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Marco G. Corsini  

   Il Lapis niger   

(il più antico documento storico sulla fondazione di Roma?)

 

 

Complesso di quello che attualmente viene identificato come Volcanal o tempio di Vulcano costituito da 1 altare un tempo sormontato da due leoni, 2 colonna con statua e 3 dietro la colonna, il Lapis niger.

 

 

Cominciamo col tranquillizzare coloro che credono, tutti, che del Lapis niger manchi la metà o i due terzi. Il Lapis niger è sempre stato più o meno così come c’è pervenuto. Si tratterà dunque - e ho fatto tutto il lavoro nel solo giorno di oggi 30 agosto 2003 - di reintegrare qua e là qualche lettera mancante in base al senso globale e locale del testo. L’iscrizione è bustrofedica in senso verticale, cioè va letta  una colonna  dal basso in alto e la successiva  dall'alto in basso, ma la successione non è sempre così alternata.  Il testo parte dalla seconda colonna da destra e procede  verso sinistra. La prima colonna o riga verticale a destra,  isolata, andrà letta per ultima, dal basso in alto.

 

 

In base alle foto a mia disposizione e alle trascrizioni che ho potuto osservare il   testo che ricostruisco è il seguente:  

QUOI HO(RTUS*) SAKROS ESED SOR(TES VID)IASIAS REGEI** L(A)EVAM QUOS RE(X KU)M KALATOREM HAPIOD IOUXMENTA KAPIA DOTA()M ITERIM QUOI HAVELOD NEQU(O)D IOVESTOD*** (QU)OI VIVIOD

(*) i.e. *ghortó, greco khórtos, inglese yard, recinto, cortile.

(**) C = gamma lunato. regei è un dativo d'agente come in un caso analogo in un'iscrizione etrusca. 

(***) IOVE ESTOD.

 

Traduzione:

Questo sacrario sia inviolabile, perché mentre gli auspici erano interpretati dal re, alla sinistra, presso il re e il banditore, i *buoi aggiogati hanno cominciato a deviare il percorso. Perciò nessuno che lo sposti via rimanga  vivo, finché vive Giove.   

(*) cioè l'aratro con la coppia di buoi con cui Romolo tracciò il pomerio cioè i confini della città di Roma. Ma in questo caso si tratterà più verisimilmente del tracciato del mundus, l'area più sacra. E' possibile dunque che Romolo, scartata quest'area come infausta, abbia realizzato il mundus dove attualmente viene identificato, poco più in là, vicino all'Arco di Settimio Severo.

L'iscrizione è del VII-VI secolo e dunque ha sostituito l'originaria di Romolo.  Alla sua morte Romolo (o Faustolo,  o  Osto Ostilio, padre del re Tullo Ostilio) venne sepolto, e la tradizione lo conferma,  in quest'area infausta a sud del Comitium - pressappoco quadrata, pavimentata con lastroni di pietra nera, lapis niger, separata tramite una balaustra di marmo bianco dalla pavimentazione in travertino della piazza -  io credo proprio per garantirne l'inviolabilità del sepolcro che invece fu violato ugualmente. Dunque secondo me il Volcanal era in origine la tomba di Romolo o di un altro re eminente. Le strutture attuali sono datate al IV-III secolo a. C. 

Per avere foto,  lettura e traduzione perfette dovrei condurre un'esame autoptico del Lapis perché troppo diverse sono le letture delle foto e delle trascrizioni che circolano. In ogni caso  con questa lettura penso di essere andato un po' più avanti verso la soluzione giusta.

 

 

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