, perché vivesse la sua vita insieme alla sua fidanzata, ma ogni volta c’era sempre qualcosa che mi faceva tornare da lui…
Ah, e tutte le volte che mi parlava di lei, la sua fidanzata, definendola “la sua unica ragione di vita”… quanto ho sofferto! ma per lui continuerei a soffrire…

28 FEBBRAIO:

Ieri l’ho incontrato… era meraviglioso! i suoi bellissimi capelli biondi e i suoi occhi verdi, che brillavano come non mai… ho fatto una pazzia! gli ho rivelato quello che provo per lui…gli ho detto che lo amo.
E lui, lasciandomi stupita, mi ha risposto con un bacio. Erano anni che desideravo questo momento, ma non mi bastava… avrei voluto che lasciasse lei, per stare per sempre con me… sapevo che non sarebbe successo, così ho deciso di andarmene per sempre.
Non so come farò a vivere senza di lui… magari morirò d’amore, un amore disperato! ma saprò di avere vissuto un amore intenso e appassionato, almeno da parte mia, e di avere fatto il possibile per conquistarlo…
Ormai mi sono arresa… dovrò vivere senza di lui… mi sembra quasi di morire senza i suoi occhi verdi e quel sorriso del quale mi sono innamorata così…

1 MARZO:

Ah, è accaduto un miracolo… il sogno della mia vita si è realizzato!
Il mio amore è venuto da me… con che impazienza l’attendevo, con che gioia l’ho visto arrivare!!
Ci siamo baciati con tanta passione, che non avevo mai pensato lui potesse provare nei miei confronti.
LO AMO PIU’ DELLA MIA VITA!!

Inventato in 2 LA

 

Un pranzo insolito… 

Un giorno di dicembre dello scorso anno, io e la mia amica Angela, stavamo camminando nel bosco. La giornata era magnifica: gli alberi erano tutti coperti dalla neve, che luccicava alla luce del sole.

In lontananza vedevamo le case sparse qua e là. Faceva molto freddo… soffiava un forte vento che ci scompigliava i capelli e anche per questo cercavamo di raggiungere la casa del nostro amico il più velocemente possibile, dato che vi eravamo invitate a pranzo. Stavamo percorrendo un vialetto di sassolini, quando di fronte a noi, scorgemmo delle piccole case di legno, poste una vicino all’altra. Infreddolite e molto affamate, entrammo nella casa del nostro amico e subito fummo investite da un profumo insolito e invitante.

Il pranzo era servito su un grande tavolo di legno da cui ci si poteva servire liberamente. Il nostro amico ci consigliò di cominciare assaggiando una porzione di renna stufata, senza contorno, dato che qui in inverno la terra non produce alcun vegetale. Ci fece assaggiare anche uno strano tipo di pane, spiegandoci che era fatto con la farina di corteccia di pino. Sul tavolo c’era una grande brocca contenente una bevanda simile allo yogurt e un recipiente metallico che conteneva una specie di latte acido che, ci spiegò, era considerato equilibrante per lo stomaco…

… effettivamente quel pranzo così insolito fu da noi ben digerito, e a questa occasione si potrebbe aggiungere una serie di bellissimi ricordi di quel viaggio speciale e per noi indimenticabile: due settimane in Finlandia!!!

