“Siberie M’etait Conteee”…come lo vedo io…

Siberie è l’inverno….è il freddo…è l’amore….è poesia….un piccolo capolavoro….23 piccoli gioielli contenuti in un piccolo cd…..un libro semplice, in francese….pieno di poesia….i disegni di Wozniak sono ciò che di più semplice ed espressivo potevamo aspettarci….

Manu si stacca dalla Virgin dopo anni di contratto…..si stacca in tutto e per tutto dal fantasma del suo passato, dalla “Mano Negra”…da quello che maggiormente creava conflitto con la sua figura di “artista indipendente no- global” (ameno secondo i vari mass media…)…..Manu Chao adesso è “un uomo libero da ogni critica”….decide di far uscire questo suo ultimo lavoro nelle librerie e nei chioschi francesi (in allegato, appunto, alla pubblicazione preparata a quattro mani proprio con il disegnatore Wozniak, di cui ho già accennato)…..

In questo splendido lavoro è racchiusa tutta la Parigi di Manu…..io vedo ognuna delle 23 tracce come un singolo quadro astratto (ma neanche più di tanto)…..per questo voglio “giocare” con “Siberie”….voglio provare ad esprimere cosa vedo e cosa sento in ogni canzone del cd…..nel modo più libero ed emozionale possibile….

Premetto comunque, che sono soltanto un umilissimo amante di qualsiasi cosa che Manu abbia fatto….non sono né un poeta, né tanto meno un musicista….sono soltanto una persona rimasta assolutamente colpita dalla semplicità e dalla bellezza di questo preziosissimo lavoro….un splendido regalo per passare questo freddo inverno……

….partiamo, quindi….

Le p’tit Jardin : un pezzo malinconico….musica spensierata….un piccolo reggae, velocizzato….la voce di Aldo, artista parigino…..la tromba di Roy Paci e il trombone di Rosario….in p’tit jardin vedo un pomeriggio autunnale, baciato da un sole quasi primaverile….una passeggiata nei giardini parigini…magari les tuileries…...”Io credo che il problema è che si vuole sempre avere un giardino complicato;  mentre è così bello quando è così semplice...”  è il commento di Manu al pezzo…niente di più vero, niente di più bello….

Petite Blonde de Blvd Brune: fisarmoniche….chitarra dolcissima….vedo una Parigi notturna…illuminata dalla luce rossa dei lampioni che riflettono, magari, sull’asfalto bagnato dalla pioggia…. “La Vie Est Belle, Le Monde pourri”….un classico pezzo da Bistrot….Manu canta l’amore per una ragazza intravista per strada, prima di essere fermato dalla polizia….

La Valse a Sale Temps: un valzer che Manu aveva suonato a lungo…che molti sicuramente già conoscevano….sembra di trovarsi in una di quelle osterie parigine…all’interno delle quali musicisti intrattengono ed allietano la serata ai clienti , suonando e cantando canzoni popolari….suonando Valzer “dal tempo sporco”…..la chitarra di Madjid….il suo assolo finale che troveremo più avanti, anche in un altro pezzo….un pezzo che suona bene come la migliore canzone parigina del migliore “Cafè Chantant “…..

Les Milles Paillettes: ancora magnifica la fisarmonica….magnifica la chitarra….insolitamente profonda, la voce….vedo una Parigi illuminata…la Parigi di notte…magari la Parigi di Pigalle…le luci, la gente, le insegne illuminate….

 Quale uomo non ha sognato mai le mille paillettes?”….è la storia di chi vola con l’immaginazione…di chi sogna di essere circondato da magnifiche creature….e che quando riapre gli occhi non trova nient’altro che la sua immagine, riflessa su uno specchio….

Il Faut Manger: cambiamo improvvisamente scenario…..non più la Parigi dei Bistrot, delle Milles Paillettes, dei verdissimi giardini, delle strade a mezzanotte….il suono è freddo….teso….un senso glaciale mi avvolge…. “Bisogna correre tutti i giorni bisogna correre. Bisogna avere tutti i giorni bisogna avere” ….solo l’amore, solo la donna che adori, può farti rallentare, ogni giorno….può bloccare la tua corsa….fermare il tuo tempo…. “je veux t’aimer tous les jours je veux t’aimer »….

