Intervista a:

Vincenzo Salemme
di Cristina Castagnaro


Partenopeo verace, simpatico, genuino, spigliato ed intelligente, così si presenta Vincenzo Salemme, grande attore di teatro comico e drammatico e, da non molto, di cinema. Classe 1957 (ma vi assicuro che dal vivo sembra un ragazzino), Salemme nasce a Bacoli, in provincia di Napoli, dove vi rimane fino all'età di venti anni. Nel 1977 entra a far parte della compagnia di Eduardo De Filippo. La sua prima apparizione ("Ma con un ruolo di rilievo!" precisa) è ne Il Cilindro, accanto alla già famosa Monica Vitti e Ferruccio De Ceresa.
Raccontaci poi cosa è successo…
Ho continuato a fare delle commedie per questo grande personaggio, sino al giorno della sua scomparsa. In seguito ho fatto parte della compagnia di Luca De Filippo (La donna è mobile; Non ti pago; Questi fantasmi;  Ditegli sempre di sì…e tanti altri).
Ho collaborato con registi diversi, studiando testi di Molière e di Shakespeare, e sono stato in giro per l'Italia con diverse compagnie.
Sino a quando non ne hai fondata una tua, giusto?

Sì, nel 1990 ho fatto nascere la compagnia capocomicale a cui ho dato il nome Chi è di scena S.n.c.. Una bella esperienza davvero, che mi ha permesso di realizzare tante commedie, come Passerotti o pipistrelli? (1993),  Fatti unici per atti comici (1994),  Io & Lui con Paolantoni e Covatta (1995), la Premiata Pasticceria Bellavista (1998),  Di mamma ce n'è una sola (1999/2000)…
Attualmente sei in teatro con una brillante interpretazione: E fuori nevica. La porterai in giro per l'Italia?
Ora sono ospite al Teatro Parioli di Roma con questa commedia che vede anche protagonisti i miei vecchi amici Carlo Buccirosso, Maurizio Casagrande e Nando Paone. Gireremo per molte città, fra cui la mia Napoli. Contemporaneamente porterò per l'Italia un'altra mia "opera" dal titolo Sogni e Bisogni. 
Insomma, una vita davvero movimentata?
Penso proprio di sì. Ultimamente, di tempo libero ne ho pochissimo. Quel poco, comunque, lo dedico a mia moglie, stando a casa con lei. Anzi, mi spiego meglio, mi piace uscire, andare al cinema, mangiare una pizza (napoletana, se possibile)… ma non sopporto la vita mondana fatta solo di feste e discoteche. E poi ormai ho una certa età per queste cose…
So che a Napoli sei continuamente assediato da fans scatenati. E, a quanto mi risulta, anche qui a Roma la cosa sta prendendo la stessa piega. Ma a te da fastidio essere fermato per strada?
Macché.  Quando torno a casa vorrei arrivarci con i vestiti strappati! Mi fa un immenso piacere vedere persone che ti danno la mano, ti sorridono, ti salutano… sarei un pazzo se dicessi che mi dà fastidio. A volte c'è qualche signora che mi fissa in maniera seriosa e (sicuramente) pensa dentro di se: "È lui, o no?" Sapete io cosa faccio? Mi presento subito dicendo: "Buongiorno signora, sì, sono proprio io Vincenzo Salemme". Mi piace tanto scherzare con la gente.
Fra poco esce il tuo nuovo film A ruota libera. Di cosa tratta?
Top secret. Esce fra talmente pochi giorni che vi consiglio di andarlo a vedere a scatola chiusa; chi ama comunque il mio genere di commedie ne resterà certamente soddisfatto.
Posso solo annunciarvi che sarà una storia brillante con due splendide attrici: Sabrina Ferilli e Manuela Arcuri. Cosa volere di più?
Effettivamente, nel corso della tua carriera, di belle donne ne hai viste davvero tante (Eva Herzigova  per L'amico del cuore,  Mandala Tyde per Amore a prima vista), per cui vorrei chiederti se c'è, per par condicio, un attore uomo con cui ti piacerebbe lavorare…
Con George Clooney. È un bravo attore ed un bell'uomo (senza fraintendimenti), e poi sono convinto che non sfigurerei accanto a lui. In fondo anche io sono o non sono un bel pezzo di ragazzo?!?
Mentre per quanto riguarda i registi…
Ridley Scott. Adoro quel genere di film, vorrei una volta tanto fare una parte da duro!
Ma la gente è abituata a vederti sempre sorridente, buono, un gentiluomo insomma… come faresti a convincere il pubblico?
Provare per credere! E poi con la vita stressata che faccio, arriverei sul set bello carico…scherzo! Scrivilo, mi raccomando!
C'è qualche attore a cui ti ispiri, o che ritieni essere un modello per la tua recitazione?
Beh, senza dubbio Totò. Ho ricevuto anche un premio dedicato al suo nome, nel 1998. Credo che Antonio De Curtis sia stato il più grande maestro della comicità nazionale, se non mondiale. Totò deve essere considerato il padre di tutti coloro che fanno di questa arte, troppo spesso bistrattata e fraintesa, una ragione di vita.

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Sommario n° 45 - OTT. '00