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 Il Santo Rosario

Madonna del Santo Rosario di Pompei

 
 
Sommario  
Il Rosario con i Padri della Chiesa  
   
 

Introduzione

  ...È bene  suggerire qualche pista per pregare il rosario. È chiaro che scopo del rosario è di condurci alla preghiera continua del cuore, cioè la preghiera incessante che è ben diversa da quella delle formule. È uno stato, meglio, un'esperienza, perché l'uomo è attivo quando avverte il suo cuore in stato di supplica permanente. La preghiera continua è compatibile con tutte le attività: «Quando lo Spirito santo pone la sua dimora nel cuore dell'uomo - dice Isacco il Siro - questi prega incessantemente, sia che mangi, beva, dorma, parli o si abbandoni a qualsiasi altra attività».
L'uomo però deve cooperare alla preghiera che lo Spirito compie in lui, offrendo il suo tempo, le sue labbra e il desiderio del suo cuore. Nello stesso tempo, l'uomo deve sentirsi libero circa il modo della collaborazione. Nell'ambito della preghiera incessante, più progrediamo e meno ci troviamo di fronte a strade già tracciate o a guide che ci aiutino ad avanzare. Ognuno deve sentire nel suo cuore ciò che lo Spirito gli suggerisce e lasciarsi educare da Maria.
Per questo vorrei dire a quanti provano difficoltà di fronte al rosario e che tuttavia sono uomini e donne di preghiera: «Siate liberi di fronte a questa esigenza quotidiana e chiedetevi: che cosa mi aiuta maggiormente a conservare il contatto con Cristo lungo la giornata, a vivere sotto lo sguardo benevolo del Padre, nella libertà della preghiera dello Spirito in noi?». Per molti questo atteggiamento sarà una vera liberazione e potranno porsi autenticamente davanti al rosario, senza costrizioni e senza negligenze.
Questo atteggiamento ci pone al cuore della vita di preghiera e stabilisce con ordine i mezzi da usare per arrivarvi. Il rosario, la preghiera di Gesù, come pure le altre forme di preghiera non sono in se stesse un fine. Ma poiché siamo uomini concreti, posti nel tempo e nello spazio, dobbiamo incarnare la nostra preghiera in strumenti e formule, per non renderla evanescente.
Non ha importanza se meditiamo o no, se abbiamo distrazioni oppure no; la recita lenta e attenta del rosario ci fa entrare nella preghiera stessa della Vergine. Non si tratta di riflettere o di pensare, ma di mormorare con le labbra una supplica, accogliendola nel nostro cuore: «Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi, peccatori».
Alcuni recitano il rosario al modo della preghiera di Gesù, come una invocazione ripetuta incessantemente, scaturente dalle profondità del cuore e che lo scava ancor più. Sant'Ignazio, a proposito del Padre Nostro, parla di una preghiera ad modum rythmi, modulata sul ritmo della respirazione. A poco a poco, senza accorgersene, la preghiera di fuoco dello Spirito s'accende nel cuore. Siamo di fronte a una legge della preghiera già enunciata: «Quanto più siamo chiamati a realizzare la preghiera dello Spirito nel nostro cuore, tanto più dobbiamo avere una preghiera semplice, sia vocale che mentale» (il ripetere una sola parola).
È in questa prospettiva della preghiera continua del cuore che invitiamo a pregare il rosario...  Alcuni preferiscono dire il rosario ripetendo solo una o due parole dell'Ave Marza, senza ricorrere alla meditazione, invocando semplicemente l'aiuto della Vergine o contemplando le meraviglie che Dio ha operato in lei. Ognuno deve trovare il suo modo di pregare il rosario, spesso dopo lunghi tentativi, fino al momento in cui «si trova ciò che si cerca» (sant'Ignazio), cioè si arriva a trovare il contatto con la Santissima Trinità.
Solo chi ha faticato nella via dell'orazione capisce che non si va direttamente a Dio, ma si deve passare attraverso intermediari che sant'Ignazio chiama «mediatori». Spesso egli invita il partecipante al ritiro (ma ciò vale per ogni preghiera), all'inizio dell'orazione, a supplicare Cristo, la Vergine o i Santi di introdurlo presso i l Padre. Per convincervi della fondatezza di questo consiglio, mettetelo in pratica all'inizio di un'ora di preghiera. Si arriva alla preghiera, ma non riesce a trovare il contatto con Dio; prendete allora il vostro rosario e recitatene lentamente una o due decine, e ben presto vedrete il risultato. Sorprenderete il vostro cuore in "flagrante delitto" di preghiera e inconsapevolmente sarete introdotti al cuore della Santissima Trinità attraverso la preghiera di Maria.
Alcuni preferiscono recitare il rosario o la corona tutto in una volta quando hanno tempo a disposizione. Altri amano recitarlo durante la giornata, seguendo gli avvenimenti o i voi ti incontrati, o per santificare il loro lavoro, o nei momenti di tempo libero. Il rosario allora è come una specie di filo d'oro che tiene insieme tutti gli attimi di una vita e li unifica nello sguardo rivolto unicamente a Gesù Cristo e a sua Madre.
Coloro che perseverano in questa preghiera, a volte austera e arida, camminano verso la preghiera contemplativa dello Spirito. Non ha molta importanza il modo con il quale lo si recita; se non possono trascorrere un giorno senza aver pregato il rosario, riceveranno una grazia grande. Vedranno i cieli aperti e Gesù assiso alla destra del Padre, sempre pronto ad intercedere per quanti si avvicinano a lui con fiducia (cf Eb 7,25). Allo stesso modo saranno introdotti nella preghiera di Maria al Cenacolo, sempre tesa a chiedere lo Spirito per la Chiesa, unendosi alla preghiera di suo Figlio: «Io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Paraclito (lo Spirito santo) che resterà con voi per sempre» (Gv 14,16). (Jean Lafrance, Il Rosario, ed. Àncora, pp. 52-55 - abbreviato -)
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