Il Consorzio di Casalpalocco informa:
a cura del CdA del Consorzio di Casalpalocco

Da ZEUS n° 66 - Settembre 2002



Quelle pubblicate di seguito sono tre lettere di interesse generale: le prime due inviate dal Consorzio al Municipio Roma XIII, la terza pervenutaci a proposito della Centrale Termica di Casalpalocco con le relative considerazioni del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Casalpalocco.

Parcheggi in Via Pindaro

Si è constatato che in Via Pindaro e Via Macchia Saponara, sono stati realizzati, con la segnaletica orizzontale, dei parcheggi in prossimità dei cancelli di ingresso delle abitazioni.
Inoltre sono stati tolti i segnali di divieto di sosta lungo le suddette vie.
Considerato l'intenso traffico a cui sono sottoposte le suddette strade, detti parcheggi costituiscono un serio pericolo per le autovetture che devono uscire dai cancelli delle abitazioni, in quanto le auto parcheggiate limitano la dovuta visibilità.
Pertanto, si invita codesto Ufficio a voler urgentemente eliminare le zone destinate a parcheggio, a ripristinare la precedente segnaletica orizzontale e verticale di divieto di sosta nelle sopraindicate vie.
Con i migliori saluti.
                                                                                                                      Il Presidente
                                                                                                                  Dr. Fabrizio Testa





Le strade passate al Comune

Riteniamo doveroso portare a conoscenza delle SS.VV. lo stato di ammaloramento e di abbandono in cui si trovano decine di strade, passate in manutenzione al Comune di Roma con Delibera del Consiglio Comunale n. 22 del 27 e 28 gennaio 1987, e mai in oltre 12 anni manutenute.
Tutto ciò oltre ad accentuare enormemente lo stato di degrado crea uno stato di pericolosità per il transito degli autoveicoli a causa delle buche formatesi a seguito del distacco della pavimentazione; all'avvallamento del piano stradale in prossimità dei chiusini di ghisa creato dal passaggio indiscriminato degli automezzi pesanti dell'ATAC, dell'AMA e di privati che trasportano merci di qualsiasi genere e a causa dei dossi creati dalle radici della alberature radicate nella fascia spartitraffico.
Inoltre il rifacimento di parte del manto stradale di Via di Casalpalocco, di Via Alessandro Magno e di Via Gorgia di Leontini, con la sovrapposizione del conglomerato bituminoso i chiusini a griglia, predisposti per lo smaltimento delle acque meteoriche, risultano affossati rispetto al piano stradale anche di oltre 10 cm. .
A causa di ciò alcuni conducenti di moto, ciclomotori e biciclette hanno subito delle rovinose cadute.
L'ultima caduta è stata mortale.
Ci permettiamo quindi di segnalarVi quelle strade sulle quali necessita intervenire con la massima urgenza:
- Via Archelao di Mileto - pavimentazione completamente dissestata
- Via di Macchia Saponara e Via Pindaro - tratto compreso tra Via Senofane e Via Archelao di Mileto;
- Via Alessandro Magno - tratto compreso tra il ponte del Canale di Palocco e Via di Casalpalocco (Tabellone), lato numerazione pari;
- Via Alessandro Magno - tratto compreso tra Via Teodoto e il ponte del Canale Palocco, lato numerazione dispari;
- Viale Prassilla - tratto fronte Liceo Scientifico Democrito e Chiesa S. Timoteo; tratto fronte parcheggio lato Banca;
- Via Paniasside;
- Via Agatarco.
Inoltre Vi segnaliamo l'inagibilità di alcuni marciapiedi a causa della pavimentazione dissestata, in particolare in Via di Casalpalocco e Viale Prassilla.
Infine Vi segnaliamo che stiamo ancora in attesa del ripristino della Pista ciclabile in Via Alessandro Magno.
Vogliamo inoltre farLe rilevare l'atteggiamento a dir poco ostruzionistico dell'Ing. Tabacchiera e dell'Arch. Maiorini che negli anni non hanno mai tenuto conto delle richieste di un territorio che è esteso più del Comune di Sondrio e dove risiedono oltre ventimila abitanti.
Basti pensare che stiamo ancora attendendo un sopraluogo congiunto per verificare lo stato delle strade dal 4 agosto 2000, data nella quale l'Arch. Maiorini ci preannunciava una prossima Sua visita, come da lettera prot. n. 56990.
Sicuri che la politica "Tabacchieresca": "tanto quelli sono ricchi ed hanno i soldi per sostituire gli ammortizzatori rotti ce l'hanno", avrà fine.
Le inviamo i più cordiali saluti.
                                                                                                                      Per il Consiglio di Amministrazione
                                                                                                                  Il Presidente Dr. Fabrizio Testa





Centrale termica

Alle vicende giuridico/economiche di questa Centrale - fuori uso da oltre 25 anni - rimangono tuttora legate ben 891 unità immobiliari del comprensorio, che convergono nelle tredici Isole condominiali (1, 2/e, 2/w, 3, 4, 5, 17, 18, 21, 22, 23, 24, 46) a suo tempo interconnesse nel sistema di servizio a rete. Per i relativi proprietari può essere utile un flash di aggiornamento sugli sviluppi più recenti.
Ad un anno esatto dalla scomparsa di Gallerati, l'Assemblea della Comunione, nell'aprile scorso, è riuscita a darsi un nuovo Amministratore, ribadendo la volontà già espressa di puntare decisamente all'obiettivo dello scioglimento.
Passaggi obbligati:
1) chiusura dell'annosa e complicata vertenza in atto con un ex Consulente tecnico, poi anche Amministratore giudiziario, della Comunione;
2) cessione dei manufatti ed impianti di proprietà comune indivisa (con l'ovvio corollario della redistribuzione del ricavato, oltre al saldo delle quote pro-capite ancora spettanti sull'indennizzo SOGENE).
Quanto alla ripartizione delle risultanze di cassa finali della Comunione, è da precisare sin d'ora ch'essa comporterà necessariamente calcoli compensativi nei confronti delle singole posizioni di morosità contributiva pregressa, quali risultino confermate dalla verifica degli atti d'archivio.
Ma, soprattutto, la redistribuzione definitiva del fondo comune sconta un incontrovertibile accertamento dei legittimi destinatari del piano di riparto, tenuto conto sia dei numerosi cambiamenti intercorsi negli anni nella proprietà degli immobili, sia della riserva da taluni proprietari formulata, al momento della vendita, circa lo stralcio ed il mantenimento dei diritti acquisiti sull'impianto in questione.
È, pertanto, auspicabile che gli interessati forniscano all'Amministrazione ogni opportuna e documentata informazione al riguardo, anche nel rispetto di una puntuale previsione normativa contenuta nel Regolamento di Comunione (art. 6).
L'attuale Amministratore svolge il suo incarico a titolo gratuito; è assistito da un Comitato di rappresentanti delle Isole interessate; si avvale di un Consulente legale e di una struttura segretariale, remunerati, di volta in volta, secondo prestazione.
Nei tempi minimi necessari, (il 20 maggio) è stata definita in via transattiva la controversia con l'ex Consulente/Amministratore giudiziario: ciò - in piena coerenza con l'ampio mandato assembleare ricevuto - è costato molto, ma è valso a far estinguere il procedimento a carico della Comunione innanzi alla Corte d'Appello di Roma, che si inquadrava in una prospettiva di condizionanti lungaggini e, per diversi aspetti, di preoccupanti incertezze sulla conferma dell'esito parzialmente favorevole ottenuto dalla Comunione in prima istanza (con probabili pesanti sovraccosti, per il meccanismo di rivalutazione del quantum richiesto dall'appellante eventualmente sanzionato in via definitiva).
Si è provveduto anche a cancellare tutte le pendenze debitorie accertate (compreso il versamento - agli eredi - dell'importo degli emolumenti annuali che risultavano non incassati da Gallerati), nonché ad investire la quasi totalità delle giacenze bancarie residuali in titoli di Stato a breve, con un rendimento annuo non inferiore al 3% netto.
È stata, infine, chiesta (e si attende) la chiusura del conto corrente postale (che non ha più ragion d'essere, non essendo previsti futuri versamenti contributivi da parte dei comunionisti), con il diretto trasferimento della relativa disponibilità sul conto bancario.
Resta ancora da sciogliere il secondo nodo di fondo: la vendita di quanto rimane della Centrale Termica (a questo proposito, il Regolamento di Comunione, all'art.4, precisa che ricadono nella proprietà indivisibile:
"a) l'edificio destinato a centrale termica e relative pertinenze ed accessori, le opere di recinzione l'area su cui lo stesso insiste e quelle annesse……..;
b) tutti gli impianti, manufatti ed accessori per la produzione e la circolazione dell'acqua surriscaldata;
c) l'anello principale di distribuzione ed il cunicolo che lo contiene, a partire dalla centrale stessa e sino all'ingresso delle centraline scambio di calore dei singoli condominii, di proprietà di questi ultimi….").
Il Consulente legale della Comunione - considerata la difficile praticabilità d'una cessione diretta, per l'elevatissimo numero di soggetti che dovrebbero costituirsi contestualmente come cedenti nel relativo rogito notarile - suggerisce l'alternativa della vendita all'asta.
Dovrà essere predisposto un atto formale con il quale chiedere al Magistrato di autorizzare l'alienazione dei beni mediante gara pubblica; tale iniziativa non rientra nelle prerogative autonome dell'Amministratore, in quanto il documento dovrà essere promosso e sottoscritto da un gruppo di comunionisti e notificato agli altri proprietari di unità immobiliari coinvolte nel sistema della vecchia Centrale; per la notifica si potrà evitare quella specifica ai singoli interessati, ricorrendo a valide
forme sostitutive più snelle, come la pubblicazione in G.U., su notiziari comprensoriali e su almeno due quotidiani a tiratura nazionale; il Magistrato nominerà un esperto di fiducia per la valutazione tecnico/economica dei beni da alienare, la cui perizia consentirà di fissare il valore a base d'asta.
Alla ripresa delle attività - dopo la pausa estiva - è il momento di affrontare con determinazione quest'impegno comune, portandolo avanti nel miglior modo possibile con la collaborazione fattiva della comunità interessata.
                                                                                                                  L'Amministratore
                                                                                                                  Dr. Pino Maugeri

Perché non esaminare l'opportunità di acquisire al patrimonio consortile la centrale termica e quant'altro di pubblica utilità dovesse essere messo in vendita nel nostro comprensorio?
Potremmo combattere così qualsiasi forma di speculazione privata con una minima spesa pro-capite.
                                                                                                                                                      Il CdA del Consorzio




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Sommario n° 66 - Set. '02