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La prima sensazione che si riceve viaggiando per il mondo è che il pianeta è diviso in due. Da una parte si incontrano paesi con una potente struttura industriale, grande capacità tecnologica, molti servizi e un benessere diffuso. Dall'altra paesi con un apparato industriale debole o nullo, servizi pubblici scadenti, larghe fasce della popolazione che vivono in condizioni disumane. Al primo gruppo appartengono gli Stati Uniti, il Canada, l'Europa, il Giappone, l'Australia, la Nuova Zelanda e poiché |
sono collocati quasi tutti nell'estrema parte settentrionale del globo, sono stati genericamente definiti «Nord». Per contrapposizione, il secondo gruppo, formato da tutti gli altri paesi, è stato definito «Sud».Per capire quanto è squilibrato il mondo, basta dare un'occhiata alla produzione e ai consumi. Attraverso due secoli di sfruttamento del lavoro e di accaparramento di risorse a livello planetario, il Nord ha concentrato quasi tutta la struttura produttiva del pianeta nella sua parte di mondo e la fa funzionare con materie prime a basso costo provenienti da tutta la terra. Così, pur ospitando solo un miliardo e 200 milioni di persone, pari al 20% della popolazione planetaria, si garantisce 1'84% del prodotto lordo mondiale. Viceversa il Sud, che accoglie gli altri 4 miliardi e 600 milioni di persone, partecipa al prodotto lordo mondiale per una quota pari al 16%. Il risultato è che ogni abitante del Nord dispone di una ricchezza che è quasi 21 volte più alta di quella di ogni abitante del Sud. Naturalmente, la contrapposizione Nord/Sud è solo una rappresentazione schematica delle grandi differenze e delle grandi linee di tendenza a livello planetario. Non vuole assolutamente dire che all'interno dei due blocchi tutti i paesi sono nella stessa, identica, condizione economica. La divisione Nord/Sud: economica più che geografica (da Nord Sud, predatori, predati... ediz,.EMI) |
"Gli USA sono venuti al Cairo per tre motivi: stabilizzare la popolazione mondiale, aumentare i fondi e i programmi di pianificazione familiare e costituire una rete di strutture che garantiscano l'attuazione delle politiche di pianificazione "
(Timothy Wirth, Sottosegretario al Dipartimento di Stato, Capo delegazione USA al Cairo per la Conferenza mondiale sulla popolazione, tenutasi nel settembre 1994)
Il complotto demografico
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Bugie sulla povertà |
"Lo spirito di molti uomini è frivolo come lo scarabeo. Questo ama vivere sullo sterco di vacca e rifugge da ogni altro ambiente. Si sentirebbe infatti molto a disagio se voleste costringerlo a sostare su un fiore di loto dal delizioso profumo. Così gli uomini frivoli non apprezzano che le conversazioni frivole. Essi abbandonano i luoghi ove si parla di Dio e trovano pace soltanto là dove si dicono sciocchezze" (detto buddhista)
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Se siamo d'accordo che l'informazione deve essere considerata come un bene sociale e non come un prodotto materiale o una merce allora essa non può essere un privilegio di pochi ma appartiene all'umanità intera. Ma in realtà oggi non si può certo parlare di informazione al servizio della comunità intera, dato che il 90% delle notizie che circolano a livello mondiale sono monopolio di un ristretto numero di agenzie di stampa occidentali, quali 1'Associated Press (Stati Uniti), la United Press International (Stati Uniti), la France Press (Francia), la Reuter (Inghilterra). Sono loro che selezionano alla fonte e smistano le notizie che diventano "informazione" ad ogni latitudine del nostro pianeta. Anche le immagini televisive (da cui attingiamo il 70% delle notizie) sono le stesse per tutti: Reuter, Wtn, Itn e Cnn. sui fatti del mondo si tratta in genere di una copertura informativa sinistra, cupa, negativa, incentrata sui disastri, conflitti, colpi di Stato. Da questi dati è possibile capire l'atteggiamento dei mass-media nei confronti del Sud del mondo e le deformazioni prevalenti: utilizzazione frequente cioè di stereotipi come immagini di repertorio e frequenti pregiudizi. Per esempio, se dall'Africa ci fanno vedere solo foreste, savane e capanne, ogni volta che incontriamo un africano penseremo che viene da una cultura illetterata, rurale, nomade. Loro stessi si sentiranno poveri ed ignoranti