Nicole e Patrizia 1LB

DONNE NELLA SOCIETA' CONTEMPORANEA

L’otto marzo rappresenta una data molto significativa e ricordata ovunque nel mondo, perché coincide con la giornata della lotta internazionale della donna.
Le origini di questa festa sono ormai pressoché conosciute da ognuna di noi. Nel 1908 a New York alcune operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono per rendere note alla società le terribili condizioni in cui erano obbligate a lavorare ogni giorno. Dopo alcuni giorni, e precisamente l’8 marzo, Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, fece bloccare tutte le uscite, condannando così le centoventinove operaie ad una fine orrenda: scoppiò un incendio ed esse morirono arse vive dalle fiamme. Col passare del tempo, questa giornata di ricordo è diventata una festa come tutte le altre ed è stata svuotata del suo originario e profondo significato.
Tra le donne occidentali è diventata soprattutto un’occasione per concedersi una serata diversa, all’insegna del divertimento sfrenato e del consumismo, di cui approfittano spesso i commercianti.
Nel corso dei secoli, la condizione della donna rispetto all’uomo è sempre stata di inferiorità, sia nel mondo del lavoro che nella vita quotidiana. Tuttavia, le donne hanno sempre combattuto per salire di un gradino più in alto nella società e in molti Stati, soprattutto in quelli più industrializzati dove vige un sistema democratico e liberale, ci sono quasi sempre riuscite.
Secondo una ricerca effettuata dal Cnel, poco meno di due anni fa, la “novità” sono proprio loro: ottantacinque volte su cento riescono a farsi assumere, magari superando un collega maschio e sfilandogli inaspettatamente una poltrona importante. Grazie allaloro forza di volontà, determinazione e astuzia, al giorno d’oggi le donne sono presenti in quasi tutti i tipi di lavoro, anche in quelli più faticosi, pericolosi o impegnativi, come nell’esercito, nelle forze dell’ordine e in politica. È cresciuta inoltre l’ occupazione delle single e delle coniugate sia nei lavori interinali di circa il 43%, sia nelle imprese come quadri dirigenti, ingegneri e comunque in posti di lavoro di una certa rilevanza e responsabilità. Questi dati, anche se positivi, rimangono però inferiori in Italia rispetto alla media europea: il 44% contro il 58%.
Nel 1999 l’ISTAT ha effettuato una nuova ricerca per analizzare la condizione professionale e il ruolo nella famiglia delle donne tra i venti e i trentaquattro anni. Tra le giovani donne, l’uscita dalla famiglia viene fortemente posticipata, ma è emerso anche un notevole investimento nella formazione e la crescente volontà di ingresso nel mondo del lavoro.
Molte donne, giovani o adulte, sia nelle grandi città che nei piccoli comuni, tendono a respingere il loro classico ruolo di casalinga, madre e moglie a tempo pieno. Questo fenomeno è diffuso in tutta l’Italia, nei Paesi europei e in quelli industrialmente ed economicamente sviluppati. Appare in netto contrasto la situazione nei Paesi sottosviluppati e nel Terzo Mondo in generale. Qui le donne sono oggetto di sfruttamento e sopraffazione nel lavoro, perché vengono sottopagate rispetto agli uomini o obbligatein alcuni casi alla prostituzione, ma anche dal punto di vista sociale la donna non ha nessun diritto, è “proprietà” dell’uomo e la nascitadi una femmina è considerata una disgrazia nelle famiglie più povere che hanno bisogno di figli maschi robusti, per produrre il nostro consumismo. Certamente la donna ha di che dolersi della situazione di subalternità a cui è costretta ancora oggi e la volontà di emancipazione e uguaglianza con l’uomo non è solo legittima, ma sorretta da organizzazioni internazionali, umanitarie, sociali e politiche. Occorre sfatare il luogo comune e gli stereotipi che considerano il sesso femminile “più debole” rispetto a quello maschile. Le oppressioni di classe, razza e sesso sono segno di superficialità ed ignoranza, pertanto non è possibile che sussistano ancora nel ventunesimo secolo, nonostante tutto il progresso e le conoscenze che abbiamo acquisito dalle epoche passate.
Il consumismo ha offuscato un po’ il vero significato morale dell’8 marzo, ma è necessario riappropriarsi di questa giornata, farla ridiventare un momento speciale di riflessione e di confronto sulle innumerevoli vessazioni e sofferenze che il sesso femminile ha dovuto subire nella storia dell’umanità, per superare questa lotta fra sessi, ma anche per rinnovare le alleanze tra tutti coloro che rifiutano la violenza e vogliono collaborare per realizzare la solidarietà umana.
Ognuno di noi deve combattere e opporsi a questi vecchi tabù e cercare di capire che tutta l’umanità, in qualsiasi parte del mondo, donne o uomini, ha diritto agli stessi privilegi.

IsabelTenaglia 4 MB

Se chiedessimo ad uno psicologo “Che cos’è l’intelligenza?”, è probabile che ci sentiremmo rispondere con un po’ di affettazione: “L’intelligenza è ciò che misura il mio test”.
Detto fatto: i giovani aspiranti socio-psico-antropologi della 2^ LSS (che potete osservare al lavoro nell’immagine a destra) hanno pensato bene di sottoporreal medesimo trattamento nientemeno che i concetti fondamentali della celeberrima “2^ topicadell’apparato psichico” formulata dall’esimio dott. Sigmund Freud e hanno “operazionalizzato” (= tradotto) l’Es(il principio di piacere), il Super-Io (p. di dovere e l’Io (p. di adattamento alla realtà) in variabili temporali. Così, con buona pace del nostro esimio “strizzacervelli” moravo, noi oggi siamo in grado di dirti, semplicemente in base all’uso che fai del tuo tempo, se appartieni, alla categoria…

… degli Austeri/e

personaggi inflessibili, dominati dal loro spropositato Super-io, caratterizzati da un contegno severo e intransigente più nei propri che negli altrui confronti, ed estremamente parchi - quanto a usanze di vita -, perché alieni da ogni frivolezza e superfluità

o a quella

… degli Edonisti/e

ricercatori assidui e indefessi degli agi e dei piaceri, sensibili alle licenze dell’Es senza curarsi se la loro vita degeneri nel lusso più sfrenato e nell'ozio, ma anzi trovando in ciò la loro beatitudine e massima realizzazione.

Sei incuriosito/a? Ti sei già messo/a in moto?

Per ulteriori informazioni,

 

CONTATTA LA

2^ LSS

LA TUA VITA CAMBIERA’!!!

