Disabilità e fotografia subacquea

Indice

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*Come scegliere la fotocamera subacquea

*Rifrazione e Particelle in Sospensione

*Il diaframma

*Il tempo di otturazione

*Scelta della rapidità della pellicola

*Apertura e profondità di campo

*L'esposimetro

*Scelta e uso dei lampeggiatori subacquei

*Fotografia subacquea e disabilità

*Sistemi di mirini ed errore di parallasse

*Controllo e cura dell'attrezzatura fotografica subacquea

Fare fotografie sott'acqua era considerata, anni or sono, un'impresa riservata alle persone dotate di pazienza, di una grande esperienza di fotografia e di una montagna di denaro da investire in oscure ed elaborate attrezzature.

Oggi invece, la fotografia subacquea e arrivata alla portata di qualsiasi subacqueo che ne sia interessato. Le macchine impermeabili "inquadra e scatta" permettono di fare istantanee con la stessa facilità che fuori dall'acqua. Per i fotografi più seri, la tecnologia ha elevato l'affidabilità e la sofisticazione del sistemi fotografici subacquei, riducendone nel contempo i prezzi a livelli raggiungibili. Il mondo della fotografia subacquea è meraviglioso e anche alla tua portata se già ti piace la fotografia in genere: tutto quello che devi fare é semplicemente iniziare. L'umanità ha portato macchine fotografiche sott'acqua sin dal secolo corso, ma è stato soltanto negli ultimi 35 anni circa che portare in immersione l’attrezzatura fotografica è diventato una routine e non più un complicato esperimento scientifico.

Come scegliere la fotocamera subacquea

La macchina fotografica subacquea va scelta secondo determinati criteri dettati dal tipo di risultato che si vuole ottenere e dalla tipologia di fotografie che si vogliono fare.

Per i principianti che solitamente si avvicinano a curiosare in superficie nei bassi fondali in non più di cinque metri d'acqua, possono andare bene quelle fotocamere "waterproof" anfibie che non hanno un costo eccessivo e danno dei mediocri risultati per lo scopo per le quali sono state progettate. Ultimamente sono apparse sul mercato anche delle fotocamere subacquee "usa e getta" che danno però risultati poco più che sufficienti a patto di fotografare a non più di 2 metri di profondità.

Se invece l'obiettivo è quello di fare fotografia ad una profondità maggiore di quattro o cinque metri, si deve per forza prendere in esame l'acquisto di un lampeggiatore ed una fotocamera subacquea studiata espressamente per l'uso subacqueo di profondità.

La Nikon è da tempo immemorabile che produce macchine fotografiche subacquee robuste, affidabili e soprattutto facili da usare. La Sea&Sea produce ottimi accessori ed una discreta qualità sulle fotocamere subacquee a buoni prezzi.

La Nikonos 2, nonostante le decine di anni di onorato servizio, va ancora a ruba tra i fotografi subacquei come anche la Nikonos 3. Queste due fotocamere sono completamente manuali per cui dovremo acquistare dei flash manuali al fine di ottenere esposizioni corrette.

Più recenti sono invece le Nikonos 4 e 5, con esposimetro automatico a priorità di diaframmi ed esposizione TTL che consente di utilizzare flash automatici. Tutte le Nikonos hanno obiettivi intercambiabili che vanno da una lunghezza focale di 8 mm. sino a 80 mm. Inoltre sono presenti sul mercato una serie di accessori che arricchiscono la dotazione di serie in modo professionale. Queste fotocamere consentono di ottenere ottimi risultati sino ad una profondità di 50 metri ovviamente con l'ausilio di un flash.

L'ultima nata in casa Nikon è la Nikonos RS/AF, con sistema reflex autofocus di elevate prestazioni. Le soluzioni prospettate fino ad ora per poter utilizzare sott'acqua delle fotocamere reflex erano quelle di fare ricorso alle custodie stagne o a scafandrature più o meno riuscite e costosissime. Con la RS/AF questi problemi sono in parte superati perché é una reflex in pressofusione, stagna fino a 100 m. di profondità, con obbiettivi autofocus intercambiabili. Questa macchina, essendo molto costosa, è rivolta ad un'utenza professionale.

Concludendo, una Nikonos 3 di seconda mano ed un buon flash vi daranno tantissime soddisfazioni, non vi faranno rimpiangere i soldi che avrete speso e soprattutto con risultati di tutto rispetto.

Rifrazione e Particelle in Sospensione

Per ridurre al minimo i problemi derivanti dalle particelle in sospensione, si deve prestare attenzione a non agitare il fondo, cosa che potrebbe soltanto peggiorare il problema. Avvicinarsi il più possibile al soggetto riduce il numero di particelle che si trovano tra di esso e la macchina; alcuni manuali dicono che si dovrebbero scattare foto a non più di un quarto della massima distanza visibile in acqua. Anche le corrette inclinazioni della macchina e del lampeggiatore aiutano a ridurre i problemi da particelle in sospensione.

