E nei festeggiamenti dello scudetto giallorosso
a Casalpalocco.... venne crocefisso un laziale!
di Luca Leonardi


Uno scudetto atteso diciott’anni e festeggiato in maniera spettacolare ma composta.
Dopo i cortei che hanno invaso le strade di Roma per tutta la domenica di Roma-Parma, fino a notte inoltrata; le feste che hanno interessato i vari quartieri della Capitale, le bandiere e i festoni appesi in ogni angolo della Città Eterna e che hanno colorato di giallorosso balconi, finestre e strade (dall’incredibile effetto scenico quelli che hanno ricoperto Viale di Castelporziano all’Infernetto!) anche Casalpalocco, nel giovedì successivo alla vittoria del terzo scudetto, ha voluto distinguersi nei festeggiamenti tricolore.
Il tam-tam era partito la mattina dalle onde di Radio Incontro: la sera alle 21.30... crocefissione del laziale in Piazza Herzl.
Superato il primo attimo di perplessità, si capiva che il corteo sarebbe partito dal piazzale di fronte all’Omero!
All’orario convenuto, con una puntualità insolita per essere a Roma, iniziava il Calvario del tipo che vedete fotografato a lato: d’altronde ognuno ha la sua croce e quella del laziale non poteva che essere giallorossa!

Oltre trecento persone hanno seguito il povero martire biancoceleste accollarsi il peso della sconfitta, urlandogli ogni sorta di insulto, tra i quali il peggiore era, ovviamente, “Laziale”!
Mentre il corteo si ingrossava raggiungendo il migliaio di persone per la Via Prassilla e Via Alessandro Magno, fra cori e sberleffi per il cugino della provincia, si raggiungeva Largo Antifane dove, tra fiaccole, fumogeni e bandiere giallorosse, il malcapitato veniva legato alla croce e letteralmente issato sul prato dell’isola 46 fra gli sguardi sorpresi dei tanti spettatori sui balconi dei palazzi di Largo Esopo.
Si dava lettura dei capi di accusa nei confronti del cugino-burino e dei vangeli secondo Totti, Sensi, Batistuta e Capello. La folla applaudiva divertita dalla pantomima e, raggiunte ormai le 23.00, decideva di spostarsi in massa a Via Erodoto, per omaggiare il Re Leone!
Molti a piedi, qualcuno in auto, il corteo dei tifosi in delirio raggiungeva la villa di Gabriel Batistuta, chiedendogli a gran voce di uscire a salutare e benedire la folla!
Veniva suonato il citofono della villa a più riprese, mentre le urla festanti dei tifosi palocchini preoccupavano forse il campione giallorosso... con l’unico effetto di far intervenire una volante dei Carbinieri che riusciva a ristabilire l’ordine, per la buona pace dei vicini di casa del centravanti argentino.

Notizie da Palocco

Sommario n° 54 - Lug. '01