Consorzio AXA: un'assemblea al valium
di Luca Leonardi



L’Axa non finisce mai di stupire.
Dopo la massiccia partecipazione all’assemblea organizzata dal CdQ Axasicura per scongiurare il raddoppio di Via dei Pescatori nel quartiere (sala strapiena e gente in piedi, un fatto inusuale!), a distanza di un paio di mesi si è replicato con una delle assemblee consortili più tranquille degli ultimi anni.
Utenti che potevano parlare senza essere continuamente interrotti, un presidente che ha potuto esporre il lavoro annuale svolto dalla sua deputazione senza che per questo l’assemblea degenerasse tra urla e strepiti.

Sarà stato per un registratore messo a bella posta sulla scrivania per aiutare nella verbalizzazione (ver- ba ...manent!), per il buon lavoro portato a termine nell’anno in corso o per l’ottima conduzione del presidente Longo dei lavori dell’assemblea, fate voi, fatto sta che si è finalmente assistito a una vera e propria “moglionizzazione” del dibattito (per i meno addentro, il sig. Moglioni è quel benemerito del quartiere che, intervenendo a ogni assemblea consortile che io ricordi, espone con precisione e costruttività - e dunque intelligenza - il proprio punto di vista sulla gestione consortile e offre il proprio utile contributo, senza polemiche pretestuose ma con spirito costruttivo alla riuscita al dibattito assembleare).
Quest’anno è successo il miracolo: non si sono sentiti interventi contrari “a prescindere”, ma ognuno  ha motiva-

to il proprio punto di vista, senza per questo evitare la polemica, ma evitando di renderla sterile e fine a se stessa.
Un atteggiamento costruttivo che ha elevato il dibattito, nel quale non sono mancati momenti di teatralità che hanno, in alcuni casi, contribuito a stemperare gli animi, comunque ben disposti.
Tutti d’accordo che il lavoro del Consorzio può essere teoricamente migliorato (anche se è difficile farlo senza ritoccare il bilancio): il fatto è che ormai i problemi al nostro quartiere possono provenire principalmente dall’esterno, tra colate di cemento nei quartieri o terreni limitrofi (“Corvialetto” di Malafede o B30 di Stagni) o possibili strade di scorrimento che minacciano la residenzialità dell’Axa.
Anche nell’intervento più polemico, relativo all’incremento del contributo comunale al bilancio che ha raggiunto il 50%, non è mancato l’intento costruttivo: d’accordo, il sunto del discorso, le spese consortili a carico degli utenti diminuiranno, ma attenzione a non privarci del controllo sulla gestione e della rappresentatività degli eletti nel CdA consortile.
Se infatti un singolo utente (il Comune di Roma) potrà continuare ad eleggere, in proporzione alla carature di cui dispone (il 50%) ben 5 dei 9 consiglieri del Consorzio (dunque la maggioranza che poi elegge il presidente del Consorzio)... tanto varrebbe, secondo lo Statuto attuale, evitare di convocare le prossime assemblee consortili, risparmiando decine di milioni, e farsi mandare direttamente per fax le decisioni del rappresentante del Comune di Roma.
Una strada senza uscita, dunque?
No. Basterà, durante i lavori di modifica dello Statuto consortile, invocati da più parti, limitare il numero di preferenze esprimibili nel voto di ogni utente (da 5 a 2, per esempio) per far sì che il peso dei “grandi elettori” (anzi dell’unico grande elettore, il Comune di Roma) si riduca, così da garantire in seno ai prossimi Consigli di Amministrazione una effettiva rappresentatività degli interessi dei cittadini dell’Axa.
Ma questa è solo una delle tante proposte possibili: le pagine di ZEUS sono pronte ad ospitare i pareri e le teorie di chiunque volgia contibuire a un dibattito che non potrà non essere il più allargato possibile.

Il Consorzio dell'Axa

sommario n° 64 - Giu. '02