ZEUS n. 50 - Marzo 2001
Editoriale

Pensieri sparsi

di Luca Leonardi

ELEZIONI - Finalmente si vota! Che sia il 6 o il 13 maggio poco importa.
Per qualche anno saremo a posto e avrà termine la campagna elettorale più lunga dell’ultimo decennio.
C’è chi da mesi ha tappezzato con il suo bel faccione ogni spazio pubblicitario lecito e non lecito, promettendo tutto e il contrario di tutto, e c’è chi, dalle possibilità economiche un po’ più limitate, inizierà tra qualche giorno.
A loro rivolgo un appello. Per pubblicizzare la vostra candidatura limitate al massimo volantini e bigliettini da visita che hanno il solo duplice scopo di intasare le buche delle lettere e costringere a un superlavoro gli operatori ecologici dell’AMA e quelli dei due Consorzi.
Esistono tanti altri media a “minor impatto ambientale”: fra giornali, riviste e TV locali c’è l’imbarazzo della scelta.
E finanzierete l’editoria locale, bisognosa di sponsor per definizione.
Un modo di farsi conoscere senza provocare fastidio negli elettori/lettori.
VIGILI URBANI - Un mestiere non facile. Un’auto in doppia fila ha due punti di vista: quello del cittadino bloccato che desidererebbe se ne materializzasse uno all’istante e quello dell’automobilista incivile che smadonna per la multa sacrosanta.
All’Axapalocco la Polizia Municipale è arrivata, come si dice a Roma, “di straforo”.
Il Comune di Roma non ha fornito loro una sede e così, grazie all’intraprendenza dell’ex presidente del Consorzio Axa, Franco Di Pietro, si è deciso di ospitarli, gratuitamente, nei locali del Consorzio Axa.
Con un notevole risparmio delle finanze comunali. Succede, qualche anno dopo, che venga finalmente sistemata Via Macchia Saponara, sulla quale si trovano, appunto, le due sedi.
Logica e buon senso vorrebbero che i lavori partano proprio da qui. Invece l’unica parte di via a rimanere senza marciapiede e senza fognature è proprio questa, sembra... per mancanza di fondi!
Poveri Vigili Urbani, quand’è che il Comune di Roma finirà di trattarli a pesci in faccia?
TEATRO DAFNE - Ma nel panorama circoscrizionale c’è anche una buona notizia.
Che viene, chiaramente, dal settore privato. Dopo teatri chiusi ad Acilia, librerie chiuse all’Axa e cineclub che combattono faticosamente la loro battaglia contro gli effetti nefasti dell’apertura di una enorme multisala, c’è, in Via Mar Rosso, un teatro (che non posso definire “piccolo” perché altrimenti Gianni Pontillo si incavola... e vagli a spiegare che “piccolo” è inteso solo a livello di spazio), un piccolo “grande” teatro, dicevo, che non potendo ingrandirsi... raddoppia!
Il Dafne è uno di quei teatri che riesce ad appassionare anche i non addetti ai lavori e che riconcilia con il palcoscenico: uno di quelli dove gli spettatori sono molto più numerosi degli attori (non capita spesso!), grazie a una programmazione di livello ma varia e brillante, dove la parola noia è sconosciuta e l’amore di Gianni e Antonia per il Teatro (quello con la T maiuscola) è più che palpabile.
Il Dafne 2 è costato soldi, tempo, fatica e... chili in sudore e nottate in bianco.
Ma anche Roma non fu costruita in un giorno. Benvenuto Dafne 2!

Gli editoriali
Somm. Mar. '01 - N° 50