A volte ritornano (2)
di Carlo Barretta


Da Zeus n° 49 - Febbraio 2001


Capita a volte di relazionarsi con cittadini d'altre nazioni e dopo aver sentito elogiare le bellezze del nostro Paese, puntualmente sentirsi dire, col sorriso sulle labbra, che poco o nulla riescono a comprendere della nostra situazione politica.
Sulle prime, una tale affermazione suscita un moto di giustificato orgoglio nazionalistico e si tenta di spiegare con convinzione la bontà del nostro sistema.

Inoltrandosi però nella discussione, a fronte di domande nette e razionalmente ineccepibili, ci si accorge che effettivamente si è alla presenza di un teorema complesso ed inestricabile.
La situazione si fa ancora più complessa, allorché si avvicinano gli appuntamenti elettorali e scatta la corsa alle poltrone, al potere, alla salvaguardia degli interessi personali o di categoria.
Inizia in quel preciso istante lo spettacolo: guitti, da sempre ritenuti tali nel comune sentire, si trasformano come per incanto in grandi attori tragici, ponderosi, coinvolgenti.
Venditori, fino al giorno prima, di tappeti acquistano il ruolo di Padri della Patria, promettendo tutto ed il suo contrario, dipingendo scenari paradisiaci e società utopistiche, che farebbero impallidire il povero Campanella.
Gente, forse, più realistica di quanto lo siamo noi, che pure ci riteniamo disincantati, abituati come siamo alla fredda logica dei computer.
Come se tutto ciò non bastasse, in uno spirito di emulazione e con la voglia sfrenata di dare libero sfogo alla propria megalomania, qualcuno arriva al punto d'autonominarsi custode della Verità, rappresentante esclusivo di Colui che tutto può.
In un crescendo parossistico di delirio d'onnipotenza, si proclama con mesi d'anticipo vincitore e distribuisce ai suoi adepti ministeri, onoreficenze, incarichi.
Dimenticandosi, e qualcuno dei suoi farebbe bene a ricordarglielo, che agli elettori non bisogna far capire che il loro voto non serve a nulla, tanto è già tutto scritto e deciso.
Potrebbero prendersela a male e disattendere la volontà suprema, non sarebbe la prima volta che ciò accade, i sacri testi ne danno ampia testimonianza.
Qualora ciò ci verificasse, sarebbe cosa dura tramutare una sconfitta clamorosa in una vittoria, poiché non sempre si riesce a mutare l’acqua in vino o resucitare i morti.
Uno spettacolo simile, al quale siamo costretti ad assistere quotidianamente, non può non suscitare ilarità nei nostri confronti, procurandoci l’etichetta dei Pulcinella d’Europa.
Veniamo guardati con aria di sufficienza e considerati come i giullari, buoni per divertirsi e null’altro.
Sorprendiamoli! Spesso il popolo italiano ha trovato nei momenti di difficoltà uno scatto d’orgoglio, recuperando la stima ed il rispetto degli altri.
Non lasciamoci imbonire da tromboni prezzolati e finiamola di credere ai maghi e alle loro pozioni magiche.
Il tempo della fanciullezza, purtroppo, è passato da qualche tempo.

Carlo Barretta - consigliere DS in XIII

Maggioranza e opposizione
Sommario n° 49 - Feb. '01