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ZIO PAPERONE E IL PERICOLO GIALLO

STORIA DISEGNATA DA LUCIANO GATTO.

Storia scritta da Giorgio Pezzin, disegni di Luciano Gatto

da Topolino 1563 del 10 novembre 1985

Paperino e i nipotini sono appena ritornati da una breve vacanza quando vedono i vicini isolarsi in casa per paura di onde sonore anomale. Paperino, stupito chiede ad un poliziotto come mai si tappasse le orecchie e questi spiega loro che, verso sera, Paperone inizia a piangere tantissimo disturbando la gente che vuole riposare. Paperino coi nipotini, allora, si dirige a casa dello zio e lo trova mentre piange. Dopo essere stato sgridato  perchè non era accorso prima, Paperone spiega i motivi del suo comportamento: i giapponesi hanno monopolizzato il mercato. Dopo aver sentito i soliti presagi nefasti Paperino si congeda dal magnate assicurandogli che tutto si sarebbe rimesso al posto giusto entro pochi tempi. Anche Rockerduck piange e, dopo aver sentito gli ultimi dati di vendita decide di combattere il più possibile Paperone per indurlo al fallimento. Giorni dopo, durante una visita dei nipoti, Paperone riceve una sua spia il quale gli dice che in tutta la fabbrica del rivale erano presenti un gruppo di giapponesi che stavano lavorando. Preso dal panico Paperone decide di andare a controllare e si apposta nel boschetto a fianco della fabbrica del rivale. Il bosco però viene  distrutto da alcune ruspe obbligando i paperi alla fuga. Mentre tornavano a casa Paperone si imbatte in un camion di Rockerduck che vendeva a un quarto del prezzo gli elettrodomestici. Portato a casa lo zio i nipotini decidono di dividersi e di cercare indizi sui motivi. Giorni dopo Rockerduck ha aumentato le vendite del 200 per cento mandando quasi in fallimento Paperone mentre tutti e tre i nipotini hanno fatto scoperte molto pesanti sul rivale dello zio. Intanto il magnate e il nipote stanno parlando con i lavoratori e questi sta dicendo loro che presto avrebbero chiuso per fallimento mentre arrivano Qui Quo Qua che, sgridando padrone e maestranze, riescono a far tornare loro la voglia di lavorare. Paperone riesce ad abbassare di molto i costi e abbassando ancora i prezzi, Rockerduck è costretto a fare lo stesso, obbligandosi a vicenda a dichiarare quasi il fallimento. Un giorno, poi, il sindaco convoca a rapporto Paperone e questi si presenta: una delegazione giapponese, in visita a Paperopoli, era decisa ad acquistare tutta la produzione del fornitore che l'avesse venduta a meno. Paperone riesce a fornirle a 27 dollari l'una, mentre Rockerduck, che aveva lavorato in perdita dall'inizio è costretto  a lasciare la competizione. Rockerduck è così costretto a confessare: da lui non han mai lavorato giapponesi e quelli che si vedevano erano semplicemente turisti portati lì da un guidatore di pullman in combutta con lui. Paperone capisce che il collega aveva agito per truffarlo e sgrida i nipoti chiedendo perchè non gli avessero detto nulla, sentendosi rispondere che in quel modo Paperone aveva scoperto quanto valeva il giusto orgoglio e la voglia di fare di ognuno.

 

NOTE:

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IL FENOMENO GIAPPONE

All'inizio degli anni ottanta l'Italia venne invasa da tanti piccoli oggetti elettronici (calcolatrici, cronometri, orologi) nati in uno dei paesi più industrializzati del mondo: il Giappone che, dopo quasi quarant'anni dalle due bombe su Hiroshima e Nagasaki, si era risollevato, aveva ricostruito lo Stato ed era ritornato una grossa potenza mondiale. I prodotti giapponesi trovarono terreno fertile in Italia e nel resto d'Europa anche perché, oltre proporre alcuni oggetti fino ad allora sconosciuti, come il videoregistratore, questi avevano anche dei prezzi molto competitivi per il semplice fatto che  nel Giappone i dipendenti lavorando tante ore al giorno e guadagnando molto poco, vedono il loro lavoro come una missione. E arriva il 1985, 10 novembre, Topolino 1563 pubblica, su disegni di Luciano Gatto, questa storia scritta da un Giorgio Pezzin ispirato sì dai fatti di cronaca ma anche dall'invasione giapponese avvenuta nel "suo" lavoro. Infatti, in Italia, in quel periodo stavano prendendo piede, grazie anche alla nascita delle televisioni private che trasmettevano quei cartoni animati (Italia Uno e Rete Quattro su tutte), i Manga, la riduzione a fumetti dei cartoni che i bambini acquistavano. I lettori del tempo non erano ancora abituati a leggere i fumetti dall'ultima pagina per cui queste riduzioni, quasi sempre censurate perché passavano in mano ai bambini (in Giappone, ad esempio, scene di nudo femminile non son considerate volgari), venivano pubblicati dall'ormai defunto "Corriere dei Piccoli" (è curioso ma anche malizioso notare il fatto che abbia chiuso i battenti, pur avendo al suo interno collaboratori di tutto rispetto, appena i fumetti giapponesi sono stati pubblicati nella loro sede naturale) e "Il Giornalino" che, pur avendo perso anch'egli tutti quei fumetti, si è rifatto con altri personaggi che non sono mai riusciti a competere, in simpatia e in vendite con Topolino. Essendo Topolino più di un fumetto, in Italia, ma quasi un istituzione nazionale, la rivista dedicata al topo più famoso del mondo è passata quasi indenne sia al primo grosso scoglio manga degli anni ottanta, che all'altra grossa ondata del 1999/2000 con i vari Pokemon, Dragon Ball, Rossana e il ritorno dei Cavalieri dello Zodiaco, nell'immaginario dei loro fan da quasi vent'anni.

 

(1): un cronometro giapponese marcato Seiko arrivato in Italia nel 1982, e pubblicizzato su Topolino 1384

(2): un fumetto del Sol Levante nella versione odierna,

(3): la più importante guida sui Manga, sull'animazione giapponese e su parte del loro "pazzo" mondo pubblicata in Italia: il numero 9 di "If"(ed. Epierre, www.epierre.it) pubblicato a marzo del 1999 in occasione di Cartoomics '99, curata da Leonardo Gori e da Davide Castellazzi. 

 

Personaggi e Interpreti:

Alcuni personaggi protagonisti di questa storia: Paperone, Qui Quo Qua e Paperino.

Compaiono anche Rockerduck, Lusky, il sindaco di Paperopoli, alcuni lavoratori delle fabbriche di Paperone e, ovviamente, giapponesi.

 

COPERTINE:

da Topolino 1563 del 10 novembre 1985

 da Grandi Classici Disney 56 del

         

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