Nell'etica o metodologia del fare giornalismo in questi tempi  appare inconsueto che delle interviste vengano pubblicate dopo un po’ di tempo invece che  tempestivamente dopo averle eseguite. Non mi sono mai reputata una giornalista e tanto meno una reporter con la fretta  del raccontare fatti o avvenimenti che suscitino nel lettore impressioni spettacolari o simili. Amo l'arte della comunicazione, ed è per questa ragione che nella mia vita ho indirizzato i miei studi e ricerche verso queste tematiche, cercando di trasmettere le emozioni , il sentire o le conoscenze acquisite secondo i contenuti , personaggi , artisti, politici, uomini, donne e ragazzi infine. Sì , perché ho sempre cercato di vedere l'interlocutore che mi trovavo davanti secondo l'ottica umana ed emotiva. Il latino mi aiuta sempre nelle espressioni di questo tipo. Se la parola commuovere significa " cum movere" , cioè muovere un qualcosa verso un senso o il sentire ( non l'ascolto uditivo ma quello emotivo ed emozionale) , lasciando ampio rispetto al limite del riportare i fatti senza trascendere nella spettacolarità gratuita e senza invadere il privato o indagare nel personale dei vissuti degli intervistati, questo è il tipo di comunicazione alla quale mi sento più consona come riportatrice di emozioni, ed eventi attraverso le parole. Questa   partecipazione come interprete di Manu Chao alla conferenza stampa del 24 Luglio del 2001, fissata per le ore 15.30 al Molo Ichnusa di Cagliari, ha richiesto da parte mia delle riflessioni e dei riascolti di materiale  video e discografico - musicale che da sempre conservo gelosamente. 1) La musica del gruppo cileno Inti Illimani, che da sempre mi accompagnano. Sì, gli Inti, per dirla in abbreviato nell'espressione parlata. Gli Inti Illimani ( Inti in lingua "quecha", e, “aymara” ( idioma parlato dagli indios degli altopiani andini peruviani ,boliviani e cileni, significa " sole" e Illimani  "montagna",  è una delle cime che sovrastano nella cordigliera centrale boliviana), sono stati  " la solarità musicale" dei miei vissuti umani. Hanno sempre accompagnato la mia vita, il mio impegno civile, politico e sociale. Attraverso le loro canzoni e musiche ho viaggiato in un mondo opposto al nostro, quello australe, e non solo  sia per la posizione geografica ma anche per quella culturale. E se gli opposti si attraggono il mio polo come donna, intellettuale e gusti personali, è sempre stata l'America Latina.2) La poesia di Victor Jara, cantautore cileno assassinato nello stadio di Santiago del Chile l’11 Settembre del 1973. 3) La poetessa cilena e cantautrice Violeta Parra ed ancora gli Illapu (nome che evoca un’altra montagna ubicata nella cordigliera andina boliviana) ed uno tra i gruppi storici del movimento della Nueva Canciòn Cilena, i Quilapayun ( La band che scrisse con Sergio Ortega,  “ El Pueblo Unido Jamás será Vencido”). Un giorno un caro amico e giornalista che fu per me maestro dell'arte del comunicare, Alberto Rodriguez, essendo a conoscenza della mia passione per la musica andina e quella degli Inti Illimani,  mi consigliò la lettura di un libro relativo ad una inchiesta sulle torture e violazione dei diritti umani in Cile durante il colpo di stato del generale  Augusto Pinochet dell’11 settembre del 1973:  "Documento Cile". Credo che quel libro abbia segnato da quel momento in poi un certo mio percorso esistenziale. A Radio Alter, così negli anni '70 non vi era un mio  programma che non fosse accompagnato da un brano musicale del gruppo cileno e così per gli anni a venire per tutte le trasmissioni radiofoniche che ho condotto fino ad oggi. Inoltre decisi che la mia passione doveva ben coniugarsi con i miei studi tanto da oppormi spesso all'istituto magistrale ai programmi degli insegnanti  del mio corso esortandoli ad aggiungere come contenuti anche l'arte Maya, Atzeca ed Inca con relativa letteratura e poesia, etc…Senza dubbio mi si definiva una scolara eccentrica  (anzi " bizzarra" , disse