Il Consorzio di Casalpalocco informa:
a cura del CdA del Consorzio di Casalpalocco

Da ZEUS n° 61 - Marzo 2002



                                        Roma, 5 marzo 2002
On. Walter VELTRONI
Sindaco di Roma
Piazza del Campidoglio, 1
00186 ROMA

e p.c Al Commissario
Liquidatore della SOGENE
Società Generale Immobiliare
Dr. Pasquale MUSCO
Piazzale Belle Arti, 3
00196 ROMA

On. Marco CAUSI
Assessore al Bilancio del Comune di Roma
P.za del Campidoglio, 1
00186 ROMA

On. Claudio MINELLI
Assessore al Patrimonio del Comune di Roma
Lungotevere dei Cenci, 5
00186 ROMA

Al Presidente della
Commissione Bilancio del Comune di Roma
Lungotevere dei Pierleoni, 1
00186 ROMA

Al Presidente della
Commissione Patrimonio del Comune di Roma
Lungotevere dei Pierleoni, 1
00186 ROMA
On. Stefano CARDINALI
Assessore al Patrimonio del XIII Municipio
P.za della Stazione Vecchia, 26 00122 ROMA

Al Dipartimento IX - I.U.O. S.A.P.L.C.
Ing. A.PARADISI
V.le Civiltà del Lavoro, 10 - 00144 ROMA

Egregi Signori,
Vi comunico che, a seguito di atto di citazione del 12 aprile 1999, il Tribunale civile di Roma, a conclusione dell'istruttoria, ha pronunciato la sentenza n. 1427/02 pubblicata il 16/1/2002, con la quale ha accertato la nullità parziale dell'atto di compravendita a rogito notaio Pietro Mazza 26.1.94 rep. n. 60996/19560, nella parte in cui gli appezzamenti in località Casalpalocco "non risultano meglio identificati e comunque non compresi nell'elenco dei beni immobili di cui al regolamento di gara e successiva aggiudicazione".
A tal fine alleghiamo copia della sentenza affinché siate edotti del nuovo stato delle cose.
La richiamata pronuncia del Tribunale chiarisce lo scenario giuridico relativo al comprensorio di Casalpalocco, riconoscendo completamente la fondatezza delle tesi sempre sostenute da questo Consorzio.
Ciò premesso, anche al fine di evitare in futuro il ripetersi di errori relativi ai soggetti legittimati, e alla oggettiva situazione giuridica, così come è avvenuto in passato, riteniamo indispensabile un incontro esclusivamente tra i soggetti citati nella presente, che chiarisca i rispettivi ruoli e competenze nel rapporto relativo ai beni comuni di Casalpalocco.
Tutto ciò comporta da parte dei soggetti destinatari della presente, la immediata cessazione di ogni rapporto con il Corvini, soggetto privo di alcuna legittimazione, sostanziale e processuale, con riguardo alla maggior parte delle aree oggetto del richiamato atto di compravendita (tra le quali rientrano, a modo di esempio, la rete stradale e relative pertinenze; l'area, con un'estensione pari a circa 25.000 mq., compresa tra Viale Gorgia di Leontini, Via dei Pescatori, Via Aristo di Ascalona, Via Diofanto con soprastanti capannoni prefabbricati; la fascia verde di circa 60.000 mq. a sinistra del Canale di Casalpalocco, meglio nota come "Pratone", confinante con Via Ipponatte, Via Diofanto, Via Apelle, Via Prassilla ).
In attesa di una Vostra pronta comunicazione in ordine alla richiesta di incontro finalizzato a definire i ruoli del Consorzio, della Sogene e del Comune, unici soggetti legittimati, Vi inviamo i nostri migliori saluti.
                                                                                                                      Il presidente
                                                                                                                  Dr. Fabrizio Testa




ALBERI E DISTANZE

Continuano a pervenire al Consiglio di Amministrazione del Consorzio richieste di abbattimento di alberi posti a distanze dal confine, a volte, presunte non legali.
Tenuto conto che dette richieste sono tante e, in alcuni casi, assurde e pretestuose, abbiamo richiesto un parere legale all'Avv. Angelo Remedia in merito alla legislazione che regola le distanze degli alberi dai confini.
Riteniamo, opponendoci alle richieste di abbattimento, di agire a tutela di quel "pianeta verde" che tutti vogliamo conservare.
Ecco quanto trasmessoci dall'Avv. Remedia:

PARERE LEGALE

Il Consorzio di Casalpalocco ci ha sottoposto il seguente quesito:
"Gli alberi siti ad una distanza minima o addirittura confinanti con i fondi privati dei consorziati, e pertanto in violazione a quanto prescritto dalla legge, a quale regolamentazione giuridica sono sottoposti?
Considerato inoltre, che tali alberi ad alto fusto risultano essere stati piantati antecedentemente alla costruzione delle abitazioni confinanti o poste a distanza minima, può il proprietario di quest'ultima chiedere ed ottenere la estirpazione dei medesimi?"


L'art. 892 del Codice Civile stabilisce le distanze legali che devono intercorrere tra gli alberi (a seconda del tipo di albero), e i fondi confinanti.
Prima di addentrarci nell'analisi giuridica e giurisprudenziale della problematica oggetto del presente parere, è bene ricordare che la legge, a riguardo, detta una disciplina destinata ad operare solo in mancanza di regolamenti o usi locali.
In questo senso, abbiamo già avuto occasione (in un precedente parere) di condurre un'attenta analisi della normativa comunale e regionale, all'esito della quale è risultata una totale mancanza di regolamenti o usi; piena vigenza deve riconoscersi pertanto alla normativa codicistica.
Doverosa appare una ulteriore precisazione: il codice civile prescrive le distanze minime da osservarsi nel caso in cui si intenda piantare alberi nelle vicinanze di confini con altre proprietà, sancendo espressamente quali conseguenze derivino dalla loro inosservanza.
Orbene, tale normativa risulta inapplicabile al caso in questione, in quanto il dettato normativo si riferisce espressamente ai casi in cui gli alberi vengano piantati, o nascano, successivamente alla edificazione delle costruzioni adiacenti.
Infatti, l'art.892 sopracitato, statuisce: "Chi vuole piantare alberi presso il confine deve osservare le distanze stabilite dai regolamenti e, in mancanza, dagli usi locali. Se gli uni e gli altri non dispongono, devono essere osservate le seguenti distanze dal confine: ... tre metri per gli alberi di alto fusto".
Per alberi ad alto fusto debbono intendersi quelli il cui fusto, semplice o diviso in rami, sorge ad altezza notevole, come sono i noci, i castagni, le querce, i pini, i cipressi, gli olmi, i pioppi, platani e simili, e quindi anche i pini marini frequenti nel territorio del Consorzio.
Ed ancora, sulle conseguenze della violazione di tali distanze legali, l'art.894 c.c. così recita: “Il vicino può esigere che si estirpino gli alberi e le siepi che sono piantati o nascono a distanza minore di quelle indicate dagli articoli precedenti.”
Si tratta allora di individuare il momento storico della nascita o del piantamento degli alberi a confine ossia se precedenti o successivi alla nascita del confine stesso cioè della lottizzazione dei terreni.
Se gli alberi vengono piantati in un momento successivo il vicino può esercitare i diritti su menzionati, se al contrario gli alberi sono preesistenti, il vicino non ha diritto né di chiedere l'estirpazione né un ristoro di danni.
È ancor più da evidenziare che ove si vertesse nella prima ipotesi (alberi piantati successivamente) le richieste del vicino debbono essere rettamente rivolte.
Chi è tenuto ad adempiere al dettato normativo è il proprietario del fondo limitrofo che avrebbe piantato illegittimamente e cioè a distanza non legale, l'albero.
Ciò posto, poiché proprietario dei fondi non è il Consorzio (che al più è un manutentore) ma la società generale immobiliare o i suoi aventi causa, è a quella che andranno indirizzate simili richieste.
Il compito del manutentore, infine, sarà solo quello di adoperarsi per curare gli alberi nel modo più congruo e normale, atto ad evitare danni a terzi.
In ultimo è doveroso precisare che l'art.895 del codice civile, nel sancire il divieto di ripiantare alberi morti, recisi o abbattuti, i quali trovavasi a distanza non legale, recita, al secondo comma: "La disposizione non si applica quando gli alberi fanno parte di un filare situato lungo il confine".
Il Legislatore quindi, nei casi in cui si tratti di alberi che costituiscano un filare, ha derogato alla normativa generale sulle distanze legali mosso chiaramente dall'intento di tutelare altre priorità.
                                                                                                                  Avv. Angelo Remedia




EUCALIPTI

Il Consorzio di Casalpalocco ha richiesto un parere al dr. Giancarlo Gemignani, già vicepresidente del WWF, una consulenza sugli eucalipti siti in Via Prassilla, al fine di provvedere al più presto a un’opera di bonifica della zona.
Ecco quanto riportatoci dall’emerito studioso.

Analisi-tecnica della fascia di eucalipti di Via Prassilla

Come già anticipato nella mia precedente relazione del 27-3-2000, confermo la necessità d'intervenire urgentemente nella gestione della fascia di eucalipti di Via Prassilla.
Infatti, le condizioni di degrado di detta alberatura hanno ormai raggiunto livelli tali, soprattutto nella parte terminale superiore a partire dal Viale Gorgia di Leontini, da rendere non più procrastinabili lavori di riordino e manutenzione straordinaria, indispensabili per le seguenti motivazioni:

Ragioni di pericolosità

La presenza di diverse piante morte, ma ancora In piedi, per la presenza dei cosiddetto "Tarlo degli eucalipti" (Phorocantha semipunctata) un insetto xilofago le cui larve scavano ampie e numerose gallerie nel tronco fino a causare velocemente la morte dell'intera pianta), insieme alla scarsa stabilità di numerose piante, correlata alle caratteristiche morfometriche delle chiome spesso sensibilmente squilibrate per interventi di ceduazione, capitozzatura e potature effettuate nel passato in maniera parziale e scorretta, rappresentano un elevato grado di pericolo per il rischio di caduta di grossi rami e d'intere piante, anche sulla sede stradale.

Ragioni di ordine biologico

L'intera fascia si presenta oggi molto eterogenea con un soprassuolo disetaneo, disforme per dimensioni, portamento e con un elevato numero di piante già morte o deperienti.
Certamente la mancata applicazione di trattamenti selvicolturali appropriati quali le ceduazioni periodiche ed a brevi cicli che nelle alberature e frangiventi di eucalipti piantati a forte densità come nel nostro caso, garantiscono il massimo dinamismo evolutivo a tutto il sistema per almeno 3-4 rotazioni, hanno ridotto sensibilmente la capacità pollonifera delle singole ceppaie, ormai scarsamente vitali e molto prossime alla loro morte biologica.
Le ceduazioni tardive effettuate in modo occasionale e, soprattutto, soltanto parzialmente (alcune piante sono state ceduate una volta soltanto parzialmente, altre due e molte mai) hanno favorito la competizione eccessiva tra i singoli alberi con individui fortemente dominanti che hanno ostacolato il normale sviluppo di quelli ceduati o più deboli.
Anche gli interventi di capitozzatura avrebbero meritato maggiore attenzione.
Il taglio di recisione sul tronco, tra l'altro effettuato troppo in alto e soltanto su alcuni filari, provoca sempre uno "stress" fisiologico sull'intera pianta e comunque dà origine ad una nuova chioma di forma alterata, più debole e con minore resistenza ai venti e sempre bisognosa d'interventi successivi di potatura di formazione e di alleggerimento che, purtroppo, non sono mai stati eseguiti.
Praticamente le piante capitozzate, anziché un fusto indiviso, diritto e senza grosse branche, presentano invece numerose biforcazioni tutte all'altezza del taglio, con grossi rami, spesso male orientati e facilmente soggetti ad essere stroncati dal vento, quasi sempre nel punto d'intersezione col tronco.

Ragioni di ordine ecologico e paesaggistico

La fascia di eucalipti di via Prassilla, realizzata quasi un secolo fa per costituire una efficace protezione contro i venti impetuosi che soffiavano nella zona, allora pienamente giustificata per le peculiari caratteristiche degli eucalipti e perché l'area era completamente spoglia, oggi risulta non più funzionale e nemmeno necessaria.
Anche la mutata realtà storico-culturale e la cresciuta sensibilità ambientale in generale e paesaggistica in particolare, consigliano la totale eliminazione degli eucalipti e la loro sostituzione con altre specie tipicamente mediterranee.
Pertanto, allo scopo di ottenere una più armoniosa e completa identità paesaggistica di tutto il comprensorio di Casalpalocco, è auspicabile uniformare la composizione vegetazionale di Via Prassilla con quella delle altre strade principali, sostituendo gli eucalitti con una nuova alberatura pluristratificata di Pinus pinea nello strato dominante, Quercus ilex in quello intermedio e arbusti con fiorifere a terra.
Ciò premesso, e consapevole dell'impatto visivo e psicologico che può suscitare nell'opinione pubblica il taglio di alberi di notevoli dimensioni o, peggio ancora, di una intera alberatura, nonché degli elevati costi che questa operazione richiederà, allo scopo di contenere l'emotività dei cittadini e ripartire in più anni la spesa complessiva, si suggerisce quanto segue:

A brevissimo termine

Eliminare completamente gli eucalipti, compresa l'asportazione delle ceppaie e grosse rodici, nella tratta superiore di via Prassilla (circa un centinaio di metri), e loro sostituzione con pochi esemplari, ma sufficientemente sviluppati di Pinus pinea.
Queste piante dovranno essere messe a dimora preferibilmente al centro dell'aiola spartitraffico o comunque quanto più possibile distanti dai bordi stradali, al fine di contenere il sollevamento della pavimentazione provocato dalle grosse radici e l'eventuale caduta accidentale di grossi rami sulla sede stradale. Oltre al posizionamento, molto importante è anche la distanza tra pianta e pianta, che non dovrà scendere al di sotto di 10-15 metri.
Negli spazi liberi potranno essere collocati i lecci, possibilmente a piccoli gruppi, ma sempre sufficientemente distanziati tra loro per evitare esasperati fenomeni di competizione. Nel piano basale troveranno spazi adeguati gli arbusti ed eventuali fiorifere, da collocare principalmente ai margini esterni della fascia, lungo i bordi stradali.
Nella parte restante della fascia, dovrà essere effettuato un forte diradamento selettivo eliminando circa il 50% degli eucalitti presenti.
Ovviamente si dovranno eliminare tutte le piante meno vigorose, deperienti o con chioma irregolare o squilibrata, compreso la devitalizzazione delle ceppaie.
Altro parametro da tener presente nella scelta delle piante da rilasciare, è il loro posizionamento: si dovranno preferire sempre quelle più distanti dal bordo strada e ad ognuna andrà assicurata una sufficiente spaziatura in modo da evitare fenomeni di eccessiva competizione o larghe radure.
Su alcune piante di eucalipto che rimangono, ma soprattutto sui pochi esemplari di pino presenti e che chiaramente, se in buone condizioni vegetative, dovranno essere mantenuti, è da prevedere una potatura di alleggerimento ed equilibratura, per recuperare, per quanto possibile, la posizione corretta delle chiome rispetto alla base del tronco.
Così procedendo, non solo si elimineranno tutte le situazioni a rischio, ma si conferirà anche un maggiore dinamismo biologico, compresa una maggiore resistenza ai parassiti, all'intero sistema che risulterà sensibilmente migliorato anche sotto l'aspetto visivo e ricreativo.

A medio termine

Le operazioni sopradette sono quelle minimali, tuttavia non sono certamente esaustive e si raccomanda di programmare sollecitamente la totale sostituzione degli eucalipti perché, come più volte già ripetuto, sono ormai prossimi alla fine del loro ciclo e, ragionevolmente, non esistono altre alternative meritevoli di essere prese in considerazione.

Conclusioni

Per una ragionevole pianificazione degli interventi futuri, particolarmente utili possono risultare i lavori da effettuarsi, come inizio, limitatamente ad una modesta superficie nella parte superiore della fascia.
Questi lavori consentiranno di valutare specificatamente necessità, tempi, modalità e costi relativi dei vari interventi.
In particolare si potrà verificare cosa offre il mercato per la collocazione del legname ricavato, per la preparazione del terreno, per l'approvvigionamento del materiale vivaistico necessario e la messa a dimora delle nuove piante.
Altro aspetto di importanza fondamentale è l'informazione e la divulgazione.
Soltanto se tutti i consorziati conosceranno preventivamente e dettagliatamente i lavori di bonifica e riordino che il consorzio intende realizzare, magari partecipando criticamente anche alla fase di progettazione, si potranno evitare polemiche e conflitti d'opinioni, che, nella maggioranza dei casi, sono conseguenza di scarsa conoscenza o errata informazione.




DISINFESTAZIONE

È iniziata la campagna 2002 per la lotta alle zanzare. Il successo dell’iniziativa risiede nella prevenzione.
Tutti i consorziati sono chiamati a collaborare affinché il trattamento antilarvale venga esteso a tutto il Comprensorio.
A tal fine è stato concordato con la Ditta appaltatrice un costo contenuto a soli 5 euro per singolo trattamento nei giardini privati.
I trattamenti antilarvali devono essere fatti nel periodo marzo/ottobre.
Invitiamo tutti i consorziati a prenotare l’intervento, chiamando la ditta S.I.D.E.R. (06 50.93.03.02) per concordare l’appuntamento.
Il trattamento antilarvale di marzo viene offerto gratuitamente.
Ricorda: la prevenzione comincia da casa tua!


Il Consorzio di Casalpalocco
Sommario n° 61 - Mar. '02