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Credi
di essere ricco: attingi alle fonti della tua ricchezza;
credi di essere forte: attingi alle fonti della tua forza;
credi si essere bello: attingi alle fonti della tua bellezza;
credi di essere onnipotente: attingi alle fonti della tua onnipotenza.
Ritieni
di essere sapiente: attingi alle fonti della tua sapienza;
ritieni di essere intelligente: attingi alle fonti della tua
intelligenza;
ritieni di essere giusto: attingi alle fonti della tua giustizia;
ritieni di essere perfetto: attingi alle fonti della tua perfezione.
Sostieni
di avere grazia: attingi alle fonti della tua grazia;
sostieni di essere buono: attingi alle fonti della tua bontà;
sostieni di sapere amare: attingi alle fonti del tuo amore;
sostieni di essere saggio: attingi alle fonti della tua saggezza.
Sai
di non essere ricco, forte, bello ed onnipotente: attingi dalla
ricchezza, forza, bellezza ed onnipotenza di Dio.
Sei
consapevole di non essere sapiente, intelligente, giusto e perfetto,
attingi dalla sapienza, intelligenza, giustizia e perfezione di Dio.
Sei
cosciente di non avere grazia, di non essere buono, amorevole e saggio,
attingi dalla grazia, bontà, amorevolezza e saggezza di Dio.
Una
brocca piena non può contenere altra acqua, finché non viene versata
quella che contiene.
Soltanto
una brocca mezza o vuota può essere riempita con dell’acqua nuova.
Allo
stesso modo il cuore dell’uomo pieno di sé, non può essere riempito
con i doni di Dio.
L’uomo
che con presunzione s’illude di avere già tutto di suo, rimane nella
pienezza della sua povertà.
L’uomo
che con umiltà è consapevole di non possedere nulla di suo (o di
possedere poco), a partire dalla sua condizione di effettiva povertà,
riceve in dono da Dio, quanto di fatto non ha, perché nulla gli manchi.
L’essere
umano che si crede grande, vive della sua grandezza.
L’essere umano che è conscio della sua piccolezza, attinge dalla
Grandezza di Dio.
Matteo
5,3-5
3 «Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
4 Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
5 Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
Luca
11, 9-13
9 Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e
troverete, bussate e vi sarà aperto. 10 Perché chi chiede
ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. 11
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una
pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una
serpe? 12 O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13
Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri
figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a
coloro che glielo chiedono!».
Siamo
Simili a delle Brocche
Quando
una brocca contiene dell’acqua ma non viene usata, l’acqua in essa
contenuta, nel tempo, diventa putrida, dunque imbevibile ed inservibile.
Così,
sia l’acqua che la brocca non giovano a nulla, in quanto non assurgono
alle funzioni per le quali sono state create.
Viceversa,
quando una brocca contenente dell’acqua, viene continuamente usata,
l’acqua e la brocca svolgono la loro giusta funzione, servono, sono
utili, rispondono pienamente al motivo per cui sono state create.
Una
brocca che serve al motivo per il quale è stata creata, è una brocca
che verrà riempita continuamente di nuova acqua.
Allo
stesso modo si comporta l’uomo.
Un
uomo pieno di sé, egocentrico (ovvero, incentrato su sé stesso,
conseguenzialmente egoista ed avaro, perché incapace accogliere Dio,
così da riuscire a vivere secondo la Sua Parola, con spirito di carità
e condivisione), è come una brocca piena di acqua putrida, è simile ad
una giara inservibile al fine per la quale è stata creata.
Ancora, poiché inservibile in quanto non risponde al motivo per cui è,
non se ne può dire bene1 e dunque, non si trova nella
benedizione.
Al
contrario un uomo che pur essendo consapevole della propria povertà sa
accogliere Dio nella propria storia, riceve in dono, dalla Sua Carità
Illimitata, l’Acqua Vera, quella Viva, ossia, Zampillante2,
così da dissetare realmente, lui e il suo prossimo.
Volendo
sintetizzare, chi accoglie Dio è simile ad una brocca benedetta. Poiché
assurge alla funzione per la quale è stato creato e come una brocca,
l’acqua della quale è continuamente riempito, è motivo di: vita,
ristoro e condivisione.
Matteo
5,13-14
13 Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il
sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che
ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
14 Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una
città collocata sopra un monte,
Giovanni
15, 1-17
1 «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. 2
Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che
porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3 Voi siete
già mondi, per la parola che vi ho annunziato. 4 Rimanete in
me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non
rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. 5
Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto
frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6 Chi non
rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo
raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7 Se
rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che
volete e vi sarà dato. 8 In questo è glorificato il Padre
mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. 9
Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio
amore. 10 Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel
mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango
nel suo amore. 11 Questo vi ho detto perché la mia gioia sia
in voi e la vostra gioia sia piena.
12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli
altri, come io vi ho amati. 13 Nessuno ha un amore più
grande di questo: dare la vita per i propri amici. 14 Voi
siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. 15 Non vi
chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone;
ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho
fatto conoscere a voi. 16 Non voi avete scelto me, ma io ho
scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il
vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel
mio nome, ve lo conceda. 17 Questo vi comando: amatevi gli
uni gli altri.
Giovanni
4,10-15
10 Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi
è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene
avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 11 Gli
disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo
è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? 12 Sei tu
forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e
ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?». 13 Rispose
Gesù: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; 14
ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi,
l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che
zampilla per la vita eterna». 15 «Signore, gli disse la
donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui
a venire qui ad attingere acqua».
Nota:
1.
Dire bene, equivale a benedire.
2.
L’acqua zampillante è quella
che non può rimanere ferma, ma inevitabilmente, per la sua stessa
Origine, deve scorrere al fine di donare la vita redenta, la vita
eterna, ossia, quella nuova ed alta.
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