Intervista a:

Philippe Leroy

di Cristina Castagnaro




Francese di origine, romano di adozione e laziale per scelta.
Questo è Philippe Leroy - Beaulieu, in arte semplicemente Philippe Leroy.
Attore di fama internazionale, Monsieur Leroy inizia la sua carriera a Parigi girando un film per Jaques Becker dal titolo Le Trou.

Successivamente prende parte alla guerra d'Algeria come volontario, ufficiale di riserva nei parà, ed in seguito comincia a calcare molti teatri d'Europa, sino a raggiungere Roma, dove si stabilisce definitivamente.
Molti i film di successo da lui interpretati, fra i quali Senilità di Bolognini, La Mandragola di Lattuada, Don Bosco di Castellani sino al recente Nikita di Luc Besson.
Monsieur Leroy la sua carriera è ricca di esperienze importanti, lei ha lavorato con dei registi davvero famosi. Se dovesse fare una scelta: cinema o teatro?
Sono entrambe due mie grandi passioni. Da ogni arte ho ricevuto moltissimo e dato altrettanto. Ovvio che sul palco entri in contatto assoluto con il pubblico, diventi parte integrante di quello. Chi calca la scena nel vero senso della parola rimane "intrappolato" in quelle emozioni davvero speciali.
Quali sono i suoi piccoli vizi di vita?
I miei piccoli-grandi vizi di vita sono il paracadutismo, sport estremo al quale non rinuncio mai (ho all'attivo oltre 1400 lanci in caduta libera!), le sigarette, sono un'incallito fumatore: le bionde prevalgono sulla mia vita! Ed ovviamente la Lazio, la squadra che seguo da quando era praticamente poco più che un ragazzino.
Prima parlava di paracadutismo… sappiamo che lei fa parte della S.S. Lazio Paracadutismo. Quali sono le emozioni nel lanciarsi nel vuoto?
Quel giorno è stato memorabile. Ogni volta che mi lancio in ogni caso provo delle emozioni indescrivibili ed una gioia inenarrabile.
È l'emozione più bella del mondo perché si instaura un rapporto fra cielo e terra del tutto particolare.
Come mai ha scelto di vivere a Roma e non in Francia, dove è nato?
Gli italiani sono un popolo straordinario, gente generosa, e Roma è una città bellissima.
Qui in Italia ho spostato un'italiana ed ho costruito la mia famiglia.
Abito all'Isola Farnese, un borgo medievale ancora intatto dove si sposano insieme archeologia e natura.
Qui a casa in tutta tranquillità e nel tempo libero posso dedicarmi alla scultura, il mio hobby preferito!

LE INTERVISTE

Sommario n° 63 - Mag. '02