Dalla Serenissima a Napoleone

1426

La Repubblica Serenissima conquista i territori di Brescia, Bergamo e Crema; tra i delegati scelti dal Comune di Brescia per trattare la dedizione a Venezia figura anche Giovanni Fiorino Luzzago

1427

Nella primavera di quest'anno Manerbio, come altri comuni della Bassa Bresciana, giura per San Marco. A Maclodio i Milanesi sono sbaragliati dal Carmagnola

1428

Nonostante l'atteggiamento non favorevole a Venezia, a Manerbio vengono concesse esenzioni ed ai Luzzago riconosciuti i recenti interessi

1429

Pietro Luzzago riceve in emfiteusi dal vescovo Marerio il territorio delle Gozzole

1431

Si riapre la guerra tra Venezia ed il Visconti. Il Carmagnola viene sconfitto e fatto decapitare da Venezia e sostituito con Gian Francesco I Gonzaga

1434

Riprendono le ostilità con Milano da una parte e il papa Eugenio IV, venezia e Firenze dall'altro

1437

Il papa Eugenio IV conferma con bolla papale la concessione in emfiteusi delle Gozzole alla famiglia Luzzago

1439

Il Castello di Manerbio fu assediato ed espugnato da Francesco Sforza passato ai veneziani

1441

Il visconteo Nicolò Piccinino marciò contro lo Sforza fermandosi ad occupare Manerbio. Il Castello viene ripreso dai veneziani

1448

Il Castello viene ripreso dai milanesi

1450

Francesco Sforza assedia Milano e si proclama duca, rilasciando il territorio bresciano ai veneziani

1453

Il generale veneto Gentile da Leonessa bombarda il castello e il paese si arrende. Nello scontro muore il generale Gentile da Leonessa. Filippo Luzzago ospita a Alfianello Renato d'Angiò, fratello di Carlo VII re di Francia

1454

La pace di Lodi sancisce la dominazione veneta nel Bresciano

1459

Il Comune acquista un vaso d'acqua per condurre il legname alla propria fornace detta delle Poffe di Vigonovo

1481

La Repubblica di Venezia tiene una grande rivista militare nel castello, preludio alla guerra di Ferrara

1482

La guerra di Ferrara colpisce anche Manerbio che ebbe seriamente da temere dai milanesi Trivulzio e Lodovico Sforza detto "il Moro"

1483

Il 13 agosto i fratelli Francesco e Antonio Sanseverino, 40 condottieri del duca di Milano, occupano Manerbio. Il 20 novembre i soldati veneti rientrano in Manerbio "et 40 subito li homini de Manerbio se reseno facendo sonar le campane de alegrezza...". Venezia concentra a Manerbio soldati spagnoli e stradiotti dàlmati e fortifica il castello

1484

Il castello rischia la demolizione come rappresaglia per i continui tradimenti di Manerbio nei confronti di Venezia, ma i nobili che avevano la casa entro le mura riuscirono a fermarla. Firma della pace di Bagnolo tra veneziani e milanesi. La pace non piace all'aragonese duca di Calabria che volle rivalersi sulla popolazione: episodio della Madonna che salva le campane che dovevano essere levate dal campanile. Venezia riduce la giurisdizione del comune di Manerbio a causa delle preferenze politiche del paese verso Milano

1490

Distrutto il piccolo castelletto di difesa sulla sponda meridionale del Mella che forse fu l'edificio pubblico del Vicus Novus e solamente molto più tardi venne mutato in luogo fortificato

1491

Con Lodovico inizia la serie dei Luzzago quali arcipreti di Manerbio

1493

Manerbio conta 2500 abitanti

1496

Il Comune raggiunge un compromesso con l'arciprete e la famiglia Luzzago per il molino comunale posto in contrada del Belvedere sopra il Mella, acquistando nuovi diritti d'acqua per animarlo

1500

A Manerbio nasce in questo periodo l'archeologo P. Alessandro Totti, vissuto poi a Brescia. Del cinquecento è il poeta manerbiese Giovanni Canti. La famiglia Cocciano Di-Rosa fa erigere il palazzotto che ancora esiste detto il Castelletto o anche la Peschiera.

Distruzione dei boschi della Selva e Gazadega e ridotti a coltura

1508

La lega antiveneta ha il sopravvento su Venezia, scomunicata dal papa Giulio II della Rovere

1509

Il territorio bresciano passa al re di Francia Luigi XII. A Manerbio prende alloggio lo squadrone di cavalleria francese del Chatilon

1510

Un nobile Luzzago dona alla chiesa il fonte battesimale.

