(dal 1946, prima in Italia ad adottare il Metodo Stanislavskij)

 

            Sede Corsi: Via La Spezia, 21

                                     00182 ROMA

 tel. 06.7008088 – Fax 06.233208282

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 02034 Montopoli di Sabina(RI)

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                                                    ç ç ç QUI (per cortesia)

 

                                                            ____________________

 

                            Un… ASSAGGIO di uno dei Nostri Spettacoli di Diploma:

        Sogno di una notte di mezza estate” di W. Shakespeare - INGRESSO LIBERO

               03 Settembre ’09, ore 21.30 – Via del TEATRO (rossa)  Cantalupo in Sabina (RI)

            ARTE R.I.E.” – Rassegna Ipotesi Espressive - Officine Culturali della Regione Lazio

  (la Manifestazione si svolge tramite brevi Performance, ripetute più volte, ad ogni “riformarsi” di 

     un gruppetto di Pubblico, che “migra” tra le “stazioni” di ogni Percorso Culturale “Via del…”)

 

Note di Regia (ovviamente dell’intero Spettacolo, andato in scena a Giugno al Teatro Anfitrione di Roma).

 

Un capolavoro inimitabile: nonostante l’elaborazione geniale da disparate fonti (fin da ”L’asino d’oro” di Apuleio), Shakespeare costruisce una pièce “unica”. Se si vuole “imitarlo” non si può che rifarlo: le quattro (!) trame (Teseo e Ippolita, e poi, interconnesse, gli Amanti, gli Artieri e Oberon con Puck e Titania) fanno ridere, ma fanno anche pensare, con sorprendente anticipo sulla Meccanica Quantistica (nulla è “certo”, ma solo “probabile”) e sconfessando Einstein che la rifiutava (“Dio non gioca a dadi!”), a quanto il nostro controllo sugli eventi sia soggetto ai capricci della sorte!

 

Possiamo considerare questa “commedia fantasy” come un primo “reality” - altro record del Bardo - seppure senza “audience”, in cui Divinità (Grandi Fratelli) capricciose e guardone impongono e “spiano” i comportamenti degli “ospiti” del “…magato bosco” (la “Casa”).  E quindi Amori vaganti, metamorfosi, ripicche, sbagli e divertenti litigate si dipanano in una notte ove tutto accade e niente, per colmo di beffa - Rocchella sarà amato da una Dea! -  potrà essere ricordato e conservato come reale!  L’esilarante “rappresentazione” a corte – uno dei primissimi esperimenti di Metateatro, 1596! – “chiude” in pratica questo “gioiello” sempreverde!

 

La messa in scena anche qui ha cercato di “ridare”, pur senza la struttura circolare e la disposizione degli spettatori del “Globe”, le caratteristiche peculiari del Teatro (Comico) Elisabettiano: profondità e lazzi, aulico e profano, versi e prosa dialettale nella stessa opera, quattro stracci, qualche sedia e qualche cartello “didascalia”, ma, soprattutto, tanta “performance” recitativa!

Il montaggio “cinematografico” e la grande tradizione attorale anglosassone vengono da lì, da un… “Sogno”!         (Luigi Rendine)