C. d. Q. AXA
Il discepolo ha superato
il maestro

di Margherita Rossetti

E bravo Carlo Barretta, maestro di vuota eloquenza. Ricordo le critiche aspre rivolte al suo predecessore alla guida della Commissione LL.PP. e ho creduto alle sue dichiarazioni di voler esserne l'opposto.
Se erano in buona fede, quei propositi sono durati lo spazio di un mattino.
Infatti il discepolo ha perfino superato il maestro, e questo non credo sia proprio un complimento.
Dal verbale della II Commissione LL.PP. del 16.02.01 viene fuori una situazione squallida.
Ricordate l'intervista di ottobre 2000, dove Barretta, neo-eletto, affermava che "bisognava riaprire via Don Giovanni Calabria"?
Ebbene, nel verbale di cui ho parlato si legge: "il presidente Barretta, riguardo ai lavori che si stanno effettuando in via Macchia Saponara e considerata la deviazione del traffico, chiede di poter riaprire via Don Giovanni Calabria, almeno per circa 60/90 giorni e per un solo senso di marcia da via Macchia Palocco a via Molteni.
Il Presidente delega l'arch. Maiorini di scrivere ai residenti di via Don Giovanni Calabria e riferire loro quanto espresso dalla Commissione e di provvedere alla sospensione dell'autorizzazione concessa e chiede che una copia della lettera gli sia indirizzata"
.
Non ci sono parole, è stato tutto autorizzato, ma lui faceva l'indignato.
E d'altra parte come dare torto agli abitanti di via Don Giovanni Calabria, quando nelle adiacenze dell'abitazione di qualche consigliere è stata sbarrata addirittura via di Saponara, ampio collegamento con la zona industriale.

Passiamo alla ciliegina sulla torta, i marciapiedi di via Macchia Saponara, che dovevano essere realizzati da via dei Pescatori fino a via di Macchia Palocco e ora improvvisamente "ribaltati" e limitati da via Macchia Palocco a via Padre Perilli.
Ad una domanda del consigliere Zaccai sull'improvvisa "variante" al progetto, previsto e finanziato nell'intero tratto, Barretta risponde "che il problema è stato già trattato e che il tratto di marciapiedi fronte Kristall derivava dalla necessità di continuazione dello stesso fino al quartiere Axa e quindi serviva anche per i cittadini colpiti da questa frattura del territorio ed in particolar modo agli abitanti di San Giorgio-Acilia Sud-Macchia Palocco-Prato Cornelio e Madonnetta".
Quindi Carlo Barretta, esponente della maggioranza del Consiglio Circoscrizionale che in data 24 maggio 1999 ha approvato la risoluzione n.53 che evidenziava "lo stato di pericolo per la pubblica incolumità e per la salute pubblica" e "le nu-

merose lamentele pervenute da parte degli abitanti di Casalpalocco e Axa" improvvisamente, forse perché si avvicinano le elezioni, cambia opinione e stabilisce che sia più importante far fare una bella passeggiata fino al quartiere Axa ai suoi vicini di casa, che già dispongono sotto casa di comodi marciapiedi, strade rigorosamente a senso unico e ben asfaltate, scivoli per disabili e quant'altro occorre, senza dover elemosinare da un'amministrazione che prende a piene mani tasse e balzelli in cambio del nulla, neppure delle più elementari norme di sicurezza.
Noi infatti chiediamo non di andare a fare una bella passeggiata fino ai marciapiedi di Acilia Sud e all'ex via di Saponara, ma sicurezza sull'unica strada che il Comune di Roma ha voluto prendere in carico perché all'interno del nostro comprensorio esiste sicurezza, verde e pulizia.
E questo non ci viene offerto danneggiando i quartieri vicini, lo paghiamo con sacrifici con le quote consortili obbligatorie, gestite con saggezza dai responsabili del Consorzio.
In una cosa, però, ha passato il segno con un comportamento che lo condanna, prima che come politico (im)parziale, come uomo e padre.
Fermo restando il principio che la sicurezza (e quindi marciapiedi, parcheggi, segnaletica ecc.) sia un diritto inalienabile di ogni cittadino, nel tratto dell'Axa di via Macchia Saponara abita una famiglia che ha più diritto ai marciapiedi e alla sicurezza di qualsiasi "signore" di Acilia 2000 che forse vuole andare comodamente a far visita alla sorella a Piazza Eschilo, e la cui situazione non poteva essere ignorata, in quanto la ASL RM D segue direttamente il loro bambino portatore di  handicap.
Questo è stato fatto inserire dal consigliere Zaccai nei verbali della Commissione LL.PP, nei quali ha anche specificato la norma contenuta nell'art.5 del Decreto Le-gislativo 285/1992 sulle misure previste per i marciapiedi in questi casi (art.5 comma 3: la larghezza dei marciapiedi realizzati in interventi di nuova urbanizzazione deve essere tale da consentire la fruizione anche da parte di persone su sedia a ruote, quindi non inferiore a m.1,50).
Zaccai ha anche dovuto evidenziare il pericolo cui è sottoposto questo bambino, quando esce di casa per raggiungere con il suo terapista i giardini di via Tespi, dove verrà sistemata per loro una panchina, ed è il minimo che si poteva fare.
L'indifferenza mostrata verso questa situazione fa semplicemente rivoltare lo stomaco: il diritto all'eliminazione delle barriere architettoniche e alla sicurezza dei più sfortunati è riservato forse solo agli abitanti dei quartieri menzionati da Barretta?
E perché, come viene scritto nel verbale seguente, "il disabile dovrebbe fare la domanda"?
Dovrebbe chiederlo non lui, ma i suoi genitori già tanto provati, come se un diritto inalienabile dovesse diventare "un favore".
A meno che la domanda da fare non sia per lo stallo per la macchina, piccola agevolazione cui credo questa famiglia abbia diritto?
E come possono fare la domanda per avere il parcheggio se prima non vengono realizzati i marciapiedi?
O forse, secondo Barretta, i marciapiedi si costruiscono su domanda.
Sia chiaro però che mentre per i noti problemi di traffico e inquinamento che subiamo noi dell'Axa-Palocco abbiamo avuto anche troppa pazienza, in questo caso no, la nostra dignità di genitori ci impone di aiutare con ogni mezzo questa famiglia.
Se non verrà messa in sicurezza la strada davanti alle abitazioni (invece di farlo davanti ai terreni incolti) tutti noi, e siamo molti, insieme al Comitato di Difesa Civica e Ambientale, ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica, ai giornali e alle Associazioni che seguono tali vicende perché una sedia a via Claudio, secondo noi, non può avere come contropartita la mancanza di tutela per i più deboli.
La documentazione di cui si parla è a disposizione sia nella redazione di Zeus che presso la dott.ssa B. Maria De Luca.

c.d.q. axa

Sommario n° 50 - mar. '01