Helno est Mort: in memoria di Helno, dei « Les negresses Vertes”….il pezzo parte lento , solo chitarre sovrapposte…poi entra il basso….più o meno la stessa base musicale del pezzo precedente…e Manu riprende “Au Claire de la Lune”….il freddo, il gelo, la fine di una vita…la tristezza che circonda….poi sbucano, all’improvviso, la tromba di Roy e il trombone di Rosario….le voci si sovrappongono… “don’t wanna lose nobady closet o me”, prega Manu….nel finale il pezzo diventa un piccolo swing….probabilmente il pezzo più “intenso” dell’intero lavoro, almeno dal punto di vista emozionale….

J’ai Besoin de la Lune: la più bella poesia in mezzo ad un lavoro di pura poesia….chitarra scarna, di strada….piccolo assolo che si sovrappone….poi parte, cullata dal basso….voci sovrapposte, arrese, speranzose….è una richiesta di aiuto….tutto quello di cui un uomo ha bisogno nella vita…una vita dove si evolve, non si cresce….dove l’amore, i sogni e qualcuno che ti indica la via giusta da seguire devono sempre esistere….il pezzo che più preferisco, il testo che maggiormente mi commuove….

L’automne est las: è l’arrivo dell’autunno….le foglie gialle, le teste nere, gli uomini verdi, il cuore rosso…..gli alberi che perdono le foglie nei giardinetti di Parigi….il vento che le fa volare via di terra….è un viaggio dentro una Parigi fredda, autunnale….un lento introspettivo, carico di emozione…la voce sussurrata…le solite chitarre gentili, melodiche…un piccolo flauto (sembra…)…uno di quei pezzi che sembrano finire con l’amaro in bocca…

Si Loin De Toi (Je Te Joue) : il perfetto e gentile continuo del pezzo precedente…..il desiderio per una donna che adori….quando senti che il freddo ti circonda…ti circonda e non vorresti….sembra la storia di un amore tormentato….manu prima sussurra, poi sembra quasi urlare gentilmente il ritornello del pezzo….”Si Loin De Toi, Mon Amour….”….una piccola tastiera dona magia al pezzo….

100.000 remords: le sirene iniziali del pezzo sembrano voler spezzare la monotonia e la malinconia delle canzoni precedenti….chitarra acustica, più veloce….Manu parla di un amore che sta per finire…di due persone che stanche dell’inerzia in cui il loro amore è caduto, decidono di separarsi…parla di bagagli già pronti…di quanto suona triste partire e lasciare dietro le spalle anche solo dei ricordi….ascoltandolo approfonditamente è uno dei pezzi più tristi dell’album….c’è meno “gentilezza”, più determinazione mista a rassegnazione…condita con i 100.000 rimorsi che si celano dietro ad un addio….

Trop Tot…Trop Tard: fisarmonica…musica accattivante in stile “milles paillettes”….Manu non canta, recita….recita la storia di un uomo che si scopre vecchio, solo, triste…..un uomo che vede la sua vita cercando una speranza….sforzandosi di trovarla magari nascosta nel disordine e nei 100.000 rimorsi che si porta dietro….un uomo rabbioso, che si muove veloce tra la gente, che entra ed esce dai bar….che cerca di affogare la vecchia “malegria”….a ritmo di fisarmoniche…

Te Tromper: l’arrendevole tristezza che attanaglia chi si sente tradito, deluso…di chi cerca di affogare la malinconia….nel freddo della notte…magari nelle strade nascoste che partono dal centro di Pigalle…alla ricerca di qualcuno con cui tradire la sua quotidianità…ma che alla fine cede alla razionalità, e sogna soltanto azioni di cui non sarebbe capace….una chitarra lenta, suoni vocali, voce arresa….

