Max Gazzè 
"Faccio scuola" 

di Pietro D'Ottavio - da "Max" novembre 2001

Aria da monello e baffo sbarazzino, torna con un nuovo album, "Ognuno fa quello che gli pare?". 
Sempre più ambizioso. Il nome è quello giusto: Max. Di cognome fa Gazzè, ha 34 anni e vive in campagna, a nord di Roma, con la moglie Maria e due bambini. Di mestiere, lo sanno tutti, fà il musicista. 
Ora sta per uscire il suo quarto album: "Ognuno fa quello che gli pare?". Un titolo che mette l'accento sulla vena surreale che caratterizza i testi delle sue canzoni, scritti insieme al fratello Francesco. 
Un esempio? Ecco l'inizio di "Non era previsto", il primo singolo: "Ognuno fa quello che gli pare e mangia i frutti dell'esperienza, veste l'opera della sua manualità imparando le cose soltanto quando bisogna, sommando il succo degli episodi, l'emotività naturale irrisolta...". 
Con un testo così, è dura andare in classifica. Eppure, con pensieri e parole altrettanto surreali, Gazzè ha vinto 'un disco per l'estate' ("Vento d'estate"), ha sfiorato il podio a Sanremo 2000 ("Il timido ubriaco"), ha scritto hit per le giovani generazioni ("Cara Valentina", "Una musica può fare"). 
Cespuglio di capelli ribelli, baffetti curati, faccia che sembra uscita da un film dei Monthy Python, fin da giovanissimio, Max ha girovagato a lungo per l'Europa. Prima ha seguito il papà funzionario UE a Bruxelles, poi ha suonato in una band in Inghilterra e ha continuato a fare musica in Francia suonando a Parigi per la festa europea. Ma una decina d'anni fa è tornato in patria ed ha cominciato ad esibirsi al "Locale", diventando capofila dei cantastorie elettrici, della nuova "scuola romana". Non ha rinunciato ai viaggi all'estero, per la masterizzazione ha volato a New York, dal "mago del mixer" George Marino, già ingegniere del suono per Red Hot Chily Peppers, Coldplay e U2.