Sergej Mankovskij


17 Luglio 1893 - Sergej Vladimirovic Mankovskij nasce a Vladivostok. Il padre Vladimir Alexandrovic è capostazione.
1902-1906 - Frequenta l’Istituto Politecnico dove comincia a partecipare a manifestazioni e comizi.
1906 - Alla morte del padre, investito da una locomotiva in manovra, Sergej si trasferisce a Mosca assieme alla madre Anna e alle sorelle Valentina e Caterina. Per arrotondare la modesta pensione della madre si dedica a piccoli lavori. Legge i libri di Marx, Lenin e Stachanov, comincia a scrivere versi che poi distrugge.
1908 – Abbandona definitivamente la scuola per dedicarsi all’attività politica. Si iscrive al Partito Socialdemocratico Illegale dove lavora come propagandista con lo pseudonimo di "Mankov". Viene scoperto ed arrestato il 29 settembre in una tipografia clandestina mentre stampa calendari sovversivi. E’ rilasciato dietro cauzione.
1909 – Nuovamente arrestato si dedica alla lettura di evasione e comincia a scrivere poesie.
1911–1912 Abbandona i compagni di partito e si iscrive all’Istituto di Pittura, Scultura, Architettura e Ferromodellismo di Mosca dove partecipa all’attività dell’Avanguardia Scomparsivista.
1913-1914 Assieme ad altri artisti scomparsivisti compie una breve tournèe in Russia recitando versi e tenendo conferenze sullo Scomparsivismo ma i colleghi si dileguano e le sale dei teatri sono spesso deserte.
1915-1922 – Si trasferisce a Pietrogrado dove pubblica alcuni racconti e una raccolta di poesie. Si ingegna in svariate attività tra cui sceneggiatore cinematografico, disegnatore, operatore, cassiere, autista, gelataio, linotipista, falegname, cuoco, giardiniere e poeta che è forse la cosa che gli riesce peggio.
1923 – Pubblica una raccolta di ricette ed un poema ispiratogli dalla morte di Lenin entrambi curiosamente con lo stesso titolo.
1924- Si reca in Messico, Stati Uniti, Cuba, Francia, Spagna e Portogallo.
1926 – Tornato in patria si dedica al giornalismo collaborando a molti periodici contro la volontà degli editori, dei direttori e spesso anche dei correttori di bozze.
1928 -1929 – Escono i primi due volumi della sua raccolta di liriche e racconti intitolata “Quello che resta” di cui oggi non rimane che la poesia “E’ solo questo”.
Le sue pubblicazioni vengono infatti stampate, per un errore dell’editore Arsenij Varia, su uno stock di carta di pessima qualità e, nel giro di pochi anni, l’intera opera omnia diventa polvere. A.Varia verrà in seguito arrestato dalla polizia politica ma poi rilasciato in quanto ritenuto pienamente responsabile e proclamato eroe del popolo.
1930 – Il 13 aprile Sergej Mankovskij si uccide con tre colpi di rivoltella alla testa nel suo studio di Mosca.



Artisti scomparsivisti

E' solo questo (poesia del grande Mankovskij)

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