Madame Banquise: un altro valzerino….se “La Valse a Sale Temps” portava con se il calore dei Bistrot e della Parigi “festaiola”, questo pezzo non nasconde la sua introspettività…è un valzer glaciale…la voce è gentile, sussurrata….tanta voglia di amare per riscaldarsi, per riscaldare….tanta paura del freddo….

 ETEINDS L’ABAT JOURS ,MON AMOUR »….e poi ritorna l’assolo di Madjid che lega in modo chiaro e deciso i due « valzer »….

Les Rues De L’Hiver: è inverno inoltrato….è tristezza congelata….

 t’as beau t’appeler Oscar Tramor, te v’la tout seul comme un rat mort…t’as beau t’apppeler le grand Dédé, T’vla pas plus fière qu’un chat crevé.. »…..il sole illumina la Gare Du Nord nel pomeriggio….ma non toglie il freddo…quel freddo che il nostro Oscar Tramor (quanti hanno pensato fosse il vero nome di Manu!) non riesce a togliersi di dosso, nelle notti parigine…solo, illuminato dalle luci della strada….mentre si dimena nel letto…pensando a  chi ha lasciato, a chi non è lì con lui….forse uno dei testi più intimi dell’intero cd…

Siberie Fleuve Amour: il fiume “amore”….la piccola Siberia di Manu, la Parigi in inverno…..chitarre precise, cassa martellante, basso “insolente”…suona quasi come un pezzo dance…finchè non entrano le tastiere…mai così fredde….da brividi….”Ho tanto sognato il fume Amore, sulla Paizza Rossa dei nostri due cuori”….il testo lo ritroveremo in seguito, nel pezzo che chiude il disco….

Les Petites Planetes: stessa base musicale….la voce di Aldo….una storia raccontata…suona quasi come una fiaba…..

Te Souviens Tou: musicalmente diversa dalla versione cantata con Jane Birkin….acquista intimità….la voce è ancora una volta sussurrata…le chitarre più che suonate sembrano accarezzate…accenni di tastiera….splendido pezzo di atmosfera….un pezzo che parla di ricordi, di passato…un pezzo che riporta alla testa quella sensazione che ti prende quando baci una persona che adori…credo sia il pezzo migliore per fare l’amore, in questo disco….

J’ai besoin de la Lune RMX: la base musicale è quella di Madame Banquise…..il testo è leggermente accorciato….Manu gioca con il testo più bello dell’intero cd, cambiandogli “sfondo”….

Dans Mon Jardin: il testo è lo stesso della traccia numero uno….gli arpeggi di chitarra e l’accompagnamento sono più lenti…l’atmosfera non è fresca e allegra, come l’ultimo pomeriggio caldo di autunno….l’inverno è arrivato nel pieno delle proprie facoltà….il pezzo acquista la malinconia necessaria….il testo cambia ancora di abito….diventa cupo, dai colori sfuocati….sembra di vedere l’acqua che schizza sull’asfalto al passare delle macchine….è un pomeriggio di pioggia e vento sui giardini di Parigi….

Merci Bonsoir…: il ringraziamento di Manu per chi è arrivato alla fine del disco….in realtà c’è ancora spazio per un “bis”….ben altri tre pezzi….

Fou De toi: è una fissazione….la fissazione per una ragazza splendida….che desideri…che vedi ovunque…il tentativo di afferrare una persona che velocemente si muove nella Parigi serale…..la metropolitana, il caffè….mangiarla con gli occhi…immaginarla sotto la doccia….

 Semblant de joie. Semblant de toi. Je reve si fort. Je te sens loin. Et puis encore, je reve plus vite. Je reve plus loin…. Je te parle dans un Taxi. Je te souris à la vie…JE SUIS FOU DE TOI »….assolutamente splendido….un pezzo visivo…forse il più bel film dell’intero cd….

