CAMPI ELETTROMAGNETICI ARTIFICIALI E INFLUENZA SULLA SALUTE:
LE SCOPERTE DEL PROF. WALTER KUNNEN

di Marco Nieri*

Le scoperte del Professor Kunnen, fondatore del centro Archibo Biologica di Anversa, rappresentano una totale innovazione per quanto riguarda l’approccio alla misura ed alla valutazione degli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici sia naturali che artificiali .

Da diversi anni molti studi internazionali verificano continuamente che esiste una influenza biologica dei C.E.M. artificiali collegata alla loro intensità, che gioca un ruolo "meccanico" nella attivazione di molte reazioni cellulari. Le scoperte di W. Kunnen definiscono ancora meglio quale è il collegamento tra le varie sorgenti di campo elettromagnetico e gli organismi viventi, riuscendo ad analizzare la qualità e la intensità delle informazioni energetiche di tipo biologico trasportate da queste sorgenti.

Le sue osservazioni prendono origine infatti dalla constatazione che nel mondo elettromagnetico esistono onde portanti e onde portate.

Le onde portanti sono polarizzate in maniera "lineare", cioè l’intensità della componente magnetica con spiralizzazione destrogira (positiva o +) è uguale a quella levogira (negativa o -). Questo consente all’energia di spostarsi in linea retta a circa 300.000 Km. al secondo. A questo gruppo appartengono ad esempio i campi elettromagnetici di origine naturale generati da acqua in movimento, faglie, Reti elettromagnetiche terrestri. Onde portanti sono inoltre generate da sorgenti artificiali come linee elettriche, radar, satelliti e ripetitori per la telefonia cellulare.

Le onde portate sono campi elettromagnetici che generalmente sono polarizzati in maniera circolare, cioè la spirale levogira possiede una intensità differente da quella destrogira. Per poter avanzare in linea retta l’onda portata utilizza l’onda portante come binario e mezzo di trasporto. L’onda portante si trova così parassitata da essa. Esiste un gran numero di onde portate e di queste alcune entrano in risonanza con le frequenze dei corpi viventi. Kunnen ha infatti scoperto che ogni organo del nostro corpo entra in risonanza, cioè riceve ed emette su una propria frequenza, ed è riuscito a stabilire tali frequenze biologiche.

Con un apposito strumento, una antenna Lecher precisamente tarata e perfezionata, si è in grado di misurare per le lunghezze d’onda biologiche la loro intensità separatamente sulle due polarità, riuscendo così a capire come ed in quale misura una onda portata potrà influire sugli organi e le funzioni del corpo umano.

La cellula infatti essendo caricata all’interno con predominanza positiva o destrogira e sulla membrana con predominanza negativa o levogira, attrae i suoi nutrienti per osmosi elettro-magnetica, selezionando così ciò di cui ha bisogno. Quando la cellula è colpita da un campo elettromagnetico con cui entra in risonanza, ma con forte intensità levogira, la carica negativa della membrana si inverte e così la cellula depolarizzata si nutre di ciò che le nuoce, generando disordine funzionale e malattia. E’ quindi estremamente importante poter riconoscere e misurare l’intensità dei campi elettromagnetici con influenza biologica sulle due polarità + e -, dato che solo con un corretto rapporto tra queste l’organismo può trarre il suo naturale nutrimento dall’ambiente interno ed esterno.

Queste conoscenze consentono allora di valutare se ed in quale misura il nostro corpo ed i nostri organi sono influenzati dalle varie emissioni elettromagnetiche naturali e dalla grande quantità di quelle artificiali, anche a debolissime potenze.

Sostanzialmente, il Prof Kunnen ha scoperto che queste emissioni artificiali veicolano solitamente onde portate con influenza biologica ad intensità prevalentemente levogira, cioè dannosa per l’uomo. Continuamente questo ricercatore e la sua equipe di lavoro verificano gli effetti nocivi per la popolazione delle emissioni artificiali, ad esempio dei satelliti geostazionari, ma soprattutto dei ripetitori telefonici che anche a causa della loro densità nei centri abitati e sul territorio stanno veramente diventando un nuovo flagello di cui ancora troppo poco si conosce.