una volta una docente universitaria) ma ricordo ancora le mie compagne delle superiori divertite, quando dopo già previa lettura , raccontavo loro leggende , storia , letteratura e musica di quei mondi a noi sardi così lontani ma familiari nell'arcano percorso della storia . D'altronde affermavo che  delle piramidi egiziane ne sapevamo fin troppo mentre il mondo incaico era lì vivo con le sue musiche e genti . Dopo qualche anno così conseguii la laurea in lingue e letterature straniere in spagnolo perché prima o poi avrei dovuto raggiungere l'altro emisfero dove la "  croce del sud" segna le rotte dei marinai e dove gli indios suonano la " quena" un flauto in canna che emette delle melodie che ti conquistano il cuore e l'anima. Come potevo dopo gli avvenimenti che si sono susseguiti ai fatti di Genova  buttare giù per iscritto tutta la conferenza stampa senza provare forti emozioni e dolori? Parole scritte? Parole? Solo parole?Ed ancora parole? Per chi vive come noi gli eventi della vita e la musica di Manu Chao, Inti Illimani ( www.inti-illimani.cl ), Quilapayun  (www.quilapayun-chile.cl/index2htlm ), Ska-p, Orujo de Brujas (www.orujodebrujas.com ), Sin Papeles ( www.sinpapeles.net , www.autoeditor.org ), Victor Jara, Violeta Parra e tanti altri artisti, la assapora con sentimento e gioia sia nel vivere la sensibilità dell’esistenza ma anche nella prevalenza della riflessione su di essa stessa.Vi erano in quel raccontare la storia di quei momenti vissuti con Manu Chao e tutta la “ banda” ( Radio Bemba), come la ama definire Manu, momenti sì peculiari non solo delle mie emozioni ma di un evento che poneva tutto un movimento su un piano “ processuale televisivo mondiale”, accusato di fomentare e sobillare la quiete pubblica civile e nazionale e planetaria. Gli occhi di tutto il mondo erano lì a riflettere su un attimo di riflessione medesima  dove si manifestava per la pace e le problematiche del globo terrestre, mentre da un’altra parte  si rispondeva a ciò con il nome della violenza, armi e divieti di appendere i panni ad asciugare sui balconi. Come se il lavare i panni, atti quotidiani e casalinghi di milione di mamme italiane fossero da ritenersi atti sporchi o poco gradevoli. Ma la giustizia ha tanti altri panni sporchi da lavare e spesso macchiati di sangue. Un’intervista vissuta in uno stato d’assedio di guerra, con controlli all’entrata del molo da parte delle forze dell’ordine in modo da far pensare più ad un presidio militare bellico che un concerto musicale, elicotteri che  sorvolavano in alto sopra di noi, insomma una tensione che mi riportarono indietro agli ’70 con tanti ragazzi, famiglie e giovani e tanti bambini convenuti da tutta la Sardegna solo per ascoltare la musica di Manu Chao e Radio Bemba. Ma la vita è anche questa esperienza: vivere gli ideali con pacifismo e dover lottare contro i contrattacchi di chi con la violenza si nutre. Noi crediamo in un pianeta migliore dove ognuno di noi si riappropria della sua dignità di essere vivente. Tutti, senza colore di pelle , credo religioso o sesso distinto.Siamo dei sognatori che riflettiamo, che amiamo la musica e l’arte e la poesia, Manu Chao e Radio Bemba dove rivedo i miei  momenti che sono stati segnati da incontri magici ed esperienze esistenziali. L'incontro in Perù con il musicologo e maestro  Kike Pinto        (www.takimuseum.com),   ed il costruttore di strumenti incaici Alfredo Najarro Acasiete a Cusco ; ed ancora, la nascita del primo libro auto prodotto di Andrea Muscas " Terminal Terrestre" (www.andreamuscas.it); ed ancora, con Manu Chao nel 2001 dopo i fatti di Genova dove presenziavo in qualità di interprete di Manu per la conferenza stampa, ( www.manuchao.net) , ed ancora, con i miei amati SKA-P, Samir e tutta la crew, ( www.ska-p.net ),( www.ska-p.too.it),  (www.pipiska-p.com ), ( www.norelax.com ) ed ancora, l'incontro a Madrid nell'ottobre del 2003 con  i Quilapayun il gruppo che accompagnò il poeta Victor Jara