Orazio - Epodi

I

Metro: sistema giambico (un trimetro giambico catalettico e un dimetro giambico acatalettico). È dedicato a Mecenate in partenza per Brindisi. In questo epodo Orazio rivela un sentimento di affettuosa trepidazione per l'amico che non può accompagnare. 

II

Metro: sistema giambico. D'intonazione idillica e pastorale, anche se canzonatoria; chi parla è Alfio, un usuraio, che a parole loda la campagna e i piaceri che da essa derivano, ma che non può fare a meno della città e dei guadagni che il suo mestiere gli procura.

III

Metro: sistema giambico. In tono scherzoso Orazio rimprovera Mecenate per avergli offerto una pietanza a base d'aglio.

IV

Metro: sistema giambico. Orazio attacca un liberto che è diventato un cavaliere.

V

Metro: sistema giambico. È l'epodo più lungo; Orazio attacca la potente Canidia, una crudele strega.

VI

Metro: sistema giambico. un calunniatore è paragonato ad un cane vigliacco.

Quid inmerentis hospites vexas, canis
ignavos adversum lupos?
Quin huc inanis, si potes, vertis minas
et me remorsurum petis?
Nam qualis aut Molossus aut fulvos Lacon,
amica vis pastoribus,
agam per altas aure sublata nivis
quaecumque praecedet fera;
tu, cum timenda voce complesti nemus,
proiectum odoraris cibum.
Cave, cave, namque in malos asperrimus
parata tollo cornua,
qualis Lycambae spretus infido gener
aut acer hostis Bupalo.
An si quis atro dente me petiverit,
inultus ut flebo puer?

Perché molesti gli innocenti passanti, cane vigliacco contro i lupi? Perché, se puoi, non rivolgi le tue minnacce contro me pronto a morderti? Infatti, o come un Molosso o un biondo Lacone, forza amica ai pastori, inseguirò con le orecchie ritte per le alte nevi, qualunque fiera mi sfugga. Tu, dopo aver riempito il bosco con il tuo verso pauroso, odori il cibo che ti gettano. Attento, attento, infatti alzo le mie corna pronte contro i malvagi, come all'infido Licambe il gennero disprezzato o l'aspro nemico a Bupalo. O se qualcuno mi mordesse, piangerò come un bambino indifeso?

VII

Metro: sistema giambico. Orazio deplora lo spargimento di sangue fraterno in occasione di una nuova guerra.

VIII

Metro: sistema giambico. Orazio respinge le offerte amorose di una donna vecchia e libidinosa. 

IX

Metro: sistema giambico. L'autore invita Mecenate a far festa per celebrare la vittoria della battaglia di Azio.

X

Metro: sistema giambico. Orazio augura a Mevio uno sfortunato viaggio per la Grecia.

XI

Metro: sistema archilocheo quarto (un trimetro giambico acatalettico e un elegiambo). Il poeta narra le sue pene d'amore e lo struggimento per Frine.

XII

Metro: sistema archilocheo primo (un esametro dattilico e un tetrametro dattilico catalettico). Invettiva personale contro una vecchia libidinosa.

XIII

Metro: sistema archilocheo quinto (un esametro dattilico e un giambelego); quest'epodo è un invito a godere le gioie della gioventù e del banchetto.

Horrida tempestas caelum contraxit et imbres
nivesque deducunt Iovem; nunc mare, nunc silvae
Threicio aquilone sonant. Rapiamus, amici,
occasionem de die, dumque virent genua
et decet, obducta solvatur fronte senectus.
Tu vina Torquato move consule pressa meo.
Cetera mitte loqui: deus haec fortasse benigna
Reducem in sedem vice. Nunc et Achaemenio
Perfundi nardo iuvat et fide Cyllenea
levare diris pectora sollicitudinibus,
nobilis ut grandi cecinit Centaurus alumno:
"invicte, mortalis dea nate puer Thetide,
te manet Assarici tellus, quam frigida parvi
findunt Scamandri flumina lubricus et Simois,
unde tibi reditum certo subtemine Parcae
rupere, nec mater domum caerula te revehet.
Illic omne malum vino cantuque levato,
deformis aegrimoniae dulcibus adloquiis".

Tremenda tempesta ha convogliato le nubi; scaricano giù il cielo piogge e nevi; ora il mare, ora le selve Fremono al soffio della tramontana che viene dalla Tracia. Amici, cogliamo a volo l'occasione del giorno e, finchè salde sono le ginocchia, s'addice tenere lontana la vecchiaia dalla fronte corrucciata. Tu spilla il vino pigiato l'anno che nacqui,s otto il console Torquato. D'altro non devi parlare: forse un dio, mutandola in bene, accomoderà ogni cosa. Ora ci piace olezzare di profumi persiani e sollevare lo spirito dell'affannosa tristezza con la cetra di Mercurio, come il Centauro famoso cantava al suo grande discepolo": invitto fanciullo, nato mortale dalla mortale Tetide, ti attende la terra troiana, percorsa dal gelido e torrenziale piccolo Scamandro e dal Simoenta dannnoso, da cui a te le Parche con il loro infallibile filare hanno spezzato il ritorno; né la cerule madre ti riporterà in patria. Laggiù lenisci l'ambascia col vino e col canto, i dolci contraddittori dell'avvilente tristezza".

XIV

Metro: sistema piziambico primo (un esametro dattilico e un dimetro giambico acatalettico). Orazio si scusa con Mecenate perché non ha ancora terminato la poesia promessagli da lungo tempo.

XV

Metro: sistema giambico primo. Componimento incentrato sulle sofferenze causate dall'amore e il tradimento di Neera.

XVI

Metro: sistema piziambico secondo (un esametro dattilico e un trimetro giambico catalettico puro). Orazio, temendo una nuova guerra civile, esorta i Romani a trasferirsi nelle Isole Fortunate, dove i frutti crescono spontaneamennte sugli alberi e regna ancora l'"età dell'oro".

XVII

Metro: sistema giambico monostico (sequenze di trimetri giambici impuri). Orazio si scaglia contro la strega Canidia, che con i suoi incantesimi gli ha provocato enormi sofferenze.