MERCURIO - La posta di ZEUS
da C. Mantovanelli, da G. Bertusi, A. Tinelli e A. Gariup

Da ZEUS n° 64 - Giugno 2002

Le lettere vanno indirizzate a: MERCURIO la posta di Zeus - Via Tespi 102 - 00125 Roma oppure inviate per Fax allo 06.52.36.33.71 o per E- mail alla casella zeus@mclink.it
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Per favore, niente linciaggi

Penso che la lettera: "Axa: tolleranza zero" apparsa sull'ultimo numero, sia giunta, come spesso accade, quando già il nostro ZEUS era ormai quasi tutto impaginato e pronto per la stampa.
Se così non è stato, credo si sia fatto un torto a coloro che lavorano in maniera tanto encomiabile nel nostro Consorzio.
Al presidente Longo poi, si sarebbe dovuto concedere uno spazio per una contestuale e puntuale risposta com'è nel suo stile.
Comunque, mentre concordo in toto con l'articolista su tutto ciò che attiene ai problemi sulla sicurezza e al degrado della qualità della vita, rispetto a quella che i più fortunati hanno potuto assaporare nel nostro quartiere negli anni dal 70 al 90, non concordo, me lo consenta, coll’attacco nei confronti del negozio di frutta e verdura di piazza Eschilo.
Prima di tutto perché, se è così frequentato, lo è perché è comodo, per la qualità dei prodotti e per i prezzi concorrenziali anche rispetto ai supermercati; è sempre pulito e ordinato.
Il marciapiede oggetto di lamentela nonostante i 60 cm tolti ai passanti dalle cassette di frutta fresca e colorita, è molto più ampio ed agevole di quello che conduce al Bar poco più avanti, al cui ingresso sono state poste due fioriere da 50 cm ed una comoda panca di cortesia, o di quelli davanti a Ferri o al PAM dove a volte vengono accatastati anche pallets o scatoloni oltre ai necessari carrelli della spesa nonché parcheggiati scooters e biciclette pericolose per i bimbi in carrozzina e non. Per quanto attiene agli autocarri, il problema riguarda tutti i negozi ed i supermercati, anzi questi ultimi sono riforniti talvolta con enormi autoarticolati che davvero bloccano la circolazione.
Anch'io ho recepito commenti e telefonate, ma di lettori che vedono l'articolo come una sorta di ingiustificato "linciaggio".
Eppure basta muoversi nel quartiere per vedere davvero scene di incivile indecenza ed incuria presso molti punti di raccolta immondizie soprattutto di fronte ai vari centri commerciali di tutta la bellissima via Eschilo.
A parte la cronica carenza di cassonetti, (cui speriamo che l'AMA ponga urgente rimedio con contenitori per la raccolta differenziata più intelligenti e capienti e quelli per i rifiuti organici ignifughi e più capienti di quelli attuali), il problema sta nello scarso senso civico, nel poco rispetto per il prossimo di troppi dei nostri consorziati e operatori economici.
In troppi depositano le loro immondizie accanto e non dentro i cassonetti vuoti o le lasciano anche quando gli stessi sono già traboccanti, davanti alle abitazioni altrui, naturalmente, quando i più di noi potrebbero tenersele nelle ville o villette e liberarsene il giorno dopo o portarle nei cassonetti già svuotati.
