Il
13.II.1938 Gesù dice a suor Faustina Kowalska:
«Figlia
Mia, non fare troppo caso al recipiente della grazia, ma bada
maggiormente alla grazia che ti do, poiché il recipiente non sempre ti
piace ed allora anche le grazie vengono meno.
Voglio preservarti da questo e desidero che non faccia mai caso al
recipiente con cui ti mando le Mie grazie.
Tutta l'attenzione della tua anima sarà rivolta a corrispondere con la
massima fedeltà alla Mia grazia».
Con
tale discorso il Signore vuole farci comprendere che la crescita
spirituale non sempre avviene rispondendo alle nostre aspettative.
Ma
qualche volta può avvenire per mezzo di eventi (sorprendenti), a noi
incomprensibili o sgraditi che tuttavia qualora vengano vissuti con
piena fiducia in Dio ci permettono di avanzare spiritualmente.
Infatti,
come già detto in un precedente discorso, benché Dio non mandi le
sofferenze (chiamate da noi impropriamente croci) e non abbia bisogno di
mettere alla prova nessuno perché Egli è Onnisciente, certe volte, fa
sì che attraverso delle particolari grazie, noi possiamo avere
l'opportunità di trarre vantaggio spirituale pure da situazioni
impreviste, impensabili, sgradite o complicate.
Perché
lo fa?
Perché
desidera una nostra crescita a tutto tondo.
Sì
auspica una reale maturazione.
E
una vera maturità la conseguiamo quando diventiamo capaci di reagire in
modo appropriato in ogni situazione.
Infatti,
quali creature di Dio dobbiamo riacquisire la facoltà di essere
misericordiose ( ad Immagine e Somiglianza del Padre Creatore) sempre e
comunque.
Prima
della caduta tale misericordia era connaturata nell’uomo, in
quanto era capace di assorbire, indirizzare, riflettere ed effondere
perfettamente l'amore che riceveva da Dio.
In
poche parole si trasfiguravano di Egli (era a Sua Immagine e
Somiglianza).
Dopo
la caduta e il conseguente allontanamento da Dio, questa
condizione è stata alterata per via della conoscenza del male.
La
conoscenza del male, la malizia, ha portato, porta e porterà l’umanità,
a spezzare ripetutamente, il legame con il Padre, e di conseguenza ad
essere incapace di perfetta misericordia come prima della propria
decadenza.
Ma
il Creatore, per sua grazia, concede a noi sue creature, la possibilità
di potere riannodare (rinsaldare) illimitatamente, tale legame di
appartenenza.
Cosicché
qualora scegliamo di fidarci nuovamente di Dio ci troviamo a dovere
reimparare ad essere misericordiosi ad Immagine e Somiglianza del Padre
Celeste, ovvero, capaci di carità sempre (in ogni situazione della
vita, sia nel bene che nel male). A prescindere dal fatto che
il recipiente che ci arriva, come occasione di grazia (possibilità di
crescita spirituale) sia da noi gradito o meno.
Infatti,
per il semplice il fatto che il recipiente della grazia ci sia sgradito,
non significa che questo sia cattivo in sé stesso. Perché contenendo
una grazia che ci viene donata per crescere, acquistare consapevolezza,
evolverci e ritornare alla nostra forma originaria così da riannodare
il legame figliale che ci unisce a Dio, non può essere cattivo, anche
se ai nostri sensi deformati dalla caduta, potrebbe sembrarlo.
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