LES YEUX TURQUOISE DES SOEURS SIAMOISES : semplicemente raffinato….le trombe, il trombone…lente, leggere…poi pesanti…sembra quasi un pezzo gitano…un pizzico di Goran Bregovic, rallentato….la storia degli occhi turchesi delle sorelle siamesi….in realtà un oggetto che Manu ha comprato al mercato delle pulci di Amburgo…ancora una volta le chitarre sembrano accarezzate…forse leggermente pizzicate a tratti….

Siberie: la conclusione di un capolavoro….racconta nel modo migliore possibile il freddo, il gelo della Siberia di Manu….ascoltando questo pezzo è come se vedessi una Parigi innevata, dalla scalinata del Sacro Cuore….la voce di Manu è calda, è gentile…quasi volesse riscaldare la propria camera…il sonno della persona alla quale parla in questo pezzo….la conclusione sembra la fine di un film sospeso per un seguito….y chore, y chore, y chore….non sono riuscito a capirne il significato….ma adoro il modo in cui Manu lo sussurra…quasi un saluto, un arrivederci….mentre la sua immagine lentamente scompare, tra la neve e il gelo della sua Siberia…laggiù, oltre il fiume “amore”…. il fait si froid dehors…..

Ho ascoltato a lungo questo cd, ho cercato di capirlo.  

Inizialmente l’ho scaricato da internet, poi ho ordinato il libro….ho sfogliato le pagine con i disegni di Woziniak e le poesie di Manu….ho cercato di tradurre….ho capito i testi grazie alle traduzioni apparse sul sito….

Ho ascoltato questo cd mentre viaggiavo in macchina. L’ho ascoltato la sera prima di dormire e la mattina appena sveglio. L’ho ascoltato in pomeriggi di pioggia. L’ho canticchiato in notti gelate, passate a baciare qualcuno che amavo e amo tutt’ora, in cerca di calore.

È un cd adatto per ogni situazione: crea atmosfera….è adatto per fare l’amore, è adatto per essere cantato, è adatto per i momenti di tristezza, è adatto per i momenti in cui siamo soli con noi stessi….

È poesia pura…poesia gentile….si distacca dalla rabbia cosmopolita di “Clandestino” e dal “calore latino” di “Esperanza”….si pone su un piano diverso…è un ode alla femminilità, all’amore, alla bellezza delle emozioni…a quanta malinconia esiste in un ricordo, in un rimorso….

Ringraziare Manu per questo lavoro è sicuramente retorico….io, personalmente, lo ritengo il più intimo ed emozionante dei suoi tre album da solista (quattro se aggiungiamo “Casa Babylon” in cui , della “Mano Negra” a mio avviso, resta solo il nome…quel lavoro è di Manu Chao al 200%, per come la vedo io….)….sembra quasi il frutto di un periodo di riflessione, di pausa….dopo il tanto viaggiare…dopo “la fiesta” di un tour infinito prima con la Radio Bemba e poi con il Jai Alai Katumbi Express….un periodo di stasi in cui poter trarre le proprie conclusioni….

È come quando scrivi, e alla fine di un periodo, cambi capoverso.

È il disco della svolta per Manu Chao ? probabilmente non può esistere una svolta sonora che radicalmente farà cambiare rotta ai prossimi lavori di questo artista…perché Manu Chao è libero come l’aria…imprevedibile come quel vento che riesce a passare da una frontiera all’altra….Manu Chao è un insieme talmente troppo grande di suoni, canzoni, poesie e immagini, da non poter essere definito….forse il prossimo disco si aprirà con la base di “Bongo Bong”, “Homens”, “Je Ne T’aime Plus” e “Mr Bobby”…..forse uscirà fra pochi mesi….forse tra 5 anni….forse lo vedremo di nuovo in tour con la Radio Bemba al completo…forse lo ritroveremo per strada a suonare, accompagnato da una fisarmonica…oppure in qualche Centro Sociale occupato in giro per l’Europa….o in giro per il mondo…

Manu Chao è un universo affascinante in continua evoluzione….questo è solo l’ultimo capitolo della sua storia….

TORE (davide.torelli@tiscali.it)

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