C. d. Q. AXA
Il tormentone di Via Macchia Saponara

di Margherita Rossetti

Desidero spiegare i fatti di questa settimana sul tormentone dei lavori davanti ai terreni incolti su via Macchia Saponara. Il 3 aprile, con Francesco Longo, presidente del Consorzio AXA, Franco Di Pietro, presidente della Polisportiva Axa, la mamma di Alessandro e con amici del Comitato di Difesa Civica e Ambientale e del Comitato Axa, ci siamo recati nella sede del Consiglio Circoscrizionale.
Siamo stati ricevuti dal Presidente del C.C.  Paolo Orneli e dal Presidente della Commissione LL.PP. Carlo Barretta. L'atmosfera non era, né poteva essere, molto distesa.
La mamma di Alessandro ha chiesto spiegazioni sui motivi che avevano determinato il ribaltamento del progetto che i tecnici circoscrizionali avevano approntato con inizio da via dei Pescatori (..."inoltre si affacciano sulla via numerose abitazioni ed attività commerciali che comportano un flusso pedonale piuttosto consistente" - piano investimenti anno '99, opera n. 29, progetto finanziato con Alienazione Acea, fondi stanziati £.500.000.000, Int. 2 08 01.OMC DAC).
Il Presidente dell'Axa, geom. Longo, ha stigmatizzato il comportamento dell'Amministrazione ed ha comunque offerto la disponibilità a trovare una soluzione che salvaguardasse il diritto più che legale degli abitanti alla sicurezza, anche facendo collegare momentaneamente le fognature per la raccolta delle acque piovane al depuratore privato del Consorzio Axa, visto che in una riunione cui aveva partecipato, era stato limitato il numero delle docce per il punto verde adducendo la motivazione che un numero maggiore avrebbe creato problemi all'impianto di sollevamento.
In questa maniera l'Amministrazione non avrebbe dovuto affrontare una considerevole ma comunque doverosa spesa per collegare tali acque al depuratore di Acilia prima di farle confluire nel canale Palocco.
Interesse primario di Francesco Longo era la tutela di tutti gli abitanti con uscita pedonale diretta su quella strada, ma soprattutto di quella del piccolo Alessandro, di Anna, l'ottantottenne su sedia a ruote che non può uscire di casa e del ragazzo disabile che vive poco più avanti.
La richiesta era in sintesi questa: non realizzare l'asfalto fino all'arrivo dei fondi 2001, sospendere anche il tratto "inutile" davanti all'entrata del futuro "Punto Verde Qualità" dove entrano giornalmente decine e decine di ruspe, betoniere e bilici, e spendere quei fondi, unitamente ai ribassi d'asta, per fognature e marciapiedi sull'intero tratto fino a via dei Pescatori.
Il Presidente Orneli dava incarico al consigliere Barretta di convocare la Commissione LL.PP. invitando i responsabili dell'Ufficio Tecnico e la Ditta vincitrice dell'appalto e contemporaneamente cercare di vedere da dove fosse possibile... stornare 200 milioni per completare il tutto.
Io ho cercato di far notare che avevo saputo che la Ditta vincitrice dell'appalto aveva già declinato, come suo diritto, la prospettiva di realizzare marciapiedi invece del più redditizio asfalto, ma i 2 Big mi hanno zittito come la rompiscatole di sempre.
La mamma di Alessandro, disperata e giustamente esasperata per la grave situazione che vive e per i pericoli cui é esposto il figlio deve uscire di casa, minacciava in caso contrario di rivolgersi alla Procura per tutelare il minore portatore di handicap.
A quel punto nessuno ha più osato parlare di "strumentalizzazione dell'handicap".
L'appuntamento é stato rinviato a giovedì 5 aprile alle 15. Ci siamo nuovamente trovati lì con il geom. Francesco Longo, con Franco Di Pietro e con la figlia dell'anziana disabile.
Per l'Amministrazione, oltre al Presidente Barretta e agli altri componenti della maggioranza e dell'opposizione, era presente l'arch. Maiorini. Non era presente nessuno della Ditta.
L'arch. Maiorini faceva presente che l'Ufficio Tecnico non aveva alcun potere decisionale su dove dovessero iniziare i lavori.
Questa tesi é stata avallata anche dal consigliere di opposizione Cardinali, che ha spiegato come ogni scelta all'interno della Commissione LL.PP. fosse esclusivamente politica. 
Maiorini ha confermato le illazioni sull'indisponibilità della ditta a realizzare marciapiedi al posto dell'asfalto e, quanto alla richiesta da parte del Presidente Orneli di "trovare 200 milioni",restava sbalordito. Francesco Longo e Franco Di Pietro cercavano di trovare a tutti i costi una soluzione per risolvere i problemi di sicurezza di tutti gli abitanti, ma soprattutto di Alessandro e Anna, offrendo addirittura di far realizzare i lavori da ditte della manutenzione consortile che notoriamente hanno un prezzario più basso (un impianto semaforico è costato al Consorzio poco più di 22 milioni, non conosco il parametro del Comune alla stessa data).
Dopo molte discussioni anche sulla palese illegittimità delle misure dei marciapiedi, in contrasto con le norme a tutela dei portatori di handicap, e dopo che, esasperata da tanta strafottenza la figlia della signora disabile si era allontanata in lacrime, il presidente Barretta ribadiva che i soldi non c'erano e che occorreva attendere i fondi già destinati allo scopo del bilancio 2001, cioè la fine del 2001 - inizio 2002.
Vorrei fare questa riflessione: con i 500 milioni già disponibili a giugno '99, se usati subito, forse si poteva fare qualche metro di marciapiedi in più e comunque sono stati tenuti nel cassetto quasi 20 mesi... si può credere che quelli che arriveranno nell'anno in corso saranno utilizzati immediatamente?
Mentre per il rifacimento dei marciapiedi Via delle Baleniere, ancora in buone condizioni, si spende un miliardo!
Comunque per venerdì 5 aprile alle ore 10,30 veniva stabilito di fare un sopralluogo per verificare la liceità dei lavori effettuati. Partecipavano l'arch. Maiorini, il geom. Fresch, il Consigliere Pallotta, il Consigliere Zongoli, Franco Di Pietro e la sottoscritta.
Il consigliere Pallotta, come anche qualche giorno prima il vicepresidente Vennarecci, criticava aspramente la scelta della Commissione LL.PP. di realizzare i marciapiedi davanti all'appezzamento di terreno che certamente sarà edificato e soprattutto davanti all'enorme distesa incolta che tra qualche anno sarà il "Punto Verde Qualità".

