E la storia continua...

CAPITOLO 4
"La Bonta' d'Animo di Don Rapetta"
Quando ormai Juccia è entrata in casa, si ricorda che doveva andare da don Rapetta, così si rimette giacca e cravatta e si avvia verso la chiesa. Appena entrata nella sagrestia, don Rapetta le va incontro, la saluta e la palpa molto affettuosamente (vedi cap.II ). Dopodiché Juccia incomincia a parlare.
Juccia:" don Rapetta, io e Sergio abbiamo deciso di sposarci."
Don Rapetta accenna un sorriso ironico e poi le apre l'occhio destro e ci sputa dentro.
Juccia: "Oh, mio buon parroco, da questo gesto amichevole ho capito che forse non è la cosa migliore"
Don Rapetta: "Juccia, sei molto intelligente, hai capito al volo, ma per delucidarti meglio la situazione, ti racconto una storia".
LA VENDETTA DI DEMETRA PER IL RAPIMENTO DI PERSEFONE
E' primavera inoltrata e la natura è lussureggiante. L'erba è fresca, appena importata dal Sudamerica, i prati sono ricoperti di fiori e lattine, gli alberi sono carichi di frutta e smog. E' la dea Demetra, artefice di questa meraviglia, che ogni anno dona in abbondanza agli uomini i frutti della terra. La figlia della dea, Persefone, è una splendida fanciulla corteggiata da molti, ma Demetra la ritiene ancora piccola anche se ha come taglia di reggiseno la quarta. Tra tutti i suoi ammiratori ce n'è uno assai caparbio: Ade, il dio dell'Oltretomba. Persefone ama tanto i boschi e i prati. Spesso, in compagnia delle ninfe sue amiche e dei ninfomani suoi amici, trascorre molte ore nella campagna, ma soprattutto dietro le fratte, per godere all'aria aperta dei profumi della natura e non solo...  E' giugno inoltrato, Persefone e i suoi amici ninfomani vanno a fare il bagno alla fonte. Felici e spensierati, distesi sull'erba, si godono il tepore dei raggi del sole...  Nel frattempo, però, nascosto dietro un cespuglio c'è Ade che vedendo Persefone come mamma l'ha fatta e che si scambiava segni di amicizia con i ninfomani, si arrapa come un asino e per un momento gli passa per la mente di gettarsi anche lui in quel "cordiale incontro tra amici", ma poi gli viene una favolosa idea. Torna di fretta nell'Oltretomba e a bordo della sua Fiat Duna station wagon 1300 cc Diesel, comprata di seconda mano, giunge di nuovo alla fonte e rapisce Persefone. Quando Demetra, madre di Persefone, lo viene a sapere, non la prende a male, tranne il fatto che gli alberi perdono le foglie, i prati ingialliscono e i fiori appassiscono come se fosse autunno. Ad un certo punto Ermes, il messaggero degli dei, viene incaricato di andar nell'Oltretomba a prendere Persefone, ma Ade gli dice che non è possibile.
Ade: " Al massimo potrà vivere 6 mesi con me e 6 mesi mesi sulla terra e in omaggio vi do un abbonamento a tutte le partite del campionato polacco di calcio. L'offerta fu accettata di buon grado, soprattutto per l'abbonamento e così quando, in primavera e in estate, Persefone è sulla terra, la natura rinasce rigogliosa e i ninfomani sono molto contenti; quando in autunno va nell'Oltretomba il suolo della terra è sterile.
Fine quarto capitolo.

CAPITOLO 5
"Juccia e la sua Incontinenza"
(Questo è l'ultimo capitolo del 1999)
Dopo questa illuminante storia Juccia si accinge a tornare a casa con le idee ben chiare o quasi poichè le sorge un dubbio: "Che broccoletto centra questa storia con me e il mio Sergio? Beh se lo dice don Rapetta sarà giusto, che grande uomo, mi vuole tanto bene e oggi per dimostrarmelo mi metteva sempre le mani nel reggiseno per sentirmi il cuore...." D'improvviso però, durante il tragitto, Juccia sente delle forti contrazioni allo stomaco che la costringono ad espellere  il più velocemente possibile il cibo digerito, tramite la via anale, sottoforma di sostanza semiliquida....la cosiddetta cacarella a fischio (termine tecnico).
Dovete sapere che la nostra Juccia soffre già a 16 anni di incontinenza e lei ne è molto fiera poichè è l'unico caso al mondo. Inoltre sempre per lo stesso motivo partecipò a famose trasmissione come "SuperQuark", "Geo & Geo" e perdipiù vendette i diritti ad una emittente televisiva dell'Arabia Esaurita per essere ripresa in azione. L'incontinenza però le causò anche dei problemi; difatti da bambina tutti la denominavano Dolores....si, Dolores de Panza. Tutti la deridevano in codesto modo, tutti tranne Sergio, perché egli ama Juccia fin da quando era piccolo, ma soprattutto perché non conosce lo spagnolo, quindi non poteva capire il significato di Dolores de Panza. La povera Juccia ci rimaneva molto male e allora si rifugiava da don Rapetta il quale le faceva sempre massaggini sulla pancia e pure un po più sotto e così le dava sempre una mano...anzi, più che dargliela, gliela metteva addosso...
Ella non riuscì più a trattenersi e così si nascose dietro un cespuglio ed espulse dal suo "ano" vergine (ascendente saggittario) tutta la peperonata di cozze che aveva mangiato a pranzo. In lontananza però Oscar vide i sospetti movimenti di Juccia e si avvicinò repentinamente, ma senza farsi notare. Oscar era un "ragazzone" di 35 anni. In realtà il suo vero nome è Antonio La Cotarda, ma tutti lo chiamavano Oscar, diminutivo di O' Scarrafone, poichè è così brutto che è entrato nei Guinness dei Primati anche lui come Juccia.

Fine quinto capitolo.

CAPITOLO 6
"Quel Baldo Giovine di Nome Oscar"
(Questo è il primo capitolo del 1900)
(l'unico sito che è stato corrotto dal millennium bug)
Dall'alto dei suoi 35 anni, Oscar non si era ancora sposato, anzi a dire la verità egli non aveva mai avuto una fidanzata eccetto incontri occasionali (ogni Capodanno ed ogni 13 Maggio giorno di san Frattamo protettori degli sporcaccioni) con donne che in cambio chiedevano una lauta somma di denaro, denominate con il proprio termine tecnico "Mignotte". Egli non lavorava, quindi si trastullava dalla mattina alla sera. Quanto al suo fabbisogno alimentare nonchè sessuale ("Mignotte" sempre in termine tecnico) trae quadagno dalla pensione della madre morta 10 anni fa durante un parto anale poichè soffriva di emorroidi. Come ho teste' detto, Oscar non lavora e così ama colmare il suo tempo libero dedicandosi al suo hobby preferito: ritagliare le immagini di donne nude dalle riviste. A dire la verità non si limitava solo a collezzionarle, dopodiche', infatti, le trasportava con se nel bagno e le contemplava... le contemplava cosi' tanto che il suo membro aveva ormai l'impugnatura anatomica.
Anche Oscar, come Juccia, da piccolo veniva deriso da taluni compagni alquanto vivaci, ma non accennava reazioni violente anche perchè le volte che ci provava veniva gonfiato di mazzate con dei randelli molto accuminati oppure se era più fortunato veniva portato nel ripostiglio della scuola, messo in una posizione tal simile ad un angolo retto e nel luogo apposito all'espulsione delle feci gli veniva inserito il vecchio manico arrugginito di una scopa.
Chiusa questa breve parentesi, torniamo alla storia. Oscar si avvicinava sempre di più alla giovine fanciulla Juccia, con un passo felpato (anche se non indossava una felpa) e appena vide le nudi forme del suo corpo, sentì un senso di freschezza, corse subito a casa e diede sfogo alla sua mano peccatrice oltremodo peccaminosa. Dopodichè, ad azione già conclusa, si pentì della losca operazione che aveva fatto pensando a Juccia e così per punizione non se lo lavò per mesi.
Nel frattempo Juccia, inconsapevole di quanto aveva fatto ma conscia degli odori che stava emanando, stava dietro un cespuglio e si liberava mediante la vena cacatoria di alcuni pesi sullo stomaco (la peperonata di cozze).

Fine sesto capitolo.

Foto di Oscar reperita negli archivi.


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