Questi ripetitori generano nello spazio dei vettori elettromagnetici che si comportano da onda portante ma per ragioni tecniche il segnale viene emesso a predominanza levogira. Questo veicola allora onde portate biologiche che per alcuni organi possono essere a predominanza levogira e perciò nocive. E’ così che un ripetitore telefonico per GSM, ad esempio, può veicolare segnali elettromagnetici che entrano in risonanza con le frequenze biologiche del cuore, del sistema nervoso e di quello immunitario su forti e specifici valori di intensità levogira, cioè a predominanza di intensità magnetica negativa rispetto a quella positiva, mentre le altre frequenze biologiche portate da questo stesso ripetitore potrebbero non avere così elevati valori di aggressività sulla stessa polarità. Inoltre, ogni ripetitore possiede proprie caratteristiche ed effetti sulla salute, ma che quasi sempre sono di grande danno per uomini, animali e piante.

Ancora non si conoscono chiaramente le ragioni di queste differenze tra gli effetti di un ripetitore e l’altro, ma presumibilmente sono legate all’insieme delle condizioni biosferiche di quel luogo, come qualità dell’aria, inquinanti del terreno, sinergie E.M. ecc.. Quello che è certo invece è che le emissioni levogire provocano una enorme e sempre maggiore quantità di problemi di salute. La prova deriva dalle migliaia di verifiche che l’equipe di Archibo Biologica ed il Prof. Kunnen hanno effettuato sulle persone, sulle quali si possono rilevare anche le "tracce" che questi segnali imprimono stabilmente sul corpo durante il sonno. Una fondamentale scoperta del ricercatore belga consiste nell’aver compreso che il corpo durante la notte realizza una foto olografica, cioè tridimensionale, delle influenze elettromagnetiche che si trovano fino ad una distanza di alcune decine di metri attorno alla abitazione. Egli ha poi scoperto come leggere e interpretare queste impronte, definendo quali ed in quale misura sono responsabili di arrecare danni o benefici all’organismo. La lettura delle tracce e la sua interpretazione confermano le eventuali patologie o disturbi accusati dalla persona, dimostrando la validità del metodo ed il rapporto di causa/effetto tra le influenze elettromagnetiche della biosfera ed il nostro stato di salute.

Il ricercatore è poi giunto a formulare l’ipotesi che se le emissioni artificiali levogire potessero essere convertite in DESTROGIRE si potrebbe ottenere una radicale riduzione o addirittura l’annullamento dei loro effetti patogeni, risultando in alcuni casi perfino benefiche. Certamente siamo per il momento nel campo delle ipotesi, ma come scartare a priori l’idea che una scoperta del genere non possa incidere radicalmente sulla nostra società?

Esiste anche un precedente, visto che fu proprio grazie ad un contatto di W. Kunnen con la Nato che nell’ 89 ci fu la inversione della polarità dei radar, cosa che creò un notevole beneficio sia agli alberi che alle persone, confermando anche che la morte degli alberi nella foresta bretone non era dovuta alle piogge acide ma alle forti emissioni radar levogire russe e statunitensi.

Ovviamente occorre anche perseguire la strada della riduzione delle potenze impiegate, poiché anche a certe intensità di esposizione destrogira l’organismo può attivare risposte patologiche: Paracelso diceva: "dosis sola facet venenum" : anche la migliore medicina diventa nociva se ne abusiamo.

E’ chiaro allora che oggi bisogna attivare una aperta collaborazione tra tecnici e ricercatori affinchè tutte le conoscenze possano confluire sinergicamente nello sviluppo di una tecnologia efficace e consapevole, in grado di stimolare la crescita economica e sociale indirizzandola verso un profondo miglioramento delle condizioni di vita sul Pianeta. Continuare trascurando questi aspetti rappresenta forse un vantaggio economico per l’oggi, ma un enorme danno per il prossimo futuro della vita nostra e dell’intera Biosfera.

*Designer progettista di interni bioecologici e ricercatore in Geobiologia. Collabora in Italia con Archibo Biologica di Anversa.