nel suo impegno artistico. Ed ancora quando feci da interprete ai padri del “ Son Cubano”, La Vieja Trova Santiagueira, o a Padre Antonio Castro, impegnato a raccogliere i “ Huele Pega” in Nicaragua a Managua negli immondezzai della capitale. Infanzie abbandonate ai quali sono stati tolti i sogni e la dignità di vivere questa vita, abbandonati dai nostri egoismi occidentali e costretti a vivere nel sudiciume e “ sniffare la colla dei calzolai” per non sentire i morsi della fame causata dai nostri surplus materiali. Ed ancora quando nel Dicembre del 1995 presso la sala lettura della Facoltà di Lettere dell’Università di Cagliari feci ancora da interprete ad alcuni rappresentanti del movimento Zapatista Messicano, con Enrique, Lucero ed Adolfo, rispettivamente esponenti del Centro libero di sperimentazione Teatrale ed Artistico, Il Sindacato di Sicurezza Sociale ed Il Fronte Popolare Francisco Villa , per la preparazione alla Caravana degli Artisti che si sarebbe svolta di lì a poco nella Sierra Lacandona nel Chiapas per sensibilizzare il mondo del diritto alla propria terra e cultura delle popolazioni indigene del luogo. Ed ancora a Madrid con Tony e Marisa , negli studi della Red Led (www.redled.com)   con il quale trascorsi dei momenti indimenticabili durante le ore lavorative con le “bandas”,  Sin Papeles ( www.sinpapeles.com) , Ska-p e Orujo de Brujas ( www.orujodebrujas.com ) con lo sfondo di un bellissimo dipinto azzurro del cantautore Aute.Ed ancora a Madrid con Fernando Esteve e Jorge dell’ufficio stampa del Festimad ( www.festimad.es) . Con Tatiana e Claudia sempre a Madrid per la 1° Conferenza per la Pace nel Mondo di Sua Santità il XIV° Dalai Lama. E sempre al Festimad in compagnia dei Blue Alien’s Temple ( www.bluealienstemple.com) o a Malaga con Ignacio Bejar ( www.ignaciobejar.com). Ed ancora con il mio “ fratellino” giornalista pubblicista della “ La Nuova Sardegna” e la mia “ sorellina” Francesca Daddi, con i quali abbiamo vissuto non solo tanta buona musica insieme ma anche momenti di solidarietà umana e sincera amicizia e il cui materiale sia fotografico che sonoro ha contribuito all’allestimento di questo sito ( kasteddu@hotmail.com) . E che dire dei miei due “ Hijos, Cristian e Iván” “ Soplo de Viento de Chile e Flor Perfumada de Colombia”, i miei figli Latino Americani addottati al Locutorio de Calle Embajadores di Madrid ? Ed ancora il mitico Silvio Cerchi di Radio Bonaria che meticolosamente ha registrato in digitale la conferenza. Grande Silvio!!!   Ed ancora tantissimi incontri nella Pachamama incaica boliviana e peruviana , ossia la Terra Madre che calpestiamo e violentiamo ogni giorno ignari che proprio lei ci sostiene con i suoi frutti , aria ed acqua. Sì gli Inti Illimani hanno accompagnato la mia vita ed ancora  mi accompagnano tanto che  Jorge Coulón, mentre gli riferivo le mie esperienze ed il cammino intrapreso mi disse scherzando " "Ti abbiamo rovinato!" No! Jorge non mi avete rovinato! Mi avete riempito il cuore di sogni, di belle musiche, di senso civile e di umanità. Mi avete indicato una strada , una delle tante che possiamo perseguire e quando qualche volta mi sono persa ritornare alla  vostra musica mi ha riportato luce e speranza sia nella lotta quotidiana che quella a lungo termine perché gli spiriti della storia, degli amici persi, dei "desaparecidos" e tanti altri non rimangano dispersi nell'oblio ma siano presenti nella memoria e nella sua funzione riflessiva . O i tanti soprusi e l’essere defraudati che le popolazioni dei Mapuches Cileni ed Argentini ( http://www.nodo50.org/kolectivolientur)  stanno oggi in questi ultimi tempi sopportando a causa dei profitti economici delle industrie multinazionali.

Che dire di più…niente . No anzi… per Manu Chao : “ Ti stimo e ti voglio bene. Ovunque tu sia Manuel Chao, che la serenità e la musica ti siano sempre vicine e sorridenti e grazie per la tua piacevole compagnia. Hasta Luego, Radio Bemba!!! 

 

Paula Pitzalis