I Gambara, filofrancesi, si impadroniscono di paesi della Bassa fra i quali Manerbio ed iniziano una contesa con la città di Brescia

1512

Il francese Gastone di Foix conferma ai Gambara i diritti feudali su paesi della Bassa fra i quali Manerbio. Manerbio si solleva contro i francesi e, elegge propri giurisdicenti provvisori. Brescia ed il territorio vengono passati dalla Lega santa al vicerè di Napoli lo spagnolo Raimondo Folch dei Cardona. Il passaggio di truppe porta rovine e disgrazie, fra le quali la peste

1513

Viene edificata per voto del comune a ringraziamento della fine di un epidemia di peste bubbonica la chiesa dedicata a S.Rocco

1516

I Gambara ospitano nei loro feudi l'imperatore, che però torna al Nord senza concludere nulla in Lombardia. Con la pace di Noyon, dopo sette anni il territorio bresciano torna definitivamente a Venezia

1518

Viene terminata la riedificazione di palazzo Luzzago ora sede municipale

1521

L'apertura della guerra trentennale tra Spagna-Impero e Francia riporta nel bresciano truppe straniere: lanzichenecchi svizzeri e tedeschi e l'esercito pontificio- imperiale-spagnolo

1529

Il passaggio di truppe riporta a Manerbio il flagello della peste. Quest'anno segna la fine della maggior storia militare del castello di Manerbio

1531

A suggello di pace con la comunità la famiglia Luzzago dona le reliquie di S.Costanzo martire, che viene proclamato patrono del Comune

1538

Diventa arciprete don Silvio Luzzago, che commissiona al Moretto la pala dell'altar maggiore della parrocchiale

1540

Datano quest'anno alcuni affreschi del pittore manerbiese Andrea da Manerbio presso la chiesa di S.Maria di Lovere.

Il Moretto dipinge la pala dell'altar maggiore della parrocchiale

1544

Il comune di Manerbio muove causa ai Luzzago per la proprietà del territorio delle Gozzole

1551

Dono del nobile Camillo Luzzago alla chiesa di Manerbio delle reliquie di S.Costanzo (Lucciaghi-Luzzago?). Lo scultore manerbiese Vincenzo Barbieri, che nelle pubbliche scritture si definisce sempre e soltanto "picapietra", svolge negli anni tra il 1551 e il 1576 un ruolo di primo piano nella scultura marmorea bresciana

1556

L'arciprete don Silvio Luzzago rinuncia al beneficio a favore del nipote nob. Giulio Luzzago che, a causa del suo comportamento sarà ricordato come la macchia nera nella cronotassi degli arcipreti manerbiesi

1558

Lettera del P. Giambattista da Gabbiano al P. Totti di Manerbio riguardante le lapidi romane con scritte che richiamano Manerbio

1564

P.Ottavio Pantagato ricorda l'esistenza a Manerbio di 17 lapidi romane

1565

Manerbio conta 3000 abitanti

1568

In un documento di quest'anno viene ricordata una chiesa alla Remondina dedicata a S.Maria

1571

La vittoria navale di Lepanto viene ricordata con la festa della Madonna del Rosario

1572

Manerbio conta 3389 abitanti. Viene fabbricato il piccolo e povero convento dei 90 cappuccini, verso Offlaga sul Dosso delle Saide. Si legge in una relazione del tempo di un Monte di Pietà esistente a Manerbio che si limitava al prestito di grano ai poveri, senza pagamento di interessi ma con pegni di cauzione

1573

I morti dell'epidemia di peste vengono seppelliti nella boschetta sottostante il convento dei cappuccini alle Saide; il luogo si chiama ancora "boschetta dei morti"

1578

Viene edificata una chiesa dedicata al nome di Gesù

1580

Visita apostolica del cardinale Carlo Borromeo, durante la quale prende seri provvedimenti contro il dissoluto arciprete Giulio Luzzago

1581

S.Carlo Borromeo fa riporre in prezioso reliquiario le 26 reliquie di S.Costanzo (Luzzago?) che è venerato come protettore di Manerbio anche se si tratta di un martire ...ipotetico

1592

Il convento dei cappuccini viene trasferito a causa della aria cattiva e dell'umidità dal Dosso delle Saide al Dosso di Belvedere, sopra il Mella

1598

Giovanni Battista Trotti detto il Malosso dipinge la tela, ora in Parrocchiale, della Concessione del Perdon d'Assisi, originariamente pala dell'altare della chiesa dei frati cappuccini

1599

Atterrato il pericolante campanile ubicato a destra dell'atrio della vecchia pieve volta ad ovest