perché non conoscono la loro vera storia. La superiorità della razza si mantiene anche così. Per esempio, sul Mozambico si è parlato solo della guerra civile ma nessuno ha mai detto che nella sua capitale, Maputo, il tasso di vaccinazione dei bambini è più alto di quello di New York. Trent'anni fa molte testate occidentali avevano i loro corrispondenti nelle principali capitali africane. Oggi, gli unici corrispondenti italiani in Africa sono quelli dell'agenzia Ansa, a cui fanno riferimento tutti i giornali. Ne esce fuori per forza una visione distorta, fuorviante della realtà perché riduce ad un'unica, appiattita immagine paesi, regioni, religioni, culture e storie diversissime tra loro, anch'esse ricche di atteggiamenti e connotati positivi che non vengono mai posti in evidenza. Perché? Semplicemente per il fatto che spesso il quarto potere è legato a doppio filo con coloro che detengono anche il potere economico (non c'è bisogno di citare nomi e cognomi, vero?). Quindi, quelle che noi chiamiamo "buone notizie", per esempio la cacciata di una multinazionale dal territorio, sono in realtà "cattivissime notizie" per il capitalista. Se la buona notizia è che la gente comincia a boicottare la Standa o la Rinascente, non pensiate di sentirla trasmettere la sera al TG5. Così come la notizia che il commercio equo e solidale ha conosciuto negli ultimi anni un incremento esponenziale da far invidia a qualunque attività commerciale: ma il commercio equo e solidale non fa telepromozioni pubblicitarie a suon di fustini di Dash e quindi non fa notizia perché non fa audience televisiva. Oppure che la Banca Etica ha completato, a forza di centomila lire di privati cittadini, la raccolta del capitale sociale necessario per iniziare. Certo, sui giornali o televisioni nazionali non se ne parla: a chi fa comodo una Banca che presta soldi solo a chi passa attraverso un'accurata indagine sull'eticità della ditta richiedente? A chi interessa una banca che permette al risparmiatore di decidere dove investire i propri soldi? Non fa notizia perché chi ha le televisioni possiede anche quote nelle Banche "normali" che perderanno capitali. Sono alcuni esempi di ciò che è in atto per fronteggiare lo strapotere del capitalismo, lo strapotere dell'avere sull'essere come già denunciava Paolo VI nella Populorum Progressio; certo, non faranno notizia ma ci sono e stanno crescendo sempre più. La gente si informa, coloro che denunciano e divulgano crescono in continuazione. Quando il Centro Missionario diocesano ha invitato a Brescia l'amico Padre Alex Zanotelli, l'Università di Medicina era stracolma tanto che abbiamo dovuto chiedergli di fare nella stessa serata due interventi. E l'anno dopo, invitato nuovamente, la Chiesa parrocchiale di San Faustino non riusciva a contenere tutti. Al Convegno Missionario Diocesano sui "Nuovi stili di vita", realizzato nell'aula magna del Seminario, abbiamo dovuto portare sedie perché i presenti erano il doppio del previsto, il doppio rispetto all'anno precedente. I Corsi S.V.I. per insegnanti sull'educazione alla mondialità raggiungono una crescita esponenziale di anno in anno. i libri che trattano argomenti solidali spopolano nelle librerie. È una chiara ricerca di valori in atto da parte, della gente, è la ricerca di coniugare i valori etici e morali con le proprie quotidiane scelte di vita! Siamo tanti, stiamo crescendo. Non è più una questione di dubbi sul bene che c'è ma non si vede: il bene c'è e si vede, sta crescendo, sta urlando, sta uscendo dalla periferia della storia per diventare protagonista. E qualcuno se ne sta accorgendo, eccome: Norman, un economista americano, dice che entro il 2010 o l'industria sarà etica o non sarà. Molte imprese stanno cambiando il loro modo di produrre perché condizionate terribilmente dalle campagne di boicottaggio in atto contro di loro nel mondo intero. Sono colossi multinazionali, non briciole. Ora queste imprese si muovono non tanto se perdono qualche vendita ma se perdono in immagine. La nostra è la società dell'immagine, ed una campagna di denigrazione nuoce tantissimo. Di "buone notizie" come questa sentiremo sempre più parlare e dobbiamo noi stessi informare più gente possibile, far crescere senza sosta l'informazione giusta ed obiettiva. Non ci fermeranno. Ricordiamoci il monito biblico: se tacciono i profeti, grideranno le pietre! |