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Per
evitare di vivere nell'illusione, attenzione a non idealizzare la vita,
pensando che debba essere vissuta rispecchiando un nostro modello o
ancora peggio un modello propostoci da altri.
La vita è imprevedibile e noi, non possiamo scrivere dei copioni,
credendo ciecamente che essi si realizzeranno.
E' legittimo cercare di assecondare la nostra vita, rispettandone la
forma naturale, 1 e limiti originari,2 ma è
saggio anche sapere che (per
varie ragioni), non sempre le nostre aspettative si
concretizzeranno. Soprattutto quando queste esuleranno dalla forma che
abbiamo ricevuto in dono da Dio.
La
parola vita è composta da quattro caratteri, che racchiudono un
universo complesso costituito da un intreccio di situazioni ed emozioni;
un universo imperscrutabile a priori.
Forse è proprio questa imperscrutabilità che la rende affascinante e
degna di essere vissuta (in qualsiasi condizione), fino all'ultimo
istante.
Ritengo
anche che sia preferibile viverla con fede (accogliendola come il dono
d’amore, ricevuto da Dio Padre Creatore). Soltanto così potremo
viverla pienamente, riuscendo ad arricchirci interiormente anche quando
questa pare toglierci tutto o quasi, anche quando questa sembra
incomprensibile ( o peggio che non abbia senso). Perché ad ogni evento
vissuto (che ce ne rendiamo conto o meno) può essere dato comunque un
senso buono3 che si palesa, come una opportunità, di
crescita spirituale.
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Note:
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1.
La forma naturale è costituita dalle inclinazioni che equivalgono
alle abilità personali, ai talenti. Abilità o talenti che
estrinsecati in maniera unica, diventano espressione della nostra
esclusiva forma.
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2.
I limiti originari sono i limiti propri di ogni forma. I limiti
originari o naturali, per non deformare la suddetta forma, non debbono essere
valicati.
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3.
non sto parlando di predestinazione, ma piuttosto del fatto che ogni
evento doloroso che ci coinvolge, nostro malgrado, non deve divenire
occasione di degrado e smarrimento, ma offerto a Nostro Signore deve
diventare in qualche modo, motivo di grazia.
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Bisogna
chiedere a Lui la grazia di risanare le nostre ferite, di farci
risorgere dalle nostre macerie, di darci la forza di afferrare la
Sua mano per rialzarci dalle nostre cadute. Perché quando un
terremoto investe la nostra esistenza, bisogna mettersi
nell’ottica, della Sua passione morte e Resurrezione. Quello che
sembrava la fine di tutto, la vittoria del male sua bene, diventa
manifestazione della Potenza dell’Amore su ogni cosa. Nello
specifico, Vittoria dell’amore, sulla morte e sul male; cioè, il passaggio,
la Risurrezione a vita nuova, vita redenta.
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Perché
l’Amore Divino:
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è la prima verità,
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è eternità,
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è origine di tutto e come tale vince il male, la materia, la morte,
lo spazio e il tempo.
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