1971 -La mia Vespa  da montagna
Le poche foto ritrovate.
 ( più avanti la storia scritta )



   








Questa Vespa era ricavata da un telaio di una 50 del 1967 ed in origine era di colore Arancione (infatti si nota la tinta originale sotto la pedana).
Manubrio, fari, sella e avantreno del Primavera ...ed ovviamente anche il motore.

Chissà se qualcuno l'avrà poi raccolta dal fiume?
L'avevo rifatta nell'autunno del 1970, all'età di 15 anni.
Smontata e rimontata in cantina e riverniciata con delle bombolette nel cortile del condominio.

Durante la fase del "collaudo", in un corso di Torino, fui subito fermato da una pattuglia di Vigili in moto (con il Gilera B300 ..) .
Tentai di scappare, ma, al semaforo mi raggiunsero e .... mi fecero spingere la Vespa fino a casa dove vollero parlare con mio padre, che, tra parentesi, non era neanche a conoscenza dell'esistenza di quella Vespa.
Non so bene cosa si dissero. ma il risultato fu che m'impedirono di usarla
(ma io trovai il sistema per adoperarla lo stesso) ....
Fu così che mio Padre, appassionato di Vespe e motori dai tempi in cui bisognava ancora inventarli , dispiaciuto all'idea di demolirla pu di togliermela dalle mani, si mise a trafficare per modificarla.

Inizialmente progettando una marmitta particolare antiacqua sotto la pancia SX (era invisibile) e, dandomi una mano e qualche dritta per rivedere alcune cose nella meccanica.

E' meglio precisare che era un tecnico/progettista della FIAT per cui aveva conoscenza sia teorica che pratica nonchè dimestichezza con i motori e anche
sui 2 tempi perchè si dilettava già da prima della guerra a lavorarci sopra,
inoltre, aveva possibilità di usufruire di attrezzature non indifferenti
.. comunque questa è un'altra storia .


Incominciò a trafficare su cilindro, pistone ed albero.
Sa solo lui cosa combinò, con il risultato che quel motore
prese un tiro ai bassi regimi tipo un Bultaco da trial ...
.

Sò che sostituì primario e campana con quelli del 50 ma lasciando il cambio a 4 marce (la 50 allora esisteva solo con 3 marce) e fece rifare la crocera in un altro materiale che a suo dire era più resistente. Poi gli venne in mente di rimettere il tamburo e la ruota del 50 sul motore, così i rapporti sarebbero stati ancora più corti così che la Vespa con il motore 125, 4 marce ridotte più la ruota piccola, sarebbe stata in grado di andare sopra i "muri" (come usava dire lui).  L'intento era di portarla in montagna (Bardonecchia) dove affittavamo una casa e adoperarla lì in mezzo ai prati dove non c'erano vigili ...   e così fu!



 Dopo un pò di prove su sentieri e mulattiere di  montagna (fatte da lui) scoprì che il carter toccava facilmente sulle pietre delle mulattiere e allora s'inventò un carterino  di protezione in alluminio imbullonato sui prigionieri del carter (ma non durò molto veramente).
Non soddisfatto dell'ammortizzatore posteriore se ne inventò uno derivandolo dall'originale ma con una corsa più lunga ... non so bene di preciso com'era,
ma il risultato fu eccezziunale veramente, sullo sterrato era diventata morbidissima. Però su strada  normale era un ondeggiamento pazzesco ..  !  Quello me lo ricordo. Forse questo era il suo intento, tanto la Vespa più dei 50/55 non faceva ed io non sarei stato tentato ad andare veloce su strada normale, in compenso aveva 7/8 cavalli che su un peso di 70/75 kg le permettavano di arrivare fino a delle pendenze di ribaltamento in seconda marcia.




Purtroppo mio Padre mancò ai primi di Marzo del 1974 ....

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