1603

Viene eretta la torre campanaria attuale la cui costruzione fu promossa dall'arciprete don Tebaldo Foresti

1607

Poste le campane sulla nuova torre campanaria

1609

Nel Catastico del Da Lezze Manerbio viene descritta come "terra con Castello circondato di fosse con acqua, appresso il fiume Mella, con case dirocate, discosta dalla città miglia 14....". Il patrimonio animale del territorio manerbiese è così costituito: 100 paia di buoi, 30 cavalli, 500 pecore, 100 carri

1610

Manerbio conta 3000 abitanti

1615

Delibera comunale per trasformare il molino del Belvedere in un maglio che, all'inizio del XX secolo lavorava ancora

1624

Il parroco di Cignano accampa il raffreddore mentre quello Offlaga la gotta per non venire a Manerbio ad attingere gli olii sacri e se ne scusano con una missiva

1626

La chiesa della Disciplina assume l'aspetto attuale.

Il Papa Urbano VIII concede varie Indulgenze alla chiesa della Disciplina

1630

Muore di peste l'arciprete don Tebaldo Foresti, una delle prime 250 vittime dell'epidemia. Dopo la terribile pestilenza di manzoniana memoria si perde completamente l'uso che i parroci di Offlaga, Cignano, Bassano e Cigole vengano a Manerbio ad attingere l'acqua crismale e gli olii sacri

1635

A Brescia un Camillo Luzzago si rende colpevole di un ammanco al Monte di Pietà cittadino, per cui fu bandito con taglia e interdizione trigenerazionale

1638

Due bambine vengono sbranate dai lupi; una di Manerbio ed una cremonese, forse di passaggio

1640

Le vertenze fra il Comune e la famiglia Luzzago si accentuano anche a causa della prepotenza dei conti Tito e Vespasiano Luzzago

1641

Nel catastico comunale di quest'anno viene riportato che il Comune possedeva nel nucleo storico del paese degli edifici che fece atterrare onde fare piazze e strade più comode

1642

I morti della peste del 1630-1631 vengono trasportati dalla fossa dove erano stati posti nei pressi della chiesa di S.Rocco al sagrato della chiesa parrocchiale

1644

Galeazzo Luzzago è ucciso ad archibugiate da Carlo Luzzago, suo collaterale

1646

Tito e Vespasiano Luzzago uccidono con lo stocco sotto la Loggia a Brescia Lodovico Luzzago

1647

Mons. Pilotti di Verolanuova acquista la cascina Remondina compresa la chiesa esistente inizialmente dedicata a S.Maria e successivamente alla S.Croce

1652

Il Comune pro bono pacis con la famiglia Luzzago accettò di far chiudere le finestre e trasportare le porte dell'edificio del Quartiere militare che il comune doveva tenere per il casermaggio dei soldati permamenti o di passaggio

1678

Tito e Vespasiano Luzzago acquistano il feudo di Cesana, nel territorio di Feltre

1699

Presso l'oratorio di S.Tomaso al Vallone, sul confine verso Offlaga, viene celebrato un matrimonio. L'archeologo Averoldi comunica di una lapide romana scoperta a Manerbio

1700

Diventa arciprete don Bartolomeo Capitanio che, nel 1715, fece costruire la nuova parrocchiale e fece trasformare in calce le lapidi e le statue romane scoperte sotto la vecchia pieve

1701

Il territorio manerbiese fu coinvolto dalla guerra fra imperiali e Franco-ispani per la successione spagnola. Passaggio di truppe: sono tedeschi al comando del Principe Eugenio di Savoia

1705

Spiacevole incidente fra l'arciprete Capitanio ed il Guardiano del convento dei cappuccini p. Pierpaolo da Pontevico: il guardiano non voleva, a buon diritto, che l'arciprete entrasse senza prima darne avviso ai frati

1705

Le armate delle due corone imperiali Francese e Tedesca arrecano "indicibili e incredibili danni anche alle chiese e alle donne, con uccisione di uomini e altri mali". Grande eclisse di sole il 12 maggio

1706

Avvertito un terremoto in data 24 ottobre durato poco ma di grande intensità

1709

Ritrovato il cadavere di una monaca presso il Monastero di S.Maria della Colomba nel recinto della Sacrestia antica

1714

E' di questo periodo il rifacimento della chiesa di S. Faustino che assume l'aspetto attuale.

Eretto ad opera dei nob. Luzzago il campestre oratorio delle Colombaie, sulla sponda del Molone e sulla strada che dalla provinciale Brescia-Cremona mette alle Fedrise

1715

Ristrutturato l'angusto convento dei cappuccini sul Dosso di Belvedere; i frati possono tornare con grande gioia per i manerbiesi. Scoperta e distruzione delle stanze sotterranee con 14 reperti archeologici romani. Atterramento della vecchia pieve medioevale

per la costruzione della attuale parrocchiale

1720

Viene sepolto in un boschetto dietro al Mella un impenitente fuorilegge suicida

1721

Anno di dolorosa e lunga carestia

1725

Il capitano veneto Ferigo Tiepolo relaziona sulle irregolarità amministrative del comune di Manerbio

1727

Manerbio conta 2742 abitanti

1739

Il curato don Ce' inizia zibaldone notizie varie locali

1741

Inaugurazione nuova parrocchiale.

L'affresco votivo che rappresenta la Madonna col Bambino detto la

Madonna della neve,

che si trovava nell'atrio della pieve antica abbattuta nel 1715 e posto da 29 anni nell'attiguo cimitero, viene collocato sopra un altare della nuova parrocchiale. Proclama del capitano veneto Antonio Savorgnan sui litigi per i banchi della nuova parrocchiale

1743

Il bambino Angelo Locatelli è il primo morto seppellito nel cimitero allestito sul fianco settentrionale della nuova parrocchiale

1745

Il Card. Quirino nomina il manerbiese don Lorenzo Brusinelli arciprete di Manerbio. La Biblioteca Queriniana conserva parecchie composizioni di Mons. Brusinelli in latino dedicate al Card. Quirino

1746

Il sac. Giacinto Tenchini stende la relazione archeologica sul ritrovamento e la distruzione dei reperti nel 1715.

Per ottenere la liberazione dal flagello della peste bovina la popolazione emette voto di erigere un nuovo altare marmoreo alla B.V. del Rosario.

1750

Il pittore Giovan Battista Pittoni dipinge la la "Deposizione"

La religiosità del Comune di Manerbio si spinge a partecipare con contributi in denaro all'opera delle Missioni e a quella della redenzione di Eretici, Ebrei, ecc.

1751

Pagate allo scultore Antonio Calegari lire piccole 175 per aver fatto lo Spirito Santo da porre sull'altare

1755

Viene sepolto in un boschetto dietro il Mella un delinquente morto per un'archibugiata al cuore

1756

Pagato un acconto ai Calegari per le statue di S.Domenico e S.Rosa

1761

Le statue di S.Domenico e S.Rosa dei Calegari vengono poste sull'altare dedicato al SS.Rosario.

In questi anni il poeta don Giacinto Tenchini dedica allo scultore Calegari poesia in forma di sonetto

1765

Data del documento TERMINAZIONE PARTICOLARE PER LA COMUNITA' DI MANERBIO NELLE VERTENZE FRA VECCHI E NUOVI ORIGINARI

1768

Il Governo Veneto, ormai ridotto a decrepito colosso decreta la soppressione e la chiusura del convento dei cappuccini

1769

Giacomo Battagliola, di anni 50, viene sepolto col suono della campana grossa e con 12 preti al funerale essendo Sindaco della Comunità

1770

Sotto la Loggetta del Sansovino in piazza S.Marco a Venezia viene messo all'asta con pubblico proclama il convento dei frati cappuccini di Manerbio

1776

Data del documento LIBRO PER LA FABBRICA DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI MANERBIO. Fatto costruire il baldacchino per le processioni religiose ricco di frangie e di masse, a otto aste

1780

Consacrazione della Chiesa parrocchiale

1781

Il Comune tenta per la prima volta la compilazione degli Annali che già allora rimase incompiuta e poi in gran parte dispersa

1782

Il conte Galeazzo Luzzago ottiene dal Comune la distruzione del vecchio Quartiere militare che si protendeva contro il suo palazzo e a sue spese fece fare un nuovo Quartiere all'imboccatura del paese verso Bassano e fra questo e casa Ruggeri innalzò il Portone, distrutto nel 1913, che serviva a chiudere di notte il transito sulla strada per maggior sicurezza del paese

1786

Il Comune tenta per la seconda volta la compilazione degli Annali

1791

Con la posa delle statue dei SS. Pietro e Paolo di Luca e Santino Callegari, figli di Antonio, la facciata della parrocchiale, disegnata dall'abate architetto Carlo Corbellini di Brescia, viene finita

1796

Fine del predominio della Repubblica Serenissima. Viene commissionato l'altare maggiore della parrocchiale, fatto di fino diaspro orientale

1797

Inizio del periodo napoleonico anche per Manerbio