Una sola soluzione: demolizione!

di Vinicio Milanese






Nell'annosa vicenda dei palazzi ex Ligresti che troneggiano dall'alto il territorio del nostro municipio c'è più di qualche passaggio che sfugge alla mente di qualunque persona di intelligenza medio alta.
Breve storia: i palazzi sono stati costruiti per anni sotto gli occhi di tutti (vigili compresi) eccedendo enormemente nelle cubature previste.
Il proprietario, prima Ligresti ora Pulcini, ha chiesto di usufruire del condono del 1994 del governo Berlusconi. Ripeto: governo Berlusconi. E speriamo che la prossima volta che si sente parlare di condono edilizio per poter tagliare le tasse a tutti vengano in mente gli scempi che ne conseguono.
Dal '94 ad oggi l'unica certezza è stato il susseguirsi di voci e pettegolezzi.
L'avvocatura comunale sta ancora facendo le sue indagine per vedere se il Comune sia realmente obbligato (dal condono del '94) alla concessione in sanatoria, ossia a dare il via libera alla proprietà per inondare il nostro quartiere di ulteriori residenti.

IL PRESENTE

Tanto per cominciare, essendo i palazzi Ligresti la struttura più lontana dal concetto di gradevolezza estetica, l'unico insediamento possibile in quei "buchi" sono case popolari, ossia la costruzione di un ghetto che andrebbe, in pochi anni, a distruggere quanto creato nel tempo nella bella e ricca Axapalocco.
Previsti allo stato attuale un 70% di appartamenti e un 30% di servizi tra cui anche gli uffici del municipio XIII.
Secondo: il Comune è in trattativa con Pulcini. L'amministrazione concederebbe l'autorizzazione a terminare la costruzione ed in cambio la proprietà pagherebbe 40 miliardi di vecchie lire per realizzare il raddoppio di via di AcilIa e il sottopasso all'incrocio con la Colombo (le famose opere a scomputo).
Dei 40 miliardi non si è ancora visto nulla, certo sarebbe un grave errore rinunciare ad abbattere questo mostro per un raddoppio di via di Acilia che non riuscirebbe mai a sopportare un numero di residenti quintuplicato.

IL FUTURO

Premesso che si devono attendere i chiarimenti legali per verificare la sussistenza di un diritto della proprietà, quello che ci attende è:
1) Proposta Bonelli. Il capogruppo dei Verdi, Angelo Bonelli, propone di far verificare la costituzionalità dell'emendamento apportato (dal centrodestra) al condono del '94 (che in effetti si riferiva agli immobili al di sotto dei 750 metri cubi mentre gli ex Ligresti occupano 280.000 metri cubi) che recita: "il limite dei 750 metri cubi non si applica alle concessioni annullate in sede giurisdizionale", quindi tale limite non si applicherebbe agli ex Ligresti già giudicati abusivi dal TAR.
In base a questo emendamento, il Comune sarebbe appunto obbligato a rilasciare la concessione in sanatoria.
Ma, secondo Bonelli, il Comune potrebbe anche rifiutare di dare la concessione, i proprietari potrebbero allora chiedere i danni.
Ed in tribunale si solleverebbe la questione di legittimità costituzionale dell'emendamento di cui sopra, in virtù del fatto che i cittadini con abusi di 800 metri cubi non possono usufruire del condono mentre i 280.000 metri cubi del "Corvialetto" potrebbero liberamente servirsene.
Chi si è perso alzi la mano. Qui si entra nel cavillo giuridico, nell'inghippo politico, qui si mescolano le carte affinché i cittadini si scoraggino e non vedendo la fine si lascino assuefare all'idea che quei mostri continuino ad esistere.
Pronti….. via con la proposta numero 2.
2) Emendamento Lorenzin. Beatrice Lorenzin è un consigliere comunale di Forza Italia. In compenso è una ragazza molto carina con un sorriso molto lontano da quello di Silvio.

Il punto è che la Lorenzin ha presentato un emendamento al PRG col quale si chiede l'abbattimento dei palazzi Ligresti e l'utilizzo dell'uso delle compensazioni.
"Il PRG - dichiara Beatrice - prevede lo strumento di demolizione e ricostruzione in altra sede di quelle cubature".
Che si intende per altra sede?
"Non possiamo dare una risposta certa, se però pensiamo a tutte le cubature di Tor Marancia che sono state spostate in altre zone di Roma tra cui anche la Madonnetta, possiamo tranquillamente dividere queste cubature e distribuirle in altre aree".
"Oppure
- dichiara Vizzani, consigliere AN del Comune di Roma - si può pensare ad abbattere una quota di quelle cubature rendendo quantomeno la struttura più "umana" e compensare solo le cubature residuali in altre sedi".
Sempre in consiglio comunale, siede un altro consigliere del nostro territorio, con un sorriso molto diverso da quello della Lorenzin ma anch'esso profondamente simpatico, Paolo Orneli, delegato di Veltroni per il Litorale: "È troppo comodo demolire i palazzi ex Ligresti attraverso la compensazione, strumento che comporta tra l'altro un premio di cubatura ossia un aumento della stessa, senza indicare dove si debba lasciar cadere il cemento. Una proposta di questo tipo - continua Orneli - non può essere accettata in quanto non si capisce se la situazione peggiori o migliori. Una cosa è certa: tutte le proposte sono migliorabili e tutte devono tendere ad eliminare i danni prodotti da questo scempio urbanistico".
3) Il giornale "Ostia Oggi", che sarebbe un quotidiano simpatico se si riuscisse a leggere qualche altro nome oltre a quelli dei colonnelli di AN, ha lanciato una raccolta di firme alla quale hanno aderito diverse realtà locali, fra le quali il nostro giornale ZEUS, chiedendo l'abbattimento degli ex Ligresti.
Proposta nobile e condivisa, ma qual è la base legale dell'azione che si vuole intraprendere? Un esercito di picconatori?
Quanti di voi hanno continuato a leggere l'articolo? Vi assicuro che sto facendo di tutto per far risultare l'argomento più digeribile, ma alle volte bisogna arrendersi alla noia. Svegliamoci con qualche domanda.

DOMANDE

Perché per anni si è lasciato costruire questo mostro davanti agli occhi di tutti?
Perché l'avvocatura non riesce a dire con chiarezza se c'è un diritto della proprietà o meno?
Chi è Pulcini? Esiste la Eur Servizi SpA?
Quanti anni deve scontare in galera un ecoterrorista che voglia abbattere i palazzi a picconate?
Vale la pena trattare le opere a scomputo con la proprietà prima ancora che si sia accertato il diritto al condono?
Partiranno prima le opere a scomputo o l'urbanizzazione selvaggia?
C'è un limite di tempo entro il quale Pulcini deve dare questi 40 miliardi?
Perché quando si parla di edilizia e condoni i grandi giornali (con dietro grandi nomi) si fanno da parte?
E soprattutto… chi è Pinocchio?

XIII Municipio
Sommario n° 71 - Feb. '03