MARCELLINARA NEL CUORE

Storia di un  panorama sulla finestra  tra lo Ionio e il Tirreno

Nel brano trovato da l’Istorica Descrizione del Regno di Napoli diviso in dodici Province opera di Giuseppe Maria Alfano M.D.CC.XCVIII: si trova questa descrizione su Marcellinara terra,parola corrotta,e derivata da Serenare così detta dalla sua origine,giacché avendo Carlo I°d’Angiò perduta la Sicilia col Vespro Siciliano del 1268 - 1282,pur custodirsi dalle arme spagnole dovè partire,e lasciò per vicario Carlo II suo figlio: Costui per essere pronto ad ogni invasione,che dalla Sicilia venir la potea, scelse per Quartiere generale il luogo chiamato Piano di San. Martino che esiste nell’Istmo de Mari Jonio e Mediterraneo:Sloggiano coll’esercito Carlo restarono parecchi Italiani,Francesi,Spagnuoli mercenari Padria,che essi stessi chiamarono Mercenaria,ora Marcellinara. Credesi,che questo stretto di terra da i due Mari occupato,perché lungo la pianura si vede quantità di arena bianca con cocciole, e corali petrificati:il suo Territorio abbonda di gesso speculare,e di gesso a tavola,sia scagliuolo;dal quale scavando,se ne ritrova ampio, e cave sotterranea inaccessibili ora,per le acque di cui sono ripiene,ma dicesi che siano lunghe molte miglie:di tratto per tutto il Territorio si ritrovano mattoni cotti larghi, e lunghi di rara qualità,e sepolcri ripieni di ossa umane e spesso ancore Idoletti,monete,e attrezzi militari antichi. Il teremoto dall’anno 1783 danneggiò di molto questa terra colla rovina della Chiesa Parrocchiale,ed altri edificj: Ora si sono mediocremente riedificati;Diocesi di Nicastro,feudo della casa Sanseverino,d’aria buona,fa di popolazione 1247.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da la Calabria Ulteriore del 1797

POPOLAZIONE STATO CIVILE DEI COMUNI E TIPO DI CLIMA

 

MARCELLINA   FEUDO

 

SANSEVERINO    ARIA BUONA

L’ALTO MEDIOVEO

Dopo la battaglia di Benevento del febbraio 1266,conclusasi con la ritirata di Manfredi,una delle prime iniziative adottate da Carlo I°d’Angiò,al consolidare il potere appena conquistato,fu quella di attuare la ridistribuzione delle terre assegnandole ai suoi seguaci.

La baronia del regno comprendeva le Terre di Rocca Falluca e Gimigliano,e probabile i Casali di Settingiano,Amato,e Marcellinara e venne concessa in feudo al Vice -Giustiziere del Regno Drivone de Regibayo;

Che nel 1271,per un breve periodo,passò a Goffredo Bovet, e, nel 1273 alla Regia Curia.Nel frattempo  la baronia di Altavilla,era in possesso feudale di Leone di Reggio,Gran Signore del regno,che alcuni anni dopo,lascio alla figlia Sibilla,andata in sposa a Pietro Ruffo figlio di Giovanni Conte di Catanzaro,alla cui famiglia appartenne fino al 1445