Terza lezione: La gariga - la macchia

Ambiente a Macchia - Le Mànie (SV)
Fotografia di Mario Marchisio © 2000

la gariga rappresenta il primo gradino dell’evoluzione vegetale che termina nella foresta sempreverde.

Costituisce, assieme alla macchia, la principale associazione vegetale presente nel Mediterraneo; infatti in Grecia é conosciuta con il nome di "Phryganà", in Spagna come "Tomillares", in Palestina "Batha" mentre in Italia oltre che come "Gariga" é detta pure "Gerbido".

La sua abbondante presenza é dovuta, oltre che alla natura del terreno e al clima, anche al degrado della macchia a causa di un eccessivo sfruttamento antropico. Questa associazione si manifesta in terreni sassosi, acclivi, soleggiati e aridi; é costituita da arbusti radi, aromatici, spinosi, a foglie tomentose, ricoperte di lanugine; (accorgimenti per sopportare il periodo di siccità estivo).

La gariga é più ricca in varietà della macchia perché gli arbusti radi lasciano ampi spazi dove possono insediarsi numerose specie erbacee, sia perenni (in prevalenza bulbose) sia annue.

Essendo un’associazione che si manifesta in ambiente "termòfilo", la maggior parte delle sue specie termina il ciclo biologico prima del grande caldo; lasciando sul terreno i semi per la riproduzione.

Le essenze tipiche della gariga locale sono: timo, santoreggia, lavanda, elicriso, cisto tomentoso, euforbia greca, ginepro, rosmarino e afillante.

La differenza delle essenze tra Cian de Strie e Monte Mao é che nel primo c’é abbondanza di rosmarino e totale assenza di afillante; nel secondo viceversa.

La predominanza determina il nome del tipo di gariga; così avremo quella a cisto, quella a elicriso, a rosmarino, ecc.

La Macchia

Quando un territorio occupato dalla gariga si "rigenera", cioè termina ogni intervento umano, dopo un certo tempo appare la macchia; avviene un salto di qualità nella scala evolutiva.

La macchia é la regina della flora mediterranea; deriva dalla rigenerazione della gariga ma può derivare dal disboscamento della foresta sempreverde, dipende da che direzione si guarda.

La struttura della macchia é variabile perché la sua composizione dipende dal substrato geologico, da fattori climatici e dallo sfruttamento dell’uomo. così avremo la macchia alta, bassa e il forteto.

E’ formata da arbusti e alberi folti, alti fino a due metri, con rami aggrovigliati e foglie coriacee persistenti; a questi alberi sono intrecciate piante rampicanti e parassite.

La "Macchia Mediterranea" si può definire un associazione vegetale di tipo "scleròfilo" che si manifesta in un ambiente "termòfilo".

I principali componenti della macchia sono: leccio, roverella, sughera, pino domestico, pino d’Aleppo, pino marittimo. Gli arbusti: lentisco, terebinto, alaterno, fillirea, corbezzolo, mirto, erica, ginestra, ginepro. Le piante rampicanti: salsapariglia, caprifoglio, erba tacca, vitalba.

Come per la gariga, la macchia, assume aspetti particolari in funzione dell’essenza predominante; avremo la macchia a leccio, a olivastro, a sughera, a ginepro.

Nella nostra area, Europa occidentale, prevale la macchia a leccio; in quella orientale la macchia ad olivastro e carrubo, a sud la macchia a sughera.

Spotorno, Aprile 2002

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