Le aspiranti psico-socio-antropologhe Romina e Diletta, al lavoro

Il nome di Cesare Pavese non è molto conosciuto, almeno non quanto quello di Verga, di Ungaretti o di Pascoli, e invece fu una persona molto importante per la nostra letteratura nazionale.
Prima di ogni cosa bisogna pensare a lui inteso come uomo, perché a volte si allontana da noi l’idea che anche questi poeti e scrittori abbiano avuto dei sentimenti, degli affetti, delle sofferenze ed abbiano voluto trasmettercele attraverso le loro opere. Quelle di Pavese danno molta importanza al paesaggio, alle sue tanto amate colline piemontesi, ma anche ai rapporti con le donne, argomento molto delicato per questo scrittore.
Ci siamo avvicinati a lui e ai suoi libri circa un mesetto fa quando dovevamo leggerne uno a scelta, e il nostro percorso è proseguito venerdì 17 marzo, quando la nostra classe, la 3^LSS insieme con la 5^LA si è recata alla biblioteca comunale, dove abbiamo assistito ad un recital su di lui.
Le tre persone che hanno reso possibile lo spettacolo, Alfonso Masi, che, insieme con Mariaconcetta Lucchi, ha recitato e Andrea Gasperi che accompagnava la lettura suonando la chitarra, sono state molto brave ed hanno reso l’incontro interessante: hanno ripercorso l’intera vita attraverso le sue opere. Ne è emersa una vita triste, difficile e trascorsa in solitudine, la cui unica compagnia è rappresentata dalla scrittura. Il padre di Pavese morì molto presto e lui non ebbe un carattere estroverso: tutte le donne che amò non lo corrisposero o lo lasciarono, addirittura a molte di loro lui non parlò mai dei sentimenti che provava. Fu un uomo estremamente intelligente, ma anche molto solo: si sentì abbandonato dalle donne ma anche dagli amici, e la sorella fu l’unica che gli rimase sempre accanto. La vita di Pavese si concluse con il suo suicidio, avvenuto d’estate in una camera d’albergo. La cosa che più mi colpì fu appunto la fine di questo grande scrittore, a lungo meditata e progettata e il bigliettino che scrisse poco prima di morire, nel quale disse per iscritto: “PERDONO TUTTI E A TUTTI CHIEDO PERDONO”, accompagnando questa frase con la raccomandazione di non fare troppi pettegolezzi su di lui. E infatti questo incontro è da ritenersi un modo per ricordarlo e per tentare di capirlo con ciò che lui ci ha lasciato: i suoi libri.
Infine, venerdì 23 marzo abbiamo assistito ad un altro recital, questa volta però su Eugenio Montale.

Arianna Melchiori

 

TIZIANO FERRO

Tiziano Ferro è nato a Latina il 21fabbraio del 1980, è del segno dei pesci con ascendentecancro, è mancino, è alto m 1.81 e pesa 70 kg. Una volta, però, ne pesava ben 111, proprio come il titolo del suo ultimo album.
Ha studiato a Latina, dove ha ottenuto la maturità scientifica.
Dopo il diploma, conseguito con 55/60, ha lavorato per un po’ nello studio tecnico del padre, sbrigando pratiche al catasto e poi ha iniziato ad appassionarsi al canto e alla composizione.
All’inizio si esibiva nei piano bar e nelle gare amatoriali di karaoke.
Intorno ai 16 anni, quasi per caso, Tiziano è entrato a far parte del coro Gospel di Latina, grazie al quale ha scoperto la passione per la musica e le voci nere. Nel 1998 è stato notato dai suoi attuali produttorie discografici, con i quali ha cominciato una lunga collaborazione. Tiziano scrive da sé testi e musiche e nel suo sound sono mescolati diversi elementi, come tradizione melodica italiana,soul americano e ritmiche del pop inglese. Il suo quindi è un genere nuovo in Italia; Tiziano lo definisce “e-music”, la musica della nuova generazione informatica, priva di confini.
La sua prima hit, Xdono (2001),è schizzata al top della classifica italiana dei singoli, rimanendo per settimane al numero 1; lo stesso successo è stato ottenuto dall’album Rosso Relativo e dai singoli Olimpiade, Imbranato, Rosso relativo e Le cose che non dici. Ai primi di ottobre del 2003 è uscito Xverso, il primo singolo estratto dall’album Centoundici.
Con l’album Rosso Relativo Tiziano Ferro ha spopolato anche all’estero: in Francia, Germania, Spagna ecc…e nei Paesi in cui non è andato direttamente al numero 1, il suo singolo Xdono è comunque arrivato tra i primi cinque!
I suoi cantanti preferiti americani sono Alicia Keys, Whitney Houston; Angelina Jolie è la sua attrice preferita e i cantanti italiani che ammira sono Samuele Bersani e Riccardo Cocciante ( il primo concerto a cui è andato Tiziano). Il sushi e la pizza sono i suoi piatti preferiti, che gli cucina la madre.
Ho scelto di scrivere di Tiziano Ferro per il giornale perché è il mio cantante preferito e mi è iniziato a piacere con la sua prima canzone Xdono.


FATIMA GHOUJDAM