La luce si comporta in modo differente sott'acqua rispetto ai colori, facendo apparire il mondo subacqueo più scuro e meno colorato, gli oggetti sembrano più vicini e più grandi di quanto siano in realtà. A mano che si scende in profondità si perde dapprima il rosso, il giallo e a poco a poco tutti gli altri colori così che a soli 10 metri di profondità, la dominante è azzurro-verdognola. Per ovviare la perdita di colori occorre ridare colore con un flash avvicinandosi il più possibile al soggetto in modo da frapporre meno acqua tra quest'ultimo e l'obiettivo.

La luce viene deviata quando passa da un mezzo ad un altro, come quando passa dall'acqua all'aria attraverso il vetro. Questa deviazione, chiamata rifrazione, mostra gli oggetti circa il 25% più vicini di quanto non siano in realtà quindi mettendo a fuoco con un sistema non-reflex devi impostare la messa a fuoco a circa 1/3 di meno della distanza stimata ad occhio. Se venisse regolata per la distanza reale, la foto risulterebbe fuori fuoco.

Come nella fotografia tradizionale, le variabili che intervengono per ottenere una corretta esposizione sono tre: sensibilità della pellicola, apertura del diaframma e tempo di otturazione.

Il diaframma

L'apertura del diaframma, controlla la quantità di luce che entra nella macchina fotografica, e si regola automaticamente o manualmente. Le indicazioni del diaframma sono indicate in f/stop standard, che indicano quanta luce può passare attraverso l'apertura. Un tipico diaframma a controllo manuale ha i valori f 2.8, f 4, f 5.6, f 8, f 11, f 16, f 22. Più alto e il numero f/stop, più piccola e l'apertura e meno luce potrà entrare nella macchina. Per esempio, f 22 lascia entrare pochissima luce e f 2.8 ne lascia entrare molta.

Il tempo di otturazione

L'otturatore della macchina, o tempo di otturazione, controlla per quanto tempo la luce può entrare nella macchina fotografica. Tipicamente, i valori dell'otturatore sono indicati da una serie standard di frazioni di secondo, quali 1/30, 1/60, 1/125, 1/250, 1/500, 1/1000 (sulla macchina fotografica i segni di frazione vengono generalmente omessi e la ghiera riporta 30, 60, 125, 250, ecc.). Più alto è il numero, più veloce è l'otturatore. Le basse velocità dell'otturatore, come 1/30 o minori, mantengono la macchina aperta per un tempo lungo e consentono ad una gran quantità di luce di raggiungere la pellicola. In generale, per le fotografie subacquee, non impostare una velocità più lenta di 1/30 -1/60 poiché occorrerebbe tenere la macchina molto ferma per evitare la classica foto "mossa".

Il diaframma della macchina aperto per un tempo breve permette a poca luce di raggiungere la pellicola, infatti una velocità dell'otturatore alta è migliore per "congelare" il movimento quando sia presente luce intensa.

Scelta della rapidità della pellicola

La rapidità della pellicola è una misura di quanto questa sia sensibile alla luce. La rapidità viene espressa da un numero ISO. Più alto è il numero, più sensibile o "veloce" è la pellicola e meno luce è necessaria per una corretta esposizione. In generale una pellicola con un valore di 100, 200, 400 o maggiore si considera "rapida" o "veloce"; una pellicola con un indice ISO di 25, 50, 64, si considera "lenta". C'è qualcosa a cui bisogna rinunciare in cambio della rapidità: le pellicole più rapide infatti tendono ad avere risoluzione e nitidezza minori che non le pellicole più lente a causa delle dimensioni dei componenti dell'emulsione.

Prima è stato citato il termine "veloce" o "alta sensibilità" riferendosi ad una pellicola, come pure il "numero ISO". A seconda che tu desideri diapositive o stampe, puoi scegliere una pellicola invertibile a colori per ottenere diapositive, o una pellicola negativa a colori per ottenere stampe. In entrambi i casi, si deve scegliere una pellicola per luce diurna che registra i colori in modo equilibrato con la luce del sole o del lampeggiatore.

Le lunghezze di 12, 20, 24 o 36 esposizioni sono quelle disponibili per la maggior parte delle pellicole. Per la fotografia subacquea in generale, usa una pellicola (ISO da 50 a 125) a colori invertibile (per diapositive) a 36 pose. Le diapositive sono facili da mostrare a gruppi numerosi di persone, inoltre è possibile effettuare stampe anche da diapositive. Le pellicole da 36 pose ti danno il massimo numero di fotografie possibile mentre ti trovi sott'acqua e, vedrai, raramente emergerai con ancora qualche foto da scattare.

Apertura e profondità di campo

Oltre che controllare la quantità di luce che entra nella macchina, lo scopo principale dell'obiettivo è di mettere a fuoco la luce sul piano della pellicola. Ricordiamo che la pellicola sta dietro l'otturatore e che se la foto sarà a fuoco risulterà anche perfettamente nitida. Se cambia il diaframma, anche la zona che risulta nitida, o profondità di campo, cambia.

La profondità di campo è l'estensione in profondità della scena, da vicino a lontano, che risulta a fuoco. Più piccolo è il valore del diaframma più grande e la profondità di campo, se questo è viceversa grande, più piccola sarà la profondità di campo.

Sott'acqua, si cerca generalmente di ottenere la massima profondità di campo usando il diaframma più piccolo possibile (f8, f11) per una corretta esposizione. Molte macchine e obiettivi hanno indicatori che permettono di valutare la profondità di campo.

L'esposimetro

L'esposimetro si usa per determinare la corretta combinazione di diaframma e velocità dell'otturatore fermo restando il valore della sensibilità' della pellicola. L'esposimetro può essere incorporato nella macchina, o può essere uno strumento separato da tenere in mano. Nel caso sia manuale dobbiamo impostare sulla macchina la coppia diaframma-tempo fornitaci dall'esposimetro esterno, nel caso sia incorporato, dovremmo solo impostare il programma automatico di esposizione che ci interessa. Avendo determinato una combinazione di diaframma e tempo, si possono utilizzare diverse combinazioni equivalenti di tempo e diaframma mantenendo la corretta esposizione.

Scelta e uso dei lampeggiatori subacquei

Chi vuole acquistare un flash subacqueo ha solo l'imbarazzo della scelta tra prestazioni, ingombri, potenza, copertura e ovviamente costi. Le foto sott'acqua si scattano con un lampeggiatore (a meno di ottenere fotografie con dominanti verdi-azzurrognole), quindi è importante analizzare i differenti tipi di lampeggiatori, il modo in cui puntarli per evitare i riflessi della sospensione e come regolare la macchina per ottenere una corretta esposizione.

I due tipi più comuni di lampeggiatori subacquei usati oggi sono i lampeggiatori automatici TTL ed i lampeggiatori manuali.I lampeggiatori automatici si accoppiano con la circuitazione elettronica della macchina per permettere esposizioni automatiche. Quando scatti una foto, un sensore nella macchina controlla il lampo di durata del flash e la macchina fotografica dà una conferma della corretta esposizione mediante un segnale luminoso all'interno del mirino.

I lampeggiatori TTL sono i più facili da usare tra i lampeggiatori subacquei, anche se devi utilizzarne uno che sia adatto alla tua macchina (non tutte le macchine possono impiegare i lampeggiatori TTL). Come fotografo principiante, sarebbe meglio che tenessi il lampeggiatore attaccato alla macchina su una staffa. Idealmente dovresti essere in grado di posizionare il lampeggiatore in modo che sia spostato di lato e puntato verso il soggetto con un angolo di 45°. Questa posizione aiuta ad eliminare il riflesso della sospensione, che appare come una foschia e dei puntini bianchi prodotti dalle particelle in sospensione che riflettono il lampo indietro verso l'obiettivo della macchina.

Fotografia subacquea e disabilità

Per i portatori handicap non sempre risulta facile eseguire delle ottime foto sott'acqua, questo perché talvolta, a seconda del tipo di handicap esistono delle reali limitazioni pratiche.

Un esempio valido è quello del para-tetraplegico che per la propulsione usa le mani e avrebbe il problema di come trasportare sott'acqua l'attrezzatura fotografica.

Altro esempio è quello dell'amputato di arto superiore o comunque tutte le patologie che hanno a che vedere con la non funzionalità totale degli arti superiori. Questi problemi che in apparenza sembrano insormontabili possono essere risolti brillantemente con un poco di astuzia e ingegno.

Prima dell’immersione si prepara tutta l’attrezzatura sulla barca e poco più tardi, quando si è in acqua, si procede con il richiedere il passaggio di tutto il materiale. Il materiale deve essere composto dal minimo indispensabile in modo da permetterci ugualmente un certo grado di movimento. I problemi nel trasporto autonomo sott’acqua del materiale sono più marcati quando il disabile non ha l’uso delle gambe/a o gamba /braccio ad esempio in un soggetto para-tetraplegico o emiplegico. I casi che esamineremo saranno quindi tutti riconducibili a queste patologie anche perché con le altre non si hanno problemi di trasporto. Solitamente il materiale da trasportare si riduce al flash con staffa e corpo macchina; il trucco per poter trasportare il tutto avendo le mani libere per nuotare è quello di attaccare il materiale già montato tramite un moschettone al giubbetto equilibratore oppure acquistare come ho fatto io, una staffa per flash di tipo flessibile.

La staffa flessibile consente di modellarla a forma di ferro di cavallo con la possibilità quindi di mettersela a cavallo del collo e avere così le mani libere. Le due tecniche hanno dei punti positivi ma anche negativi ad esempio la prima consente una buona trasportabilià in acque libere ma non in anfratti o vicini al fondo perchè si rischierebbe, senza accorgersene, di strisciarla o urtarla contro gli scogli (con pericolo di allagamento) o addirittura impigliarla; inoltre se si vuole fotografare un soggetto in movimento, si deve trovare prima il moschettone sul giubbotto, quindi sganciarlo, impugnare la macchina, mettere a fuoco, inquadrare ed infine scattare, ma inevitabilmente il soggetto è già fuori della nostra portata.

Con la seconda tecnica la trasportabilità è migliore nei pressi del fondo (dove si fanno il 95% delle fotografie) e la prontezza per fare fotografie "al volo" è garantita. Direi comunque le entrambe le tecniche sono valide e l’utilizzo dell’una piuttosto che l’altra è dettata da preferenze personali tenendo conto però che la staffa flessibile consente, a mio parere, una maggiore praticità d’uso.

Sistemi di mirini ed errore di parallasse

Per visualizzare il campo inquadrato, le possibilità comprendono: un mirino d'azione posto al di sopra della macchina, un mirino ottico, la visione TTL attraverso l'obiettivo, per macchine reflex, o per la macrofotografia una cornice metallica detta a traguardo. Quando usi un mirino d'azione o un mirino galileiano, dovrai fare attenzione per prevenire l'errore di parallasse (generalmente chiamato solo "parallasse" per brevità). La parallasse ti porta a "tagliare fuori" dalla fotografia la parte superiore del tuo soggetto ed è causata da una leggera differenza tra quello che vede il mirino e quello che vede l'obiettivo. Questo è un problema che si presenta principalmente alle distanze minori, diciamo fino al metro. La maggior parte dei mirini galileiani hanno linee che ti aiutano a mirare correggendo la parallasse. Questo è il sistema più semplice per correggere il problema. Se la tua macchina non possiede queste linee per la correzione della parallasse, ricordati di mirare leggermente più in alto del normale quando scatti foto a meno di un metro.

Controllo e cura dell'attrezzatura fotografica subacquea

La fotografia subacquea è stata per molti versi resa possibile dagli O-ring, che rappresentano la prima guarnizione subacquea affidabile e di facile manutenzione. Tutti gli O-ring della macchina e del lampeggiatore andrebbero rimossi e puliti prima e dopo ogni uso per garantire una tenuta affidabile. Una piccolissima infiltrazione d'acqua dovuta ad in capello o un granello di sabbia tra un O-ring potrebbe essere l'anticamera di un allagamento e quindi di costosissimi costi di riparazione.

Controllo dell'attrezzatura prima e dopo l'immersione

Prima di portare sott'acqua la tua macchina fotografica, ci sono quattro controlli da effettuare per assicurare fotografie riuscite:

1. Controllo della batteria della macchina.

2. Controllo del circuito elettronico (se la tua macchina ne è dotata).

3. Controllo dell'obiettivo. Controlla la messa a fuoco e le aperture del diaframma e pulisci la lente anteriore e quella posteriore dell'obbiettivo con una cartina per obiettivi, se necessario.

4.Controllo del lampeggiatore. Assicurati che il lampeggiatore abbia batterie fresche, che si carichi normalmente, che il collegamento con la macchina sia corretto e che il lampeggiatore funzioni quando si fa scattare la macchina.

Il passo più importante da fare dopo qualsiasi immersione è di lavare sotto l'acqua corrente del rubinetto (fredda) l'attrezzatura portata in immersione. Se la macchina non può essere sciacquata immediatamente, dovrebbe essere mantenuta bagnata (con acqua salata o dolce) fino a che non sia possibile effettuare un corretto lavaggio. Non lasciare che si asciughi; una volta che il sale si è cristallizzato, è molto difficile da rimuovere. Per lavare l'attrezzatura, lasciala montata ed immergila in acqua dolce avanti e indietro almeno per i primi 60 secondi, quindi lasciala immersa per almeno 30 minuti. Dopo averla tolta dall'acqua, asciugala delicatamente con un panno, estrai la pellicola, e prenditi cura degli O-ring.