Da Roma ai Longobardi

218 a.C.

I romani fondano le due colonie di Piacenza e Cremona allarmando i Cenomani che abitavano Brixia; già nella prima centuriazione cremonese il "cardo maximus" di essa era costituito da un'antica pista, da cui più tardi si sviluppò la via Brixiana, ricalcato dall'attuale strada Brescia-Cremona che taglia il centro di Manerbio

200 a.C.

A questo periodo risalgono le monete d'argento ritrovate a Manerbio

150 a.C.

Accresce la sedentarietà delle popolazioni galliche e questo favorì il processo di adeguamento delle istituzioni politiche locali ai modelli dei conquistatori romani

148 a.C.

Costruzione della via Postumia (Genova-Aquileia passando da Piacenza) che escludeva ancora l'elevazione a via di comunicazione della Cremona-Brixia

100 a.C.

Continua la politica coloniaria di Roma anche con la operazione di suddivisione regolare dei terreni chiamata centuriazione

89 a.C.

Roma concede ai Galli Cisalpini il diritto latino cosicchè Brixia diviene colonia latina

82 a.C.

Silla, durante la propria dittatura, ridusse la Gallia Cisalpina a provincia, con capoluogo forse a Cremona

58 a.C.

Giulio Cesare promuove l'uso di arruolare nella Gallia Cisalpina soldati da assegnare alle legioni e non più alle truppe ausiliarie

49 a.C.

Giulio Cesare concede la sospirata cittadinanza romana ai Traspadani e, con essa, Brixia si eresse a municipio

42 a.C.

Viene soppresso il governo "provinciale" e la Gallia Cisalpina fu unita al resto dell'Italia romana

27 a.C.

Augusto conferisce a Brixia la dignità di Civica Augusta. Si procede alla centuriazione della pianura centro-orientale. Il vicus Minervius è interessato da questa suddivisione territoriale

20 a.C.

La strada Cremona-Brixia diviene il prolungamento occidentale del tratto Verona-Aquileia della via Postumia

16 a.C.

Brixia è destinata a soppiantare Cremona nella romanizzazione delle Alpi: questo è anche il periodo di sviluppo della Manerbio romana sia per la localizzazione sulla strada Roma-Cremona-Brixia sia per l'essere a presidio del ponte sul fiume Mella situato allora approssimativamente dove ora sorge il ponte ferroviario

250 d.C.

Un periodo di stagnazione economica e di crisi del sistema imperiale investe tutta l'area centro-padana; una rilevante incidenza in questo hanno anche le ripetute incursioni nei territori dell'impero romano da parte di popoli germanici

300 d.C.

L'organizzazione del territorio in vici e villae comincia a mostrare i primi segni di cedimento: molte ville vengono abbandonate ed altre rimangono però senza funzione produttiva. Insediamenti minori riescono invece a superare la crisi per essere già da tempo legati ad un'economia di sussistenza autonoma

400 d.C.

Le irruzioni barbariche non hanno più carattere di scorrerie ma si trasformano in vere migrazioni di popoli e tramonta la prosperità romana passando da un'economia basata sulle coltivazioni cerealicole ad un'economia depressa nella quale allevamento, caccia e raccolta assunsero nuova importanza. Con il bisogno primitivo di difendersi riappare quello di bastare a se stessi.

500 d.C.

Manerbio diventa un centro di vita cristiana sia per la sua posizione geografica che per la tradizione religiosa già presente in epoca romana.