I
Trocino dei Marsi
furono i membri di una celebre famiglia di
intagliatori caccuresi forse di origini pugliesi autori di molte opere che si conservano ancora in
varie chiese della provincia di Crotone.
Una
delle più belle è certamente il pulpito della chiesa di Santa Maria
delle Grazie di Caccuri realizzato da Battista Trocino nel 1795. In alto
è visibile il baldacchino, sorretto da elementi intagliati a volute ornato
da frange e cornici e la colomba che rappresenta lo Spirito Santo.
Sempre nella parte superiore, che
è quanto rimane della preziosa opera rimaneggiata nella prima metà del
secolo scorso, è
leggibile il versetto del libro di Geremia 9, 19 “Audite Verbum Domini
et Assumant Aures Vestrae
Sermone Oris Eius”, la data MDCCXCV e la firma B. Trocini.
Probabilmente gli stessi fratelli Trocino realizzarono anche gli scanni
corali della Chiesa Matrice ricostruita, per la seconda volta in un
secolo, dopo l’incendio
del 1766.
Pergamo di B. Trocino
Scanni corali
Nel periodo compreso
tra il 1836 e il 1838 un altro dei Trocino,
Bruno fu chiamato a Strongoli per sovrintendere alla
realizzazione del Coro della Cattedrale e ai lavori complessivi per un
importo di 566,65 ducati. Questo
importante incarico venne affidato al
maestro caccurese poiché a Strongoli non vi erano artigiani in grado di
realizzare l’opera. Arcidiacono
della cittadina era a quei tempi Raffaele De Franco, caccurese, futuro
vescovo di Catanzaro.
Proprio
mentre il maestro Bruno era impegnato in quest’opera nella nostra zona
infuriava una epidemia di colera che tra i mesi di ottobre e dicembre
del 1836 fece ammalare nel Regno delle due Sicilie 9600 persone, 5200
delle quali morirono a causa del terribile morbo.
Il colera risparmiò
Caccuri per cui la popolazione pensò di dedicare una statua a Santa
Filomena come si legge nell’epigrafe ai piedi della Santa e che
recita: “Indica
Lethaliter furente in finibus colera Caccurium Philumenae Sospitae A.D.
MDCCCXXXVI.”
La
statua, inizialmente collocata proprio in prossimità del pergamo di
Battista Trocino, è custodita attualmente nella Chiesa di Santa Maria
del Soccorso.
La
statua di S. Filomena
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