Cosa Importa Realmente

 

      1. Non è importante: come, in, dove e quanto;

 

2. Non è importante: quale e come;

 

3. E’ importante: perché e quello.

 

 

 

1. Non è importante:

 

- come vivi (l’eleganza, la raffinatezza, o la sobrietà con cui vivi la tua quotidianità);

 

- in quale tempo vivi (in quale epoca terrestre sei stato chiamato alla vita);

 

- dove vivi (in quale contesto sociale e culturale ti trovi);

 

- quanto vivi (quanto tempo trascorri sulla terra).

 

 

 

2. Non è importante:

 

- quale è il ruolo che rivesti all’interno del tessuto sociale (in quale posizione più o meno rilevante ti trovi, all’interno del contesto nel quale vivi);

 

- come sei (quanto è perfetto, sano e gradevole l’involucro che ti contiene, la tua forma esteriore).

 

 

 

3. E’ importante avere la consapevolezza entro i possibili limiti umani di: 

 

- perché sei (il reale motivo per il quale esisti);

 

- quello che sei (quale è la tua forma);

- quello che puoi diventare (lavorando sulle potenzialità che ti offre la tua forma, al fine di strutturare te stesso e raggiungere un certo grado di consapevolezza, per mezzo della quale dare, significato alla tua esistenza);

- quello che puoi donare, diffondere, trasmettere, aggiungere a quanto già è, già esiste (ovvero quello che puoi regalare e dunque comunicare agli altri di quanto hai appreso, della ricchezza che lavorando sulla tua forma hai prodotto).

 

 

 

 

Perché vivere in questo modo?

Per vivere secondo il sistema creato dall’infinita Misericordia di Dio Padre Creatore!

Per vivere una vita nel rispetto della propria forma, una vita in comunione armonica con il Creatore ed il Creato tutto. Una vita santificata1 e santificante2 e quindi una vita che possa rendere con i propri atti, la giusta gloria a Dio.

 

 

Capissimo quanto detto e lo interiorizzassimo, saremmo già sulla strada maestra della Santità che non è prerogativa di alcuni eletti ma di ogni essere umano chiamato alla vita dall’Infinita Misericordia di Dio. Chiamato alla vita:

  • per vivere della Sua Misericordia;
  • per essere di riflesso e per grazia di Dio, capace di effondere tale Misericordia (distribuendola saggiamente).

 

 

 

 

 

Note:

 

1.  dall’accoglimento di Dio e dall’abbandono alla Sua Misericordia; dall’accettazione della propria condizione di creatura e dell’individuale forma.

 

2. che sia improntata alla carità, all’agape di quanto è dono di Dio e quindi occasione di crescita santificante per il prossimo.