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Smania
di efficientismo quale affermazione del proprio ego, o disponibilità a
volere compiere atti efficaci, agendo secondo la volontà di Dio?
Capita che nella Chiesa di Cristo non si guardi alla qualità
(efficacia) degli atti che si compiono ma alla quantità e spettacolarità
degli stessi.
Ciò accade perché il proprio io, prende il sopravvento, a danno del
personale legame con Dio.
Accade allora, che uno o più membra del Corpo Mistico di Cristo (la
Chiesa), si stacchi o si stacchino dalla Stessa, per fare come meglio
gli aggrada, non per la gloria di Dio ma per la propria.
Succede che (con un atto di invisibile ribellione, rigetto della volontà
del Padre) si badi all’estetica degli atti da compiere, alla loro
rilevanza e quantità, alla propria personale gratificazione, senza
porre la benché minima attenzione, a quello che:
- serve a Dio,
- Dio chiede e si aspetta (desidera), in quel particolare momento dalle
sue membra (ossia, da quanti a vario titolo si definiscono cristiani).
Così, in tanti finiscono per sfinirsi di lavoro, per sovraccaricarsi di
compiti, per fare molte cose magari a prima vista eccellenti ma in realtà
tutte inutili (inefficaci).
Atti
apparentemente molto fruttuosi ma che in realtà risultano sterili, in
quanto non producono quei frutti che Dio si aspetta vengano prodotti
(quei frutti richiesti da Egli e dunque di Suo gradimento).
E
tali atti non richiesti dal Padre (scaturiti dall’iniziativa umana,
non da quella Divina), similmente a dei frutti sgraditi, sono destinati,
a diventare: inutili, inservibili, incommestibili,
finendo inesorabilmente per marcire.
Ritengo sia meglio zappare cinque ettari di terra, seguendo le
disposizioni del Proprietario del podere che zapparne venti di ettari,
non attenendosi alle Sue indicazioni.
Perché grazie alle conoscenze del Proprietario del terreno quei cinque
ettari di terra, zappati bene, produrranno, proporzionalmente, più
frutti e di migliore qualità, rispetto ai venti ettari di terreno,
zappati, da colui che di propria iniziativa, agisce, illudendosi
presuntuosamente, di fare la volontà del Proprietario, senza
effettivamente conoscerla (per il solo fatto di non avere compreso le
Sue disposizioni, o peggio di non averLo consultato).
Come
dice qualcuno: nella Chiesa chi sale sul palcoscenico fallisce.
Aggiungo
non è un luogo dove sfoggiare la propria bellezza, le personali qualità
per essere ammirati dagli altri come dei pavoni quando fanno la ruota.
La
Chiesa è il corpo Mistico di Cristo e i cristiani a vario titolo
(ciascuno tramite la personale forma ricevuta in dono da Dio) ne sono le
membra e come tali sono chiamati a servire secondo il volere di Dio.
Non è il luogo dove esercitare il proprio potere, le personali abilità
manipolative e strategiche.
La Chiesa è la Sposa di Cristo,1 cioè, colei che riceve
sostentamento e vita dalla Sua grazia e dal suo amore; grazia ed amore
che deve condividere con i fratelli (i prossimi, le altre creature
umane, chiamate alla vita, dall'unico Padre Celeste);
La
Chiesa è la custode della Parola di Dio ma anche l’annunciatrice, la
promotrice (per mezzo delle sue membra, cioè i cristiani), di tale
Parola d’amore al mondo.
Il poco ispirato dalla volontà di Dio, diventa più del molto prodotto
(nato) dal volere dell’uomo.
Perché solo quanto scaturisce da Dio, è frutto del Suo amore puro e
come tale, quando viene accolto dall’uomo nel modo più opportuno,
diventa agape2, dunque carità efficace.
Note:
1.
L’espressione “la Chiesa
è la Sposa di Cristo”, indica che Cristo al contempo di perfetta
natura Divina e di perfetta natura umana, fondando la Chiesa,
sceglie di sposare l’intera umanità caduta nell’errore (nello
spreco di sé stessa, nel peccato e di conseguenza separata dal Suo
Creatore).
Infatti,
per sua infinita Misericordia e congiuntamente al volere del Padre
Creatore e dello Spirito Santo, dona alla creatura umana la possibilità
di potere riallacciare con la Divinità, quel legame di amore, di
fiducia e di appartenenza che prima della sua caduta era perfettamente
naturale.
Un
legame che attraverso l’istituzione della Chiesa e, lo ribadisco per
infinita misericordia Divina, è reso possibile quando a seguito
dell’invito di Cristo, la creatura umana risponde positivamente.
Risposta che permette a quest’ultima di potere attingere nella
pienezza a tutti quei doni che attraverso la Chiesa Dio amorevolmente
gli concede (benedizioni, grazie, la Sua Parola, i Sacramenti), perché
possa uscire dall’errore e crescere secondo la propria forma, così da
ritrovare il suo reale perché e la sua originaria bellezza.
Dunque
la definizione: “la Chiesa è la Sposa di Cristo” è rivolta, ai
singoli cristiani (laici e consacrati, di qualsiasi sesso e stato),
quanto alla Chiesa globale. Tale espressione, fa riferimento ad un
modello sponsale e di famiglia, in àuge fino a qualche tempo fa, ma
adesso per molti aspetti cambiato.
Infatti,
in base al suddetto modello, la sposa ricevendo amorevolmente, dallo
sposo, sotto vari aspetti, la vita e il sostentamento, per
l’evoluzione dell’intera famiglia, compartecipava con la sua opera
amorevole, all’esistenza e allo sviluppo della stessa. Occupandosi di
curare, accrescere, custodire, accudire, la suddetta famiglia, con
quanto riceveva dallo sposo. Cosicché attraverso il loro congiunto
impegno la famiglia poteva prosperare ed avere la sua piena ragione di
essere.
2.
amore
disinteressato, fraterno, smisurato.
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