COMmenti

Rosetta Angelini ha scritto:

Cara Marta Moccia, complimenti per il sito, l' immagine che hai messo sulla home è stupenda!
Il tuo concept è già molto strutturato e direi ad uno stato abbastanza 
compiuto. Mi sembra di aver capito che il tuo elemento di crisi è 
legato alla percezione e alla possibilità di attivare attraverso i 
sistemi interattivi, i sensi. Il tuo progetto è una grande 
istallazione, che può avere vita autonoma, svincolato da un contesto.
Ti domando; è possibile integrare questi sistemi all'interno di uno 
spazio funzionale ad es. in un contesto urbano?
Ti faccio un es. Quando ho seguito il corso del Prof. A. Saggio, noi 
abbiamo applicato le nuove tecnologie e quindi: pareti interattive, 
sensori ecc... per sviluppare un progetto che aveva come oggetto la  
metropolitana. Cioè, quello che voglio dire è questo: per me il grosso 
salto è riuscire ad utilizzare i sistemi interattivi in modo più 
funzionale, è questa la grande sfida; come questi sistemi possono 
essere applicati anche per confrontarsi con problemi " quotidiani " 
mantenendo tutta la creatività e la poesia che c'è nel discorso 
interattività, percezione e sensorialità.
Fino a quando non avverrà questa ibridazione-integrazione 
l'interattività continuerà ad avere un ruolo statico, relegata in spazi 
fatti solo per lei...dei grandi giocattoli.
Ti allego il link al mio lavoro, sono molto interessanti anche i lavori 
degli altri studenti corso caad 2003, se ti và dagli un'occhiata.
http://web.tiscali.it/forma17/

        

Marta Moccia ha scritto:

Salve Rosetta, in realtà il progetto era stato concepito per essere inserito all'interno della hall della stazione Termini: si tratta di un'istallazione per interni dal carattere non invasivo e a sè stante per cui potrebbe essere facilmente introdotto anche in altri contesti come hall di aereoporti, mercati coperti, piazze coperte e via dicendo. La tele-contiguità è stata anche utilizzata (se così si può dire...) per realizzare allestimenti  in carceri ed ospedali in modo da  mettere in comunicazione detenuti o pazienti con il mondo del affetti e del lavoro: credo che questa applicazione, ad esempio, sia molto interessante e stimolante nella ricerca di un ruolo anche "sociale" dell'interattività. 

p.s. Grazie per i complimenti e per il link molto utile
Mi permetto di mandarti la paper per il convegno di Atene per avere una tua opinione...mancano ancora le immagini e la bilbiografia ma il progetto di rifrimento è sempre quello del concept sul sito

Grazie,
Marta Moccia

 

Rosetta Angelini ha scritto:

Benissimo, brava, mi sembra molto molto interessante il discorso 
dell'utilizzo di sistemi interattivi all'interno di carceri o 
ospedali, vai...forza!!!!!
Per fare questo però bisognerebbe, e questo è un consiglio che 
ti dò, capire prima di tutto perchè vuoi scegliere quei luoghi. Certo 
lo sò sono oggettivamente luoghi di crisi, ma la domanda che ti pongo 
è: " perchè hai bisogno d'identificarti in quei luoghi, e non in altri? 
Penso che quando si ha a che fare in maniera così diretta con 
problematiche sociali ci si debba mettere in discussione, capire cos'è 
che ci spinge a confrontarci con quei luoghi-persone e non in altri. 
Credo che sia molto importante per te e per il tuo progetto sviscerare 
questi problemi.
Capisco che è difficile ma, penso che per crescere sia fondamentale.
  Sono qui, a presto Rosetta Angelini