Comitato di Quartiere XIII Est
Nuovo statuto per il Consorzio AXA

Da ZEUS n° 70 - Gennaio 2003





Come preannunciato nella Assemblea tenutasi nel maggio dello scorso anno, il Consorzio AXA si accinge a cambiare il proprio Statuto.
Il Consiglio sta da tempo lavorando alla messa a punto del nuovo testo che sarà posto alla approvazione della Assemblea degli utenti presumibilmente nella prossima primavera.
Sulla base della più recente ipotesi di lavoro che il presidente Longo ci ha cortesemente messo a disposizione, è facile capire che la prospettiva non è quella di intervenire per adeguamenti di ordine formale ma invece di toccare punti molto importanti e sostanziali dello Statuto: ciò impone una attenzione particolare ed una meditata partecipazione degli utenti, cioè dei diretti interessati, alla definizione delle nuove regole sia in questa fase che in quella, più importante, della Assemblea.
Su questa linea si muove il Comitato di quartiere Roma XIII Est ed è questa la ragione per la quale ha richiesto al presidente uno specifico incontro per rappresentare i suoi rilievi e le sue preoccupazioni.
Tra le modifiche quella di gran lunga più importante è l'abolizione delle utenze straordinarie e la loro parificazione a quelle ordinarie, con il conseguente fortissimo aumento di peso del Comune di Roma.
Anche con l'attuale Statuto il Comune ha un peso complessivo significativo ma esso è dovuto alle carature straordinarie determinate annualmente sulla base delle spese di manutenzione straordinaria della rete stradale e quindi non permanenti.
Questa differenziazione è di importanza sostanziale perché le carature straordinarie non danno diritto di voto per questioni attinenti alla gestione ordinaria.
Tenuto presente che già oggi il Comune, tra utenza ordinaria e straordinaria, copre più del 50% delle spese di bilancio, con il nuovo Statuto questa situazione si tradurrà in una proporzionale attribuzione di voti.
Sostanzialmente le decisioni assembleari, qualsiasi sarà la loro natura, verranno prese a condizione che il Comune sia favorevole. Viene con sé che i consorziati, proprietari degli immobili di AXA, perderebbero quindi ogni potere decisionale.
È superfluo sottolineare che si profilano importanti decisioni di natura urbanistica che toccheranno il nostro territorio, in primo luogo il nuovo Piano Regolatore. Se passerà il nuovo Statuto, gli abitanti di AXA non potranno che accettare quanto il Comune deciderà per questo territorio e ciò anche in contrasto alla Convenzione a suo tempo stipulata tra il Comune ed il Consorzio: quest'ultima potrebbe infatti essere modificata in presenza del consenso delle due parti.
Il Consorziato proprietario dovrà chiedersi: questa menomazione "politica" è compensata dalla conseguente riduzione - è certo che ci sarà almeno nel breve periodo - del contributo consortile che paga annualmente?
Facendo questo ragionamento vale la pena che ciascun consorziato rifletta su quali e quanti possono essere i casi che riguardano il territorio per i quali al Comune, anche accordando a quest'ultimo la assoluta buona fede e la fiducia che esso operi sempre nell'interesse dei cittadini, risulterà utile avere mano libera nelle decisioni. Insomma ancora adesso, calcisticamente parlando, la palla è in possesso dei cittadini, ma dopo?
Altri elementi su cui riflettere: l'aumentato peso decisionale del Consiglio di Amministrazione (ad esempio le spese straordinarie non verrebbero più approvate dalla Assemblea ma determinate annualmente dal Consiglio) e del Presidente; la riduzione del numero dei Consiglieri dagli attuali 9 a 7; le conseguenza della eventuale morosità nei pagamenti da parte del Comune; il mantenimento di regole poco definite per l'espletamento delle gare per l'affidamento di lavori e forniture quando invece, proprio per la presenza massiccia di una Istituzione pubblica, si dovrebbe far riferimento a sistemi ben regolamentati magari rinviando la materia ad un apposito disciplinare.
Numerose altre - e non secondarie - sono le modifiche che però sembrano avere un grado inferiore di importanza almeno per quanto di competenza di un Comitato di quartiere come il nostro.
Potrebbero invece assumere importanza maggiore per i consorziati: è bene quindi che la proposta di nuovo Statuto, una volta che sarà conosciuto il testo definitivo e vista la apertura dimostrata dal presidente Longo, venga da tutti attentamente valutata in vista della Assemblea nella quale, è bene ricordarlo, ai sensi dell'art.14 dello Statuto vigente, per la approvazione, saranno necessari tanti voti favorevoli che rappresentino più del 50% delle carature consortili calcolate secondo gli attuali criteri.

Il C.d.Q. Roma XIII Est

Sommario n° 70 - Gen. '03