sabato 18 settembre 2004 : 
L’inverno di Manu Chao in Siberia sulla Senna 
di Véronique Mortaigne

Disertando Barcellona, il cantante pubblica con il disegnatore Wozniak il libro-CD “La Siberia mi é stata raccontata”, raccolta poetica che rende omaggio a Parigi. Fra la Cigale e la Boule noire, una porticina conduce al rifugio di Manu Chao, che egli rivela al momento di lasciarlo. Ai piedi della collina di Montmartre, quasi a Pigalle ma ancora un po’ nella zona di Tati (grandi magazzini molto popolari, NdT), il cantante ha portato nel 2003 il suo zaino, un materasso ed i suoi computer 

Sistematovi per una modica cifra dal suo agente parigino, Corida, Manu Chao si é arrampicato all’ultimo piano de La Cigale e vi ha trascorso l’inverno a lavorare con un amico disegnatore del Canard enchaîné, Wozniak.

Manu Chao é in forma. Dalla fine della sua tornée con il Radio Bemba Sound System, a giugno ha cantato in Brasile per il Forum culturale di San Paolo, versione artistica della manifestazione altromondista di Porto Alegre. Poi ha passato un mese in Mali’ per produrvi l’album della “coppia cieca” Amadou e Mariam. Tutto il resto del tempo é rimasto appollaiato qui a Parigi, disertando Barcellona, la città dove ufficialmente abita.

Dopo gli sbalorditivi successi di Clandestino e Ultima Estacion Esperanza (circa 6 milioni di copie vendute con due colpi magistrali), Manu Chao aveva annunciato che, geloso della sua libertà, si riservava il diritto di non firmare alcun contratto discografico né con Virgin, la sua casa discografica dai tempi del gruppo La Mano negra, e tanto meno con altri. Oggi applica questo precetto, forte della sua società di produzione, Radio Bemba e della casa editrice corrispondente, Mille Paillettes. E fa a meno delle multinazionali.

Ai primi di settembre, sui tetti di Parigi, é afoso. Chao é a torso nudo, cranio rasato, bermuda baggy, tong ai piedi, tatuaggi dappertutto e tutto sorrisi. Quando gli viene un’idea, ne prende nota sulla mano con un pennarello nero con l’aria di un ragazzino. Con Wozniak, presenta la loro prossima produzione : un libro, concepito all’inizio come il quaderno di uno scolaretto. Questo divertimento é stato presto corredato da alcune canzoni, poi da altre, e, a forza di ingrossare, in primavera ha raggiunto 120 pagine e 22 titoli. Manu Chao é inflazionista, e anche Wozniak.

VISTO DAI BOULEVARDS

La Siberia mi é stata raccontata é qualcosa di perfettamente parigino, francofono, senza pigrizie latine. E’ un omaggio a Parigi vista dai suoi boulevards esterni da Wozniak, di origine polacca e da Manu Chao, uomo del Sud. All’inizio la coppia si é formata grazie alle virtù di Internet, grazie al sito scorbut.br ed alle sue attualità sfasate decriptate da Cardon, Cabu o dai Manu Chao (Manu il figlio, Ramon il padre, scrittore e giornalista a Radio France International).

Con una poesia molto ondeggiante, Wozniak mette in risalto il politico. Manu Chao attinge allora nel suo computer dei pezzi di frasi, piccole poesie immediate o future canzoni, che non domandavano di meglio che flirtare con le vacche aeree e geometriche del disegnatore satirico. Poi delle musiche.

Wozniak, che ha il rock nell’anima, Manu Chao, roso dalla voglia costante di progetti paralleli, passano notti bianche, calcolando da buoni artigiani il peso delle parole, il fascino del tratto e perfino i margini bianchi fino al millimetro. Poi la banda Bemba-Corida decide di operare in due tempi : 23 settembre, messa in vendita nei chioschi di un libretto di 25 pagine e di un CD con sei titoli a 6,50 € (35 000 copie, distribuite dalle Nouvelles Messageries della stampa parigina); 1° novembre, uscita in libreria del libro CD integrale (25 €, massimo 150 000 copie, distribuite da Actes Sud). Primo e secondo piatto, il dessert (facoltativo) dovrebbe arrivare sotto forma di versione spagnola.

« La Siberia mi é stata raccontata, spiega Manu Chao, sempre pronto alla digressione politica e di società, é un libro d’inverno. Gli inverni a Parigi sono la mia Siberia. E poi é un sogno e fa bene pensare a tutto questo bianco, questo cielo blu, mentre il mondo é surreale, pazzesco ». Se « Parigi non é un penitenziario », é perché ci sono degli amici. D’altronde l’opera é dedicata : « A tutti i peccatori del fiume Amour », corso d’acqua siberiano e forza tutelare dell’umanità.

C’é un discorso politico nel libro ? Risposta dell’autore mediante la lettura di qualche passo scelto : « Odio gl’imbecilli, odio la stupidità, odio i loro amici. » E George W. Bush, aggiunge il cantante, indignato dalla guerra in Irak, incredulo davante alle assurdità ammesse senza prender le distanze dai media (le giostre elettorali della campagna presidenziale americana, lo stato dell’Africa, le mafie - droga, disco, ditte transnazionali, Chiesa di Scientology che rovinano la vita della gente onesta).

Un’altra pagina presentata come una dichiarazione politica : Per sistemare le cose, bisogna finirla con i rancori del passato. » Doppiare « il capo » per non essere risucchiato in un « lungo fiume sterile ». Nel suo monolocale del 18° arrondissement c’é una bottiglia di Borgogna bianco che aspetta di essere aperta e True Love de Toots & The Maytals, ma non la televisione. « Ho staccato la spina. Prima c’ero attaccato di continuo, anche se é un mezzo di controllo planetario ; non posso vivere senza connessione col mondo. » Disintossicato, Manu Chao ha potuto dedicarsi al piacere di frugare nelle viscere del suo computer portatile. « Col mio computer sono libero, tutto é là dentro, non mi prendono più », dice, ripensando ai tempi, non tanto lontani, della Mano negra, quando il rock alternativo doveva accettare « di farsi chiudere fra le quattro mura di uno studio di registrazione ».

« Il computer » é al centro delle cose. Non che, per la sua prossima produzione musicale, il musicista nomade abbia abusato delle campionature e di altri effetti che costellavano le sue precedenti opere. Al contrario, ascoltando i primi sei titoli, si scopre un Manu Chao tornato ad una dimensione più acustica, classicamente ispirato dai gruppi di saltimbanchi della canzone francese degli anni 90, tipo i Voleurs de poules (l’ex gruppo di Sanseverino). Fisarmonica, voce grave molto in evidenza, testi esclusivamente in francese : « Normale, sui tetti di Pigalle, l’ambiente era quello ».

UN RICHIAMO A SVEGLIARSI

E’ un viaggio, una piccola transiberiana parigina con una fermata nel Mali. » Poiché la Siberia ha subito l’influenza dell’eccellente disco che sta per uscire di Amadou e Mariam. Un titolo, Ho tanto sognato del fiume Amour, si é perfino insinuato con i suoi balafo (strumento musicale della Guinea, NdT) ciclici, pieni dei profumi che vengono di là delle frontiere e dell’elettronica di Manu Chao, della sua arte del tessuto musicale spagnoleggiante - l’album dei due del Mali « dalla straodinaria gentilezza e semplicità » offre una versione saheliana dell’universo del Franco-galiziano.

Già pubblicato, in una versione calma, Nel mio giardino faceva parte della compilation 2004 di Ras l’front, associazione che lotta contro l’estrema destra, Manu Chao ne pubblica una seconda versione, energica. C’é anche Te souviens-tu ?, composta per Jane Birkin, restiled swing, con tromba con sordina, o ancora un omaggio a Elno, il cantante di Negresses vertes morto nel 1993.

Ma già Manu Chao annuncia la prossima uscita di un album in portugnolo (portoghese/spagnolo) e di un altro di rumba catalana, « quella dei bar e delle feste ». Per scuotere i nostri contemporaei « che dormono in piedi, sounati », ma che Manu Chao spera «si sveglieranno » per fare finalmente una vasta « rivoluzione orizzontale » - uno dopo l’altro.

Véronique Mortaigne

Leone delle majors, il modello alternativo di Corida

Manu Chao ha affidato la gestione della sua casa di produzione Radio Bemba al suo agente Corida. La società, con sede in Boulevard de Rochechouart (18° arrondissement di Parigi), sopra La Cigale, é nata nel 1985 dal club parigino les Bains Douches, allora codiretto da Jacques Renaud, attuale proprietario di Corida. Indipendente dal 1992, Corida sviluppa modelli originali, sia nei rapporti contrattuali con gli artisti, mai ingessati da contratti a lungo termine, che nella loro diffusione.

L’ultimo album prodotto da Corida é quello dei Rita Mitsouko (con i Concerts Lamoureux). Corida gestisce la loro società, Six Sarl ; i fratelli Amokrane di Zebda, il gruppo Dupain o Laetitia Shérif vi hanno fatto delle scelte in tutta libertà. « Non ho mai perduto un artista, precisa Jacques Reynaud. E’ un patto di fedeltà ». L’ex amministratore delegato di EMI Europa, privato recentemente delle sue funzioni, Emmanuel de Buretel, amico personale di Jacques Renaud, ha appena acquisito una partecipazione in Corida. Vi ritroverà l’artista che era con lui da Virgin, Manu Chao.

Tradotto dal francese da Karl e Rosa

http://www.lemonde.fr/web/recherche_articleweb/1,13-0,36-378759,0.html


Di : Véronique Mortaigne
sabato 18 settembre 2004