La misura del marciapiedi non risultava adeguata neppure per una persona adulta senza problemi.
Renzo Pallotta chiedeva perché, visto che il terreno è di proprietà del Comune che lo ha ceduto gratuitamente per la realizzazione del progetto in concessione, non sia stato chiesto ai responsabili di arretrare almeno di 1 metro per costruire un marciapiedi adeguato e soprattutto prevedere una successiva copertura della fermata dell'autobus.
Si offriva di contattare queste persone per ottenerlo gratuitamente.
Insomma oltre a spendere superficialmente i soldi realizzando marciapiedi ed asfalto in un tratto dove transiteranno per molto tempo per lavorare al Punto Verde un gran numero di mezzi pesanti fino a 40t (che notoriamente provocano una maggiore usura della sede stradale) la sensazione era che si fosse teso esclusivamente ad allargare oltre il previsto la sede viaria, sacrificando la sicurezza dei pedoni.
L'arch. Maiorini e il geom. Fresch assicuravano però che avrebbero provveduto a far avanzare il ciglio stradale per tutta la sua ampiezza nel tratto adiacente all'Axa, affinché i "futuri" marciapiedi

siano fruibili e, contemporaneamente, rivedere la larghezza di quello del lato opposto che, riportando la sede stradale alla larghezza prevista, darebbe la possibilità ai pedoni di camminare lungo i muri di cinta e di predisporre lo stallo per le auto all'esterno di questo.
Quando verranno realizzati i marciapiedi, il Consorzio Axa provvederà a raccordarli con quelli esistenti, apponendo sulle curve dei parapedonali adeguati.
Non ho assolutamente capito come andrà a finire.
Desidero però ringraziare Francesco Longo, Franco Di Pietro, i consiglieri di maggioranza e opposizione e gli amici dei Comitati che sono stati al nostro fianco in questo incredibile caso di "malamministrazione" ribadendo che resteremo uniti a vedere la fine di questa storia.
Tutto questo deve dare un doppio monito a molte persone: a noi cittadini a riflettere attentamente su come é stata gestita questa "farsa" che rischia di diventare tragedia per i più sfortunati, soprattutto quando andiamo a firmare una "delega in bianco"; agli Amministratori, di qualsiasi colore politico siano, deve dare il messaggio che niente potrà più essere come prima, che vigileremo tutti perché i diritti inalienabili dei cittadini non vengano più calpestati adducendo giustificazioni che sembrano perlomeno "strane e incomprensibili" a persone di mediocre intelligenza e media levatura morale.

c.d.q. axa
Via Macchia Saponara

Sommario n° 51 - apr. '01