Sì, molti attraversano maleducatamente e ad alta velocità il nostro quartiere, ma troppi sono quelli tra noi che per primi corrono ed usano clacson e trombe senza rispetto per l'area residenziale nella quale il loro uso è vietato, che non rispettano gli stop, che procedono contromano.
E le centinaia di cani, senza museruola anche quando di razza o taglia pericolosa, con guinzagli non regolamentari, a volte sciolti, cui molti concedono di distruggere o imbrattare aiuole e fiori nonché depositare deiezioni pericolose senza raccoglierle, costringendo chi passeggia a nascondere la sua paura o a dover guardare dove mette i piedi.
Anche i più corretti che evitano o pongono rimedio a quanto detto, non possono impedire le migliaia di "marcature del territorio" che le povere bestie lasciano per loro istinto.
Non sono anche queste, ingiuste imposizioni di "malsani annaffiamenti" a chi cani e gatti non li tiene per rispetto altrui, per amore del silenzio e dell'ambiente e del verde comune?
E che dire di muri e arredi urbani imbrattati con costose vernici con danni milionari, da ragazzi che andrebbero aiutati dallo psicologo oltre che puniti dai genitori e perseguiti per il rimborso danni?
E le centinaia di tenaci autoadesivi o cartelli fatti apporre di notte da Agenzie senza scrupoli che cercano case o offrono lavoro, che rimangono impuniti perché i VV. UU, benché distaccati da anni nei locali del Consorzio, non sono riusciti a darci quell'aiuto che tutti ingenuamente speravamo per contrastare il galoppante degrado?
Eppure basterebbe una briciola di buona volontà, perché l'affissione selvaggia è perseguibile e multabile almeno quanto le auto delle massaie davanti a supermercati!
Io credo che ci voglia più educazione, pazienza, onestà professionale ed impegno da parte di tutti; dobbiamo essere vigili…, (in attesa che il Vigile di Quartiere passi dalla propaganda elettorale a realtà) e dare l'esempio, suggerendo a chi sbaglia, di attenersi alle regole della civile convivenza.
Soprattutto coloro, come Lei, (che a parte il titolo ad effetto del suo articolo sono certo non è per la tolleranza zero) o come me, vicinissimo alle sue idee, impegnati nel sociale, che possiamo intervenire a nome di chi rappresentiamo e che oltre ad un occhio critico ed allenato verso il territorio che intendiamo proteggere, ascoltiamo suggerimenti e lamentele, non dobbiamo commettere l'errore di ferire alcuno con i nostri interventi, a meno che non amiamo leggerci o farci pubblicità.
Anche azioni come quella che mi sono permesso di puntualizzare per senso di giustizia possono suggerire o essere, come lei dice, "fonte ispiratrice di reati ben più importanti".
Le pare giusto ad esempio che qualcuno venga multato perché i suoi rifiuti vengono ritrovati a terra forse per colpa di qualche "disagiato" che nottetempo rovista nei cassonetti?
                                                                                                                      C. Mantovanelli




Chi controlla i controllori?

Comunicati stampa, informazioni facili, strombazzature premature: che fine hanno fatto i pontili per i pescatori a Ostia?
Quello prospiciente il Kursaal è stato prontamente eliminato, nell'arco di pochi giorni, sentita l'aria che supponeva un eventuale riuso della struttura. Fu rimosso, lo stabilimento tornò ad avere una prospettiva senza lo scheletro imperante di un glorioso passato.
Ci stavamo abituando a questo nuovo orizzonte quando cominciarono le lamentele per rimanenze cementizie sotto il pelo dell'acqua.
Qualcuno ha rischiato grosso, nuotando nei pressi.
Accertati questi residui, bastano tre spuntoni con sopra l'avviso ai bagnanti, bandiere rosse di pericolo e alcuni palloni d'attenzione a risolvere momentaneamente il problema. Nascono però i soliti interrogativi.
La Regione ha ordinato il lavoro, l'Ufficio preposto ha espletato la gara, la ditta aggiudicataria ha eseguito l'opera, ma chi ha controllato l'esecuzione?
Ci affidiamo a persone che crediamo responsabili, a ditte certificate, a volte lavoratori stranieri che nulla hanno di congenito con il territorio.
Tutto quello che cercano di fare bene è quello che appare: tutto il resto è sotterrato sotto la sabbia (vedi le spiagge di ponente, residui tossici interrati nelle golene a ridosso del fiume, demolizioni seppellite in riva al mare, massi sotto il pelo dell'acqua, scarichi abusivi in pineta, nei canali, nel Tevere e così via).
A chi la responsabilità quando la perfetta regola d'arte non è eseguita?
Hai voglia a fare editti, leggi 626/494/155/46/90, sono sfilze di numeri in mano a chi sa giostrare e alla speculazione più abietta.
Le regole, poche ma buone, devono tramutarsi in sentimento.
Bisogna tornare a vivere in simbiosi con la Riserva, il mare, la natura, l'ospitalità e difenderla. Non aggredirla come pesci pilota che vivono a ridosso del pescecane per dividere con lui il lauto pasto.
Tante belle cose, innumerevoli iniziative, voglia di fare e brava gente che si sacrifica con mille attenzioni sul territorio sono vanificate, bruciate, annullate, derise dal pressappochismo ignorante ed imperante.
Vogliamo seguire i percorsi, la sequenza di tutti i progetti, dalla partenza all'arrivo, per essere partecipi, corresponsabili, informati, così per il pontile dei Pescatori a ponente, per la copertura del Mercato dell'Appagliatore, le fogne… portiamo a compimento e alla piena funzionalità l'Ente Riserva, creiamo mercati e mercatini specializzati, eliminiamo ambulanti gettati sui marciapiedi delle più belle strade e piazze di Ostia e dell'entroterra.
Massima attenzione anche alla futura metropolitana, per gli stranieri che ne fanno un grande uso è un bel biglietto da visita.
Ora, levate alcune eccezioni, le stazioni stanno migliorando, sono rese vivibili con sottopassaggi decorosi, Forze di Polizia e dell'Ordine inappuntabili, attesi con gentilezza e altrettanta fermezza all'applicazione delle regole di prevenzione e di traffico.
L'abbassamento di tono non dipende più dalla pulizia delle vetture e dei locali sicuramente più curata ma è dovuto a vetri trattati con pseudopitture che impediscono dall'interno di vedere il paesaggio e in quale stazione stai arrivando.
I writers, questo fenomeno abbastanza recente per noi, dipingono e si scrivono chilometri di muro, qualsiasi superficie libera è idonea, bisogna solo stare attenti a non avere la schiena scoperta per non trovarsi tatuati!
Anche questa è una forma espressiva, cosa vuol dire, cosa vuol significare?
Dipingere i muri per km senza nessuno che intervenga è strano….
In certi Paesi, per fatti meno gravi, sono comminate sanzioni indescrivibili, o forse anche questa è arte?
Ma chi controlla i controllori? Vogliamo giudicare sui fatti e non sulle enunciazioni tipografiche, sulle effimere parole fatte di sogni, di buoni proponimenti, di euro e di "faremo".
Dei risultati concreti, sviscerati e messi sotto i raggi X: di questo dovranno tenerci al corrente strada facendo.
Tutto il resto è noia.

                                                                                                                  Giorgio Bertusi - presidente AssHotelOstia




Per ricordarci dell'acqua… anche se non piove!

Il problema dell'acqua è quanto mai attuale anche per gli abitanti di Casalpalocco, Infernetto e Axa che di acqua ne hanno in abbondanza.
È opportuno però sensibilizzare gli abitanti a non sprecare questo bene prezioso, a non inquinare l'acqua delle condutture e a non prelevare indiscriminatamente dalla falda freatica.
I media continuamente sottolineano i problemi della recente siccità e la scarsa disponibilità futura anche per il nostro Paese oltre che a livello mondiale.
Lo scorso 22 marzo 2002 il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, sotto l'alto Patronato del Presidente della Repubblica ha organizzato, a Roma, nel complesso del Vittoriano, la Giornata Mondiale dell'Acqua.
Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, particolarmente attento ai problemi ambientali italiani e internazionali ha inviato un proprio messaggio di saluto in occasione della 2ª edizione di questa giornata celebrativa. Anche il Segretario Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha inviato il proprio messaggio nel quale ha affermato che i problemi mondiali dell'acqua possono essere "catalizzatori di cooperazione".
Hanno partecipato alla manifestazione il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Gianni Alemanno, e il Direttore Generale del Corpo Forestale dello Stato Giuseppe Di Croce.
Il Ministro Alemanno ha presentato la giornata celebrativa dell'acqua dichiarando che "il nostro obiettivo è diffondere in Italia una nuova cultura dell'acqua cercando, soprattutto, il coinvolgimento del mondo giovanile".
Nel corso della manifestazione sono stati conferiti i Premi Internazionali "L'Acqua e l'Agricoltura" al Direttore Generale della FAO Dr. Jacques Diouf e al Segretario Generale dell'Organizzazione Metereologica Mondiale (W.M.O.) Prof. Godwin O. P. Obasi.
In quell'occasione è stato sottolineato dal rappresentante della FAO il problema legato all'agricoltura e alla mancanza di cibo per gran parte delle popolazioni del globo. Tale preoccupazione viene accresciuta dai problemi della gestione agricola dei suoli e dall'impressionante aumento delle superfici inaridite dalla desertificazione.
Sono stati rammentati i problemi climatici di grandezza planetaria, la mancanza delle piogge e l'aumento della aridità del globo e della più recente siccità provocata dalla mancanza delle precipitazioni atmosferiche.
Le più recenti proiezioni prevedono che nel 2020, quando la popolazione mondiale sarà di circa 8 miliardi, più di 3 miliardi di persone sarà senza acqua potabile.
L'acqua infatti viene consumata soprattutto per l'agricoltura (70%), per l'industria (25%) e solo il rimanente 5% è disponibile per l'uso potabile.
L'enorme disparità e disuguaglianza nell'uso dell'acqua fa sì che un abitante del nord America ne ha a disposizione 425 lt. al giorno, un europeo 150 lt. e un africano solo 10 lt.
Si tratta quindi di impegnarsi in futuro per riprogrammare i sistemi di irrigazione, per non inquinare attraverso i processi industriali, per non alterare gli equilibri del clima e per non prosciugare le falde.
Contemporaneamente la Giornata Mondiale dell'Acqua è stata celebrata con manifestazioni significative e rappresentative di questo prezioso elemento.
L'Accademia dei Lincei ha promosso le "Conversazioni sull'Acqua" per rimarcare il problema delle risorse idriche e delle sviluppo economico, dello sviluppo agricolo, lo sviluppo sostenibile e l'equilibrio dei sistemi idrici naturali e delle malattie legate all'acqua, quali la malaria in Africa.
Originali manifestazioni sono state attivate promuovendo "Incontri con l'acqua".
In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua il ciclo naturale di questo prezioso elemento è rappresentato da eventi che simboleggiano i tre momenti significativi della sua vita: l'acqua che sgorga dalle sorgenti, l'acqua dei fiumi che attraversa le città, l'acqua che raggiunge i cittadini con le fontane.
Il programma degli incontri con l'acqua ha permesso a cittadini e studenti, con l'ausilio del Corpo Forestale dello Stato, di visitare il 22 marzo 100 sorgenti tra le più significative e accessibili distribuite su tutto il territorio nazionale.
Inoltre nelle più note città fluviali italiane manifestazioni e feste sono state organizzate per riscoprire il ruolo fondamentale che i fiumi hanno avuto per la civiltà urbana.
La nostra Associazione A.P.I.C.E. ha organizzato, con l'ausilio di scuole elementari e medie, visite alle fontane più antiche, più belle e più note per comprendere il ruolo sociale e storico dell'acqua nella comunità.

                                                                                                                  Dr.Ing. Aleandro Tinelli
                                                                                          responsabile per l'ambiente dell'Associazione A.P.I.C.E.


Palocco: Consorzio e carature

Gentili Consorziati di Casalpalocco,
tutti noi siamo convocati all'assemblea generale del 28 giugno prossimo perciò, sempre con intenti costruttivi, mi rivolgo a Voi per evidenziare che nell'ultima assemblea fu presentata, a firma di 15 consorziati, una mozione dall'oggetto: "Amministrazione del Consorzio, carature consortili".
Con la necessaria premessa che il precedente CdA dichiarò "invariata la situazione del contenzioso carature" e che ciò, unitamente al caso Corvini, determinò la presentazione della mozione di cui all'oggetto, vogliamo sottolineare che:
1. la mozione, già presentata e consegnata dall'allora presidente al nuovo consiglio d'amministrazione, rimane agli atti come utile documento di lavoro;
2. il "contenzioso carature" va esaminato e risolto definitivamente nell'interesse di tutti i consorziati.
Sarà necessario anche un parere legale scritto che tenga conto di quanto già emerso in sede di Cassazione.
3. l'intera problematica sarà portata urgentemente all'attenzione dei consorziati e dei proprietari, o supposti tali, d'aree e beni che si trovino all'interno del consorzio di Casalpalocco;
4. gli uffici consortili renderanno edotti i consorziati sulle modalità di ripartizione delle carature consortili a seguito dell'acquisizione, da parte di privati cittadini, di vaste aree consortili di cui il consorzio è stato consegnatario e custode per vari anni.
Indicato quanto sopra, l'assemblea ritiene che l'attuale situazione negativa, che coinvolge il consorzio, risenta dell'estrema superficialità con cui l'amministrazione ha affrontato l'intera questione concernente la vendita di tutte le proprietà residue della SOGENE S.p.A. nel comprensorio di Casalpalocco.
Si pensi che non risulta l'amministrazione abbia mai proposto ai consorziati l'acquisizione delle aree, indicando nello stesso tempo soluzioni percorribili; né abbia comunicato informazioni preventive ed ufficiali, se non a cose avvenute!
Compito dell'attuale amministrazione sarà quello di dare basi solide e certe ad ogni aspetto controverso e non chiarito della gestione amministrativa del consorzio di Casalpalocco (statuto, convenzione con il Comune di Roma e piano regolatore del consorzio, strade consortili nel loro complesso, depuratore, contributi comunali per il consorzio, illuminazione, verde pubblico…..).
Fare chiarezza - su varie questioni irrisolte, che sono continuamente dibattute nelle sedi legali, consortili, intercondominiali o condominiali - corrisponde certamente ad interessi singoli e collettivi dei consorziati!
Alla vigilia di un'altra assemblea, mi pare legittimo affermare che i temi trattati dalla mozione restino attuali e che non possano ricondursi al solo e pur complesso problema delle carature.
Nell'ottica di una trasparente, produttiva e democratica amministrazione ritengo indispensabili due strumenti: quello informativo e quello d'indirizzo amministrativo.
Per l'informazione e la sua trasparenza credo che si stia procedendo bene (PianetaVerde, utilizzo bacheche) anche se i contenuti non hanno ancora la valenza di quelli richiamati nella mozione.
Per l'indirizzo amministrativo assembleare, supportato dallo Statuto del Consorzio e dagli Atti della convenzione con il Comune, siamo decisamente carenti.
Gli ordini del giorno assembleari non consentono di svolgere un compito che vada più in là delle classiche relazioni, approvazioni di bilanci, rinnovi cariche o quanto interessa chi amministra.
Si sa ….il tempo ….l'ora tarda …..il rischio di dover rispettare dei vincoli… tutte cose da evitare! Così si sviluppano casi indicativi: Corvini e quant'altri, Sert, trasformazione ex vaccheria, terreno agricolo edificabile?
Aree e verde inedificabili di proprietà S.G.I. oggi edificabili?
Case di riposo in alberghi? Planimetria generale del Consorzio messa in discussione, così come sono messe in discussione le aree a verde pubblico, proprietari d'abitazioni e/o terreni all'interno del Consorzio che ritengono di non avere l'obbligo di pagare le quote consortili che tutti noi siamo obbligati a versare! Ma il Consorzio che ci sta a fare?
Trenta anni fa, quando comperai casa dalla S.G.I., il piano urbanistico convenzionato con il Comune di Roma prevedeva un rilevante quantitativo di verde di "uso pubblico" (272.000 metri quadrati) distribuito in determinate zone del quartiere così come illustrato nella planimetria generale.
Il piano regolatore non prevedeva la possibilità d'incrementi delle cubature edilizie e l'impianto fognario e di depurazione, così come l'impianto d'irrigazione, erano stati dimensionati a misura.
In sintesi, si pervenne alla creazione del Consorzio obbligatorio di Casalpalocco per amministrare il bene e le proprietà "comuni" tra le quali rientra il verde pubblico, la sede laterale della C.Colombo per uno sviluppo di circa 2400 metri e tutto ciò che fa parte delle "iniziative dirette" della S.G.I. alla realizzazione delle infrastrutture di quartiere.
Questa è la promessa di vendita fatta agli abitanti di Casalpalocco!
Promessa che è stata formalizzata con gli Atti d'acquisto, con precisi vincoli ed obblighi dei consorziati per la tutela delle proprietà comuni; a cappello di tutto ciò vi è la convenzione con il Comune di Roma.
Il Consorzio di Casalpalocco ha gli strumenti e l'investitura per curare con determinazione il bene comune così come ha l'onere di informare e tutelare i consorziati!
Lo farà, finalmente? Pretendendo anche la nostra partecipazione ed accettando un indirizzo amministrativo?

                                                                                                                  A. Gariup


LA POSTA DI ZEUS
Il Consorzio di Palocco

Sommario